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Summary
# La via gustativa
La via gustativa descrive il percorso del gusto dall'origine nei calici gustativi fino alla corteccia cerebrale, coinvolgendo specifici nervi cranici, nuclei talamici e aree corticali, con una rappresentazione prevalentemente omolaterale [1](#page=1) [2](#page=2).
### 1.1 Origine periferica della sensibilità gustativa
La sensibilità gustativa ha origine nella lingua, dove le papille gustative contengono i calici gustativi. All'interno dei calici gustativi si trovano cellule recettoriali chimiche, non neuroni, che percepiscono il gusto. Queste cellule sono raggiunte dai prolungamenti periferici di neuroni pseudounipolari appartenenti a tre nervi cranici [2](#page=2).
#### 1.1.1 Distribuzione topografica dei gusti sulla lingua
Sulla lingua sono mappate aree di percezione dei gusti principali, che possono sovrapporsi [2](#page=2):
* **Amaro:** soprattutto nella parte posteriore della lingua [2](#page=2).
* **Acido/Aspro:** lateralmente, nella parte più posteriore [2](#page=2).
* **Salato:** sui lati, nella parte più anteriore [2](#page=2).
* **Dolce:** sulla punta della lingua [2](#page=2).
* **Umami:** al centro della lingua [2](#page=2).
### 1.2 Il primo neurone della via gustativa
La particolarità della via gustativa è la presenza di tre nervi cranici che trasportano la sensibilità gustativa, ognuno con il proprio primo neurone situato nel ganglio del rispettivo nervo cranico [1](#page=1).
* **Nervo VII bis (Nervo Intermedio):**
* Sede del neurone: ganglio genicolato [1](#page=1).
* Innervazione: 2/3 anteriori della lingua [1](#page=1).
* Funzioni aggiuntive: innerva ghiandole salivari minori e sottolinguali/sottomandibolari [4](#page=4).
* **Nervo Glosso-faringeo (IX):**
* Sede del neurone: ganglio inferiore (ganglio petroso) [1](#page=1).
* Innervazione: 1/3 posteriore della lingua [1](#page=1).
* **Nervo Vago (X):**
* Sede del neurone: ganglio inferiore (ganglio nodoso) [1](#page=1).
* Innervazione: orofaringe [1](#page=1).
I prolungamenti centrali di questi tre neuroni pseudounipolari convergono nella parte più craniale del tratto solitario, nel nucleo gustativo [1](#page=1).
### 1.3 La parte centrale della via gustativa
Dalla parte periferica, la via gustativa prosegue attraverso le vie centrali.
#### 1.3.1 Il secondo neurone e l'area gustativa pontina
Le fibre dal nucleo gustativo dirigono le informazioni verso il terzo neurone talamico. Alcune fibre vi arrivano direttamente, mentre altre passano attraverso un raggruppamento neuronale chiamato **area gustativa pontina**. Questa area è un nucleo para-brachiale mediano che si interpone tra il secondo e il terzo neurone talamico, situato al confine tra ponte e mesencefalo [1](#page=1).
#### 1.3.2 Il terzo neurone e il talamo
Il terzo neurone talamico risiede nel **VPM (nucleo ventrale posteriore, porzione mediale)** del talamo. Questo nucleo è condiviso con la sensibilità somestesica trigeminale, dove arriva il lemnisco trigeminale [1](#page=1) [7](#page=7).
Le fibre gustative decorrono verso il talamo all'interno di una via sensitiva lemniscale, spesso associata alle fibre del lemnisco trigeminale. Sebbene la topografia sia simile, è funzionalmente importante distinguere il lemnisco trigeminale (sensibilità generale) dal lemnisco gustativo (sensibilità viscerale speciale gustativa) [1](#page=1).
> **Tip:** Le vie della sensibilità speciale, ad eccezione della via olfattiva, passano tutte per il talamo [7](#page=7).
### 1.4 Rappresentazione corticale del gusto
Dalla talamo, il terzo neurone proietta alla corteccia cerebrale.
#### 1.4.1 Localizzazione dell'area gustativa corticale
La sensibilità gustativa giunge a un'area verticale peculiare, denominata **area 43**. Questa area si trova profondamente rispetto alla rappresentazione somestesica della lingua (area 3,1,2). L'area 3,1,2 è deputata alla percezione della sensibilità generale, termica e somestesica della lingua, mentre l'area 43 riceve esclusivamente la sensibilità gustativa. L'area 43 è collocata tra la circonvoluzione post-centrale e la corteccia insulare [2](#page=2).
#### 1.4.2 Rappresentazione omolaterale della sensibilità gustativa
Una precisazione fondamentale riguarda la lateralità della rappresentazione corticale. Mentre la sensibilità somestesica della lingua è controlaterale (a causa della decussazione del lemnisco trigeminale), la rappresentazione corticale del gusto è classicamente considerata **omolaterale** nell'uomo. Sebbene a livello dell'area pontina possano esserci fibre che decussano, la proiezione finale alla corteccia gustativa è prevalentemente dallo stesso lato [2](#page=2).
> **Tip:** Testi meno recenti potrebbero indicare una proiezione controlaterale del lemnisco gustativo; tuttavia, la sensibilità somestesica della lingua è controlaterale, mentre quella gustativa è omolaterale [2](#page=2).
### 1.5 Riepilogo della via gustativa
La via gustativa si compone di:
1. **Parte periferica:** neuroni pseudounipolari con prolungamenti che raccolgono la sensibilità dai calici gustativi sulla lingua e in parte dall'orofaringe [1](#page=1) [2](#page=2).
2. **Parte centrale:** rappresentata dal lemnisco gustativo, che segue un decorso topograficamente simile al lemnisco trigeminale [1](#page=1) [3](#page=3).
3. **Sede del terzo neurone sensitivo:** l'area gustativa corticale (area 43) [3](#page=3).
### 1.6 Afferenze talamiche speciali
Le diverse modalità di sensibilità speciale convergono in specifiche aree del talamo [7](#page=7):
* **Sensibilità acustica:** corpo genicolato mediale [7](#page=7).
* **Sensibilità ottica:** corpo genicolato laterale [7](#page=7).
* **Sensibilità vestibolare:** VPL (nucleo ventrale postero-inferiore) e nuclei aspecifici [7](#page=7).
* **Sensibilità gustativa:** VPM (nucleo ventrale postero-mediale), viaggiando con il lemnisco trigeminale [1](#page=1) [7](#page=7).
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# La via olfattiva
La via olfattiva è unica tra le vie sensoriali poiché, per raggiungere la corteccia cerebrale, non necessita di un passaggio obbligatorio attraverso il talamo, potendo invece influenzare direttamente memoria e risposte emotive [5](#page=5).
### 2.1 Descrizione generale del percorso olfattivo
La sensibilità olfattiva origina dalla mucosa olfattiva, situata nel recesso sfeno-etmoidale. Da qui, una serie di neuriti, denominati fila olfactoria, costituiscono il primo tratto della via. Queste fila attraversano i forellini della lamina cribrosa dell'etmoide per raggiungere il bulbo olfattivo. Il bulbo olfattivo, che è un centro di integrazione corticale, è composto da sei strati distinti con un'alternanza di sostanza bianca e grigia. È qui che l'odore viene percepito a livello cosciente [5](#page=5).
### 2.2 Tratto olfattivo e sue proiezioni
Dal bulbo olfattivo, il tratto olfattivo si dirige posteriormente verso la sostanza perforata anteriore. Quest'area contiene una formazione chiamata tubercolo olfattivo. In corrispondenza della sostanza perforata anteriore, il tratto olfattivo si divide in una configurazione a "Y", dando origine a due strie [5](#page=5):
* **Stria olfattiva laterale:** Questa stria rimane omolaterale al tratto olfattivo di origine. Le sue fibre si proiettano alla sostanza perforata anteriore e ad altre aree corticali associative, come l'area entorinale (area 28), che ha un ruolo primariamente associativo. Altre aree corticali ricevono fibre per funzioni più primarie [5](#page=5).
* **Stria olfattiva mediale:** Questa stria decussa (incrocia la linea mediana) e si dirige controlateralmente rispetto al tratto olfattivo. Si connette a nuclei vicini alla linea sagittale mediana, noti come nuclei del setto. Da questi nuclei parte la via che media i riflessi associati alla via olfattiva, come il riflesso di lacrimazione e quello di salivazione. Successivamente, le fibre dai nuclei settali percorrono la stria midollare del talamo per raggiungere il nucleo dell'abenula nell'epitalamo [5](#page=5).
### 2.3 Connessioni con il tronco encefalico e riflessi autonomi
Dal nucleo dell'abenula, le fibre abenulo-interpeduncolari contattano i neuroni del nucleo interpeduncolare nel mesencefalo. Da qui, le fibre possono proiettare al tubercolo quadrigemino superiore (un centro di integrazione) o indirettamente ai nuclei tegmentali nel tegmento mesencefalico, che ha un significato reticolare. Queste strutture danno origine a vie discendenti che contattano i nuclei motori viscerali. Questi ultimi, a loro volta, possono stimolare ghiandole salivari (tramite il nucleo salivatorio superiore o inferiore) o la ghiandola lacrimale, attraverso i nervi VII bis e il nervo glossofaringeo (IX) [6](#page=6).
### 2.4 Ruolo del talamo nella memoria olfattiva
Sebbene la percezione olfattiva cosciente non richieda il passaggio attraverso il talamo alcuni segnali olfattivi raggiungono comunque una regione talamica specifica. In particolare, il nucleo medio dorsale del talamo, nella sua porzione posteriore, può ricevere segnali olfattivi. Questi segnali vengono poi ulteriormente trasmessi alla corteccia pre-frontale [6](#page=6).
> **Tip:** Questo circuito talamico è fondamentale per associare una particolare sensazione olfattiva a un episodio vissuto in un dato momento. Tale associazione consolida il ricordo, permettendo a odori specifici di risvegliare ricordi a lungo sopiti. Questa capacità dimostra come la sensibilità olfattiva possa utilizzare il talamo per rafforzare la memoria di specifici eventi [6](#page=6).
### 2.5 Anatomia microscopica del bulbo olfattivo
Il bulbo olfattivo è costituito da sei strati, dal più inferiore al più superiore [92](#page=92):
1. **Strato delle fibre del nervo olfattivo:** Le fila olfactoria entrano nel bulbo e transitano in questo strato prima di raggiungere il secondo strato [92](#page=92).
2. **Strato dei glomeruli sinaptici:** Contiene cellule stellate e cellule dopaminergiche, dove avvengono le prime sinapsi [92](#page=92).
3. **Strato plessiforme esterno:** Presenta cellule a pennacchio, così denominate per la morfologia dei loro prolungamenti [93](#page=93).
4. **Strato delle cellule mitrali:** Caratterizzato dalla presenza di pirenofori molto grandi [93](#page=93).
5. **Strato plessiforme interno:** Uno strato di interneuroni [93](#page=93).
6. **Strato delle cellule granulari:** Contiene pirenofori di dimensioni minori [93](#page=93).
I prolungamenti delle cellule a pennacchio, mitrali e stellate formano i glomeruli sinaptici, creando complesse interazioni eccitatorie e inibitorie [93](#page=93).
### 2.6 Commissure e connessioni olfattive interemisferiche
La commissura anteriore gioca un ruolo importante nelle connessioni olfattive interemisferiche. Essa mette in comunicazione le aree olfattive dei due emisferi, situate prevalentemente nei lobi temporali. È considerata l'ultima vera commissura del telencefalo, ma le sue connessioni coinvolgono anche strutture diencefaliche come i nuclei del setto e il corpo mammillare [45](#page=45).
### 2.7 Componenti del sistema limbico coinvolti
La via olfattiva è strettamente legata al sistema limbico. Il rinencefalo, che include il bulbo olfattivo, è una componente chiave. Altri elementi del sistema limbico, come il lobo limbico (composto dalla circonvoluzione del cingolo, dall'istmo e dalla circonvoluzione paraippocampica), la formazione ammonica (ippocampo e giro dentato), l'amigdala e i corpi mammillari dell'ipotalamo, sono interconnessi con le vie olfattive e modulano l'emozione e la memoria associate agli odori [92](#page=92).
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# Struttura e funzioni del cervelletto
Il cervelletto è una struttura cerebrale fondamentale per la coordinazione motoria, il mantenimento del tono muscolare, la postura, l'equilibrio e l'apprendimento motorio. La sua corteccia è organizzata in lamelle, ognuna delle quali è costituita da tre strati distinti: molecolare, gangliare (o delle cellule del Purkinje) e dei granuli. All'interno di questi strati risiedono diverse tipologie cellulari che, attraverso complessi circuiti, elaborano le informazioni sensoriali e motorie [16](#page=16) [22](#page=22) [8](#page=8).
### 3.1 La corteccia cerebellare: strati e componenti cellulari
La corteccia cerebellare, lo strato più esterno del cervelletto, è composta da tre strati distinti, partendo dalla superficie verso la profondità [8](#page=8):
#### 3.1.1 Strato molecolare
Questo strato è caratterizzato da una ridotta densità neuronale, da cui il nome "molecolare". Le componenti cellulari presenti includono [8](#page=8):
* **Cellule a canestro:** Sono interneuroni inibitori con un pirenoforo di taglia media situato nello strato molecolare. I loro dendriti rimangono in questo strato, mentre i loro neuriti si estendono nello strato delle cellule del Purkinje, formando un "canestro" di fibre attorno al monticolo assonico delle cellule del Purkinje, instaurando sinapsi asso-assoniche. La loro funzione è quella di spegnere le zone di corteccia adiacenti, focalizzando così il segnale [16](#page=16) [9](#page=9).
* **Cellule stellate esterne:** Anch'esse interneuroni inibitori, presentano un pirenoforo molto piccolo nello strato molecolare, dove si trovano anche i loro dendriti e neuriti [9](#page=9).
* **Chioma dendritica delle cellule del Purkinje:** Le arborizzazioni dendritiche delle cellule del Purkinje, che si estendono dallo strato intermedio, si distribuiscono in questo strato in modo monoplanare e perpendicolare all'asse longitudinale della lamella [10](#page=10) [16](#page=16).
* **Chioma dendritica delle cellule del Golgi:** L'arborizzazione dendritica tridimensionale delle cellule del Golgi si estende da questo strato fino allo strato profondo [12](#page=12) [16](#page=16).
* **Fibre parallele:** Questi prolungamenti a T dei neuroni a granuli decorrono parallelamente all'asse longitudinale della lamella [11](#page=11) [16](#page=16).
* **Terminazioni delle fibre rampicanti:** Queste fibre eccitatorie, che possono essere sia esogene che associative (cerebello-cerebellari), terminano in questo strato [13](#page=13) [16](#page=16).
#### 3.1.2 Strato intermedio (gangliare o delle cellule del Purkinje)
Questo strato è dominato dai corpi cellulari (pirenofori) delle cellule del Purkinje [8](#page=8).
* **Pirenoforo delle cellule del Purkinje:** Situato in questo strato, presenta due poli: uno esterno da cui emergono i dendriti primari e secondari che si estendono nello strato molecolare, e uno interno da cui parte l'assone. Le cellule del Purkinje sono neuroni inibitori GABAergici. Il loro assone si dirige verso i nuclei profondi del cervelletto, inibendoli. Emette inoltre una collaterale ricorrente che raggiunge lo strato profondo per inibire le cellule del Golgi. Le cellule del Purkinje sono l'unico tipo di neurone corticifugo, ossia che esce dalla corteccia cerebellare [10](#page=10) [9](#page=9).
* **Terminazioni delle cellule a canestro:** Le fibre delle cellule a canestro, provenienti dallo strato molecolare, formano un canestro attorno all'assone della cellula del Purkinje in questo strato, instaurando sinapsi asso-assoniche [16](#page=16) [9](#page=9).
#### 3.1.3 Strato profondo (o dei granuli)
Questo è lo strato più denso di neuroni, dominato dalle cellule dei granuli [8](#page=8).
* **Cellule dei granuli:** Sono l'unico tipo di neurone eccitatorio nella corteccia cerebellare. Il loro pirenoforo si trova nello strato profondo. I loro dendriti sono piccoli e numerosi e partecipano alla formazione del glomerulo sinaptico. I loro neuriti attraversano gli strati profondo e intermedio per raggiungere lo strato molecolare, dove si dividono a T formando le fibre parallele che decorrono parallelamente all'asse longitudinale della lamella. Le fibre parallele attivano i dendriti delle cellule del Purkinje, determinando una divergenza del segnale [11](#page=11).
* **Cellule del Golgi:** Questi interneuroni inibitori hanno un pirenoforo di grandi dimensioni e un neurite corto. La loro chioma dendritica è tridimensionale e si estende dallo strato profondo fino allo strato superficiale. Partecipano alla formazione del glomerulo sinaptico, inibendo l'attività dei dendriti delle cellule dei granuli. Le collaterali ricorrenti dei neuriti delle cellule del Purkinje possono inibire le cellule del Golgi, riattivando così il glomerulo sinaptico [10](#page=10) [12](#page=12) [16](#page=16).
* **Collaterali ricorrenti dei neuriti delle cellule del Purkinje:** Queste collaterali raggiungono lo strato profondo per inibire le cellule del Golgi [10](#page=10) [16](#page=16).
* **Terminazione delle fibre muscoidi:** Le fibre muscoidi, un tipo di afferenza eccitatoria, terminano in questo strato, attivando i glomeruli sinaptici [13](#page=13) [16](#page=16).
* **Glomeruli sinaptici:** Si tratta di agglomerati di sinapsi dove arrivano le fibre afferenti. Sono formati da fibre muscoidi (afferenze del nevrasse), assoni delle cellule del Golgi (inibitori) e dendriti delle cellule dei granuli (eccitatori) [12](#page=12).
* **Cellule di Lugaro:** Recenti scoperte hanno identificato questo interneurone inibitorio fusiforme nello strato profondo. Il loro pirenoforo è disposto orizzontalmente e vengono attivate da fibre serotoninergiche inibitorie. La loro funzione specifica non è ancora completamente chiara [15](#page=15).
* **Cellule a pennello (unipolari a pennello):** Questi interneuroni eccitatori si trovano solo nello strato profondo dell'archi-cerebello (vestibolo-cerebello). Sono attivati da fibre muscoidi e scaricano sulle cellule dei granuli, amplificando i segnali vestibolari [15](#page=15) [16](#page=16).
### 3.2 Afferenze cerebellari
Le afferenze al cervelletto sono principalmente eccitatorie e si dividono in due tipi principali [13](#page=13):
* **Fibre muscoidi:** Provengono da diversi nuclei del nevrasse. Arrivano al cervelletto e prima di entrare nella corteccia, emettono una collaterale che raggiunge i nuclei profondi. Successivamente, con un'altra collaterale, entrano nello strato profondo della corteccia e vanno ai glomeruli sinaptici, dove attivano i dendriti delle cellule dei granuli. Le fibre parallele che originano dalle cellule dei granuli contattano i dendriti delle cellule del Purkinje e le cellule del Golgi, regolando così l'attività corticale. Le fibre muscoidi sono il principale veicolo per le afferenze esogene, ad eccezione di quelle del complesso olivare [13](#page=13) [14](#page=14).
* **Fibre rampicanti:** Anch'esse eccitatorie, generalmente a glutammato, provengono per lo più dal complesso olivare del bulbo. Entrano dallo strato profondo, attraversano lo strato intermedio e si portano nello strato molecolare, avvinghiandosi alle arborizzazioni delle cellule del Purkinje. Le fibre rampicanti hanno un significato associativo e possono essere definite anche fibre cerebello-cerebellari, collegando lamelle diverse all'interno del cervelletto. Il loro input alle cellule del Purkinje è cruciale per rilevare errori durante un'attività e per l'apprendimento motorio [13](#page=13) [20](#page=20).
### 3.3 Circuiti cerebellari e modello di funzionamento
Il cervelletto funziona attraverso complessi circuiti che elaborano le informazioni afferenti per produrre output motori coordinati [14](#page=14).
* **Via diretta:** L'input afferente, senza passare per la corteccia, proietta direttamente ai sistemi motori attraverso i nuclei profondi. Le collaterali delle fibre muscoidi attivano i nuclei cerebellari profondi, che inviano l'output [19](#page=19).
* **Circuito laterale indiretto:** Le fibre muscoidi attivano i glomeruli sinaptici nella corteccia, che a loro volta attivano le cellule granulari. Queste ultime, tramite le fibre parallele, attivano i dendriti delle cellule del Purkinje, le quali scaricano sui nuclei profondi, inibendoli. Questo circuito è utilizzato per correggere le risposte riflesse [19](#page=19).
* **Modello di funzionamento generale:** Una fibra muscoide emette una collaterale che attiva i nuclei profondi, i quali iniziano a mandare un segnale positivo fuori dal cervelletto. Una seconda collaterale entra nella corteccia e attiva il glomerulo sinaptico, che a sua volta attiva molte cellule dei granuli. Le fibre parallele delle cellule dei granuli attivano le cellule del Purkinje (inibitorie), che inibiscono i nuclei profondi precedentemente attivati. Questo genera un'intermittenza del segnale. Contemporaneamente, le fibre parallele attivano le cellule del Golgi, che inibiscono il glomerulo sinaptico, creando un'ulteriore intermittenza a livello glomerulare [14](#page=14).
> **Tip:** La caratteristica fondamentale del cervelletto è la produzione di segnali intermittenti in uscita, risultato della complessa interazione tra attivazioni e inibizioni reciproche [14](#page=14).
* **Circuiti con fibre rampicanti:** Le fibre rampicanti stimolano direttamente la chioma dendritica delle cellule del Purkinje, che poi scaricano sui nuclei profondi. Questo input è fondamentale per rilevare errori durante un'attività motoria e per l'apprendimento, in quanto le fibre rampicanti modificano a lungo termine le risposte dei neuroni del Purkinje [20](#page=20) [22](#page=22).
### 3.4 Funzioni generali del cervelletto
Il cervelletto svolge diverse funzioni cruciali per la motricità e la cognizione [22](#page=22):
* **Raffinamento e coordinazione dei movimenti:** Il cervelletto partecipa attivamente al circuito di programmazione motoria cortico-ponto-neocerebello-talamo-corticale [22](#page=22).
* **Regolazione del tono muscolare e mantenimento della postura:** Attraverso fasci discendenti extrapiramidali e vie indirette, il cervelletto controlla il tono muscolare e contribuisce al mantenimento della postura [22](#page=22).
* **Regolazione dell'equilibrio:** L'archicerebello (vestibolo-cerebello) è specificamente dedicato al mantenimento dell'equilibrio, integrato con tono e postura [22](#page=22).
* **Apprendimento dei movimenti:** Il cervelletto gioca un ruolo fondamentale nell'apprendimento di nuove capacità motorie e nell'adattamento di schemi motori acquisiti a nuove condizioni. La plasticità dei circuiti cerebellari consente di modificare risposte e riflessi in base all'esperienza [22](#page=22) [23](#page=23) [24](#page=24).
> **Esempio:** Un soggetto abituato a camminare su una superficie stabile sviluppa riflessi posturali specifici. Se questo soggetto si trova su una superficie instabile (come una piattaforma petrolifera), il cervelletto impara a modificare o annullare questi riflessi per evitare cadute, adattandosi alle nuove esigenze. Non vi è apprendimento motorio se il cervelletto è danneggiato [23](#page=23) [24](#page=24).
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# Il telencefalo e le sue aree corticali
Il telencefalo, la parte più evoluta del sistema nervoso centrale, presenta una superficie corrugata da circonvoluzioni e solchi che ne aumentano notevolmente l'area corticale, permettendo un maggior numero di neuroni e connessioni. È diviso in due emisferi, separati da una fessura longitudinale mediana contenente il corpo calloso, che ne assicura la comunicazione. Ciascun emisfero è suddiviso in quattro lobi principali: frontale, parietale, temporale e occipitale, definiti da scissure fondamentali come la scissura centrale di Rolando, la scissura laterale di Silvio e la scissura parieto-occipitale [28](#page=28) [29](#page=29).
### 4.1 Struttura e suddivisione del telencefalo
Il telencefalo è costituito da due emisferi cerebrali, simmetrici ma non funzionalmente equivalenti. Le sue dimensioni medie sono di circa 16-17 cm di lunghezza antero-posteriore, 14-15 cm di larghezza e 12-13 cm di altezza, con un peso totale che supera 1 kg. La superficie degli emisferi è caratterizzata da giri (circonvoluzioni) e solchi [28](#page=28).
#### 4.1.1 I lobi cerebrali
Le principali scissure suddividono ciascun emisfero in quattro lobi:
* **Lobo frontale**: Situato anteriormente alla scissura centrale di Rolando. È delimitato anteriormente da solchi come il solco frontale superiore, medio e inferiore, che separano le circonvoluzioni frontali [29](#page=29).
* **Lobo parietale**: Posto posteriormente alla scissura centrale di Rolando. È delimitato posteriormente dalla scissura parieto-occipitale e presenta il solco intraparietale che separa le circonvoluzioni parietali superiori da quelle inferiori. La circonvoluzione parietale ascendente (giro post-centrale) è la più anteriore del lobo parietale [30](#page=30).
* **Lobo temporale**: Situato inferiormente e lateralmente, separato dal lobo frontale e in parte dal lobo parietale dalla scissura laterale di Silvio. Al suo interno si trovano solchi temporali superiore e medio, che delimitano i giri temporali superiore, medio e inferiore [31](#page=31).
* **Lobo occipitale**: Situato posteriormente, è dedicato principalmente alla visione [31](#page=31).
Oltre a questi lobi principali, il telencefalo include anche la corteccia opercolare, adiacente alle ramificazioni della scissura di Silvio e la corteccia dell'insula, nascosta sotto la scissura di Silvio. La faccia orbitale del lobo frontale, che poggia sull'orbita, presenta il solco orbitario a forma di H e il solco olfattivo. La faccia mediale degli emisferi è visibile solo dopo la sezione del corpo calloso [31](#page=31) [32](#page=32).
#### 4.1.2 Sostanza bianca di connessione
Il telencefalo contiene ampie reti di sostanza bianca che collegano le diverse aree cerebrali. Le fibre che si irradiano dalla corteccia verso il diencefalo formano la **corona radiata**. Queste fibre si concentrano nella **capsula interna**, una struttura chiave per la trasmissione delle informazioni. Le **fibre commissurali**, come il corpo calloso, collegano aree omologhe tra i due emisferi. Le **fibre associative** connettono aree diverse all'interno dello stesso emisfero. Le **fibre proiettive** collegano la corteccia con strutture sottocorticali e il midollo spinale [34](#page=34) [41](#page=41) [42](#page=42) [43](#page=43) [45](#page=45).
#### 4.1.3 Il corpo calloso
Il corpo calloso è la principale commissura telencefalica, costituita esclusivamente da sostanza bianca. Ha una forma caratteristica con ginocchio, rostro, tronco e splenio. La sua funzione è quella di collegare e permettere la comunicazione tra i due emisferi cerebrali. Storicamente, veniva resecato in casi gravi di epilessia per limitare la propagazione dei segnali patologici, pratica oggi superata [33](#page=33) [41](#page=41).
### 4.2 Aree corticali funzionali
La mappatura delle aree corticali si basa su studi di neurofisiologia e anatomia, con le aree di Brodmann che identificano 57 regioni distinte per struttura e funzione. Queste aree sono suddivise in aree primarie (sensoriali o motorie) e aree associative, che integrano ed elaborano le informazioni [35](#page=35).
#### 4.2.1 Aree corticali per lobo
* **Lobo parietale**:
* **Area 3, 1, 2 (area somestesica primaria)**: Situata sulla circonvoluzione post-rolandica (parietale ascendente), riceve tutta la sensibilità somatosensoriale dal corpo e dal volto [30](#page=30) [36](#page=36).
* **Area 43 (gusto)**: Coinvolta nella percezione del gusto [36](#page=36).
* **Aree 5 e 7 (aree associative sensitive)**: Elaborano informazioni sensoriali, inclusa la sensibilità vestibolare [36](#page=36).
* **Aree 39 e 40 (ideazione della parola)**: Localizzate al confine tra i lobi parietale, temporale e occipitale, sono cruciali per l'ideazione linguistica [36](#page=36) [39](#page=39).
* **Lobo occipitale**:
* **Area 17 (area visiva primaria)**: Localizzata prevalentemente sulla faccia mediale del lobo, elabora le informazioni visive grezze [37](#page=37).
* **Aree 18 e 19 (aree visive associative)**: Circondano l'area 17 e sono fondamentali per l'interpretazione e l'integrazione delle informazioni visive [37](#page=37).
* **Lobo temporale**:
* **Aree 41 e 42 (aree uditive primarie)**: Ricevono ed elaborano le informazioni sonore [37](#page=37).
* **Area 22 (area uditiva associativa o area di Wernicke)**: Situata posteriormente alle aree primarie, è essenziale per la comprensione del linguaggio [38](#page=38).
* **Lobo frontale**:
* **Area 4 (area motoria primaria)**: Situata nella circonvoluzione precentrale, è responsabile dell'esecuzione dei movimenti volontari [30](#page=30) [38](#page=38).
* **Area 6 (area premotoria)**: Coinvolta nella programmazione dei movimenti complessi [38](#page=38).
* **Area 8 (area premotoria oculare)**: Controlla i movimenti oculari volontari [38](#page=38).
* **Aree 44 e 45 (area di Broca)**: Principalmente nell'emisfero sinistro, sono responsabili della programmazione motoria del linguaggio parlato e scritto [38](#page=38) [39](#page=39).
#### 4.2.2 Aree corticali monolaterali e dominanza emisferica
Sebbene molte aree corticali siano bilaterali e compensabili in caso di lesione unilaterale, alcune aree associative complesse, specialmente quelle legate al linguaggio, presentano uno sviluppo monolaterale, prevalendo quasi sempre nell'emisfero sinistro. Queste includono le aree 39 e 40 (ideazione del linguaggio), l'area di Wernicke (22, comprensione del linguaggio) e l'area di Broca (44-45, programmazione motoria del linguaggio). Una lesione in queste aree monolaterali ha conseguenze gravi e spesso non compensabili [39](#page=39).
La **dominanza emisferica** si riferisce a questa specializzazione funzionale. L'emisfero sinistro è generalmente dominante per le funzioni razionali, linguistiche e matematiche, mentre l'emisfero destro è associato a percezione artistica, elaborazione visuo-spaziale e capacità immaginative [40](#page=40).
#### 4.2.3 Casi clinici correlati alle aree corticali
* **Area 3,1,2 (somatosensoriale primaria)**: Lesioni possono causare anestesia, perdita della sensibilità tattile, propriocettiva e dolorifica, con rischio di lesioni non percepite [41](#page=41).
* **Area 17 (visiva primaria)**: Lesioni portano a cecità corticale, nonostante l'integrità degli occhi [41](#page=41).
* **Aree 18 e 19 (visive associative)**: Lesioni causano agnosia visiva, ovvero l'incapacità di riconoscere ciò che si vede [41](#page=41).
* **Area 45 (parte di Broca)**: Lesioni provocano afasia motoria (non fluente), compromettendo l'articolazione delle parole [41](#page=41).
* **Aree 39 e 40 (ideazione linguistica)**: Lesioni causano afasia semantica o di Wernicke, con produzione di parole inappropriate e difficoltà di comprensione. La dislessia, invece, è dovuta a una diversa organizzazione funzionale, non a una lesione [41](#page=41).
### 4.3 Struttura corticale
La corteccia telencefalica non è uniforme, ma presenta tre tipologie principali basate sull'età filogenetica e sulla struttura in strati:
* **Allocorteccia**: La parte più antica, con 3 strati. Si divide in:
* **Archicortex**: Tipica del sistema limbico (es. ippocampo) [85](#page=85) [86](#page=86).
* **Paleocortex**: Associata alla sensibilità olfattiva (rinencefalo) [85](#page=85).
* **Mesocorteccia**: Con un numero variabile di strati (3-6), tipica della circonvoluzione del cingolo [85](#page=85).
* **Neocorteccia (o Isocorteccia)**: Costituisce oltre il 90% della corteccia e presenta 6 strati. Si distingue in [85](#page=85):
* **Omotipica**: Strati omogeneamente rappresentati, tipica delle aree associative [87](#page=87).
* **Eterotipica**: Alcuni strati prevalgono sugli altri. Nelle aree sensoriali primarie è più sviluppato lo strato di afferenza talamo-corticale (strato granulare), mentre nelle aree motorie primarie prevale lo strato delle cellule piramidali [87](#page=87).
I sei strati della neocorteccia sono: molecolare, granulare esterno, piramidale superficiale, granulare interno, piramidale profondo e polimorfo. I circuiti corticali sono prevalentemente verticali, con interneuroni che modulano l'attività spegnendo le aree circostanti per focalizzare il segnale. Le strie di Baillarger (esterna e interna) e la stria di Kaes rappresentano aree di arrivo delle afferenze esogene e endogene [87](#page=87) [88](#page=88) [89](#page=89) [90](#page=90).
#### 4.3.1 Neuroni corticali
I neuroni corticali sono per lo più cellule piramidali (circa 3/4) e cellule non piramidali. Le cellule non piramidali includono neuroni spinosi (come le cellule stellate) e neuroni non spinosi GABA-ergici (cellule neurogliaformi), oltre alle cellule a canestro, che agiscono come interneuroni inibitori [88](#page=88).
#### 4.3.2 Neuroni specchio
Scoperti dal prof. Rizzolatti, sono neuroni che si attivano sia durante l'esecuzione di un'azione sia durante la sua osservazione o imitazione. Sono ipotizzati ruoli nell'apprendimento per imitazione, nella teoria della mente (comprensione delle azioni altrui) e nell'empatia [89](#page=89).
### 4.4 Strutture sottocorticali associate al telencefalo
* **Corpo striato**: Composto dal nucleo caudato e dal nucleo lenticolare (putamen e globus pallidus). Riceve afferenze corticali e da vie dopaminergiche e serotoninergiche. È coinvolto nella motivazione e nella ricompensa (nucleo accumbens). La classificazione del corpo striato include striato dorsale (neostriato), paleostriato e striato ventrale [76](#page=76) [77](#page=77) [78](#page=78) [79](#page=79).
* **Claustro**: Una striscia di sostanza grigia lateralmente al putamen, di derivazione telencefalica, la cui funzione non è ancora chiara [77](#page=77).
* **Amigdala**: Situata alla fine della coda del nucleo caudato, è un complesso di almeno tre nuclei fortemente correlato alle emozioni [76](#page=76) [95](#page=95).
* **Sistema limbico**: Struttura ancestrale coinvolta nel comportamento sociale, sessuale, nelle risposte omeostatiche ed emotive, e cruciale per il consolidamento della memoria nell'uomo. Include formazioni telencefaliche (rinencefalo, lobo limbico, formazione ammonica, amigdala), diencefaliche (corpi mammillari, nuclei anteriori del talamo) e troncali (formazione reticolare). Il circuito di Papez (circonvoluzione del cingolo, paraippocampica, ippocampo, corpi mammillari, nuclei anteriori del talamo) è fondamentale per la conversione della memoria a breve termine in lungo termine [91](#page=91) [92](#page=92) [95](#page=95).
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**Nota:** La citazione dei numeri di pagina si riferisce al documento fornito.
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# Il diencefalo: talamo, ipotalamo ed epitalamo
Il diencefalo, situato profondamente nel cervello, è una regione cruciale che comprende talamo, ipotalamo ed epitalamo, svolgendo funzioni essenziali nella trasmissione sensoriale, nella regolazione endocrina e nella gestione delle funzioni corporee [26](#page=26) [27](#page=27) [47](#page=47).
### 5.1 Struttura e sviluppo del diencefalo
Il diencefalo si origina dalla vescicola prosencefalica, che si divide in due vescicole telencefaliche e una vescicola diencefalica. Macroscopicamente, il telencefalo è più sviluppato, mentre il diencefalo è disposto attorno al terzo ventricolo, formando le sue pareti laterali e il pavimento. Il terzo ventricolo presenta recessi: sopraottico (vicino al chiasma ottico), infundibolare (legato al peduncolo ipotalamo-ipofisario) ed epifisario (vicino all'epifisi). La massa intertalamica (adesione intertalamica) attraversa il terzo ventricolo, unendo i due talami [26](#page=26) [27](#page=27) [47](#page=47) [67](#page=67).
Le componenti principali del diencefalo sono:
* **Talamo:** la parte più voluminosa, situata ai lati del terzo ventricolo [49](#page=49).
* **Ipotalamo:** situato sotto il talamo e più medialmente, forma la parte inferiore delle pareti laterali e il pavimento del terzo ventricolo [49](#page=49) [54](#page=54).
* **Subtalamo:** situato sotto il talamo e lateralmente all'ipotalamo [49](#page=49) [63](#page=63).
* **Epitalamo:** situato posteriormente rispetto al talamo [49](#page=49).
### 5.2 Epitalamo
L'epitalamo comprende l'epifisi (ghiandola pineale) e il trigono dell'abenula [49](#page=49).
#### 5.2.1 Epifisi
L'epifisi è una ghiandola endocrina impari e mediana, situata posteriormente alla maggior parte del terzo ventricolo, sopra i tubercoli quadrigemini superiori. Negli esseri umani, riceve informazioni sulla luce attraverso una complessa via nervosa, a differenza degli animali inferiori con un "terzo occhio" più superficiale. L'epifisi produce melatonina, un ormone influenzato dai cicli luce-buio [50](#page=50) [51](#page=51) [52](#page=52).
* **Funzionamento:** In condizioni di buio, l'epifisi è attivata, convertendo la serotonina in melatonina. La melatonina inibisce l'ipotalamo, riducendo il metabolismo basale delle ghiandole endocrine durante la notte. Durante il giorno, la luce inibisce l'epifisi, rimuovendo l'inibizione sull'ipotalamo e stimolandolo a coordinare l'apparato endocrino [52](#page=52) [53](#page=53).
* **Via nervosa:** La via che regola l'epifisi origina dalla retina, passando attraverso i tubercoli quadrigemini superiori, la via tetto-tegmento-spinale, il nucleo intermedio laterale del midollo spinale, e attraverso il ganglio cervicale superiore e l'arteria carotide interna, raggiunge l'epifisi [53](#page=53).
* **Funzione:** L'epifisi controlla la funzionalità endocrina legata ai ritmi circadiani, influenzando cicli di sonno e veglia [53](#page=53).
#### 5.2.2 Trigono dell'abenula
Il trigono dell'abenula è una formazione pari situata profondamente rispetto a ciascun trigono. Il nucleo dell'abenula riceve segnali tramite la stria midollare del talamo, provenienti dall'area olfattiva mediale (nuclei settali), dalla sostanza perforata anteriore, dalla regione preottica dell'ipotalamo e dall'amigdala (tramite la stria terminale) [50](#page=50) [51](#page=51).
* **Afferenze:** Stria midollare del talamo e stria terminale del talamo [50](#page=50).
* **Efferenze:** Fibre abenulo-tettali (verso il tetto del mesencefalo), abenulo-tegmentali (verso i nuclei reticolari tegmentali) e abenulo-interpeduncolari (verso il nucleo interpeduncolare) [51](#page=51).
### 5.3 Ipotalamo
L'ipotalamo è una regione diencefalica fondamentale per la regolazione delle funzioni corporee, situata sotto il talamo e medialmente, formando parte del pavimento e delle pareti laterali del terzo ventricolo. Si prolunga caudalmente nell'infundibolo, che forma il peduncolo ipotalamo-ipofisario, collegato alla neuroipofisi. Il fornice suddivide l'ipotalamo in una porzione mediale e una laterale [49](#page=49) [54](#page=54) [56](#page=56).
#### 5.3.1 Struttura e nuclei
L'ipotalamo è suddiviso in aree:
* **Area preottica:** Significance parasimpatico [56](#page=56).
* **Zona sopra chiasmatica:** Al di sopra del chiasma ottico. Contiene il nucleo paraventricolare, il nucleo anteriore (parasimpatico) e il nucleo sopraottico [56](#page=56).
* **Zona infundibolare:** Sopra l'infundibolo. Contiene il nucleo dorso-mediale, il nucleo ventro-mediale e il nucleo infundibolare/arcuato [57](#page=57).
* **Zona posteriore:** Contiene il nucleo posteriore (ortosimpatico) e i corpi mammillari (coinvolti nell'umore) [57](#page=57).
#### 5.3.2 Funzioni dell'ipotalamo
L'ipotalamo svolge funzioni nervose, neurosecretorie ed endocrine [55](#page=55):
* **Funzioni nervose:**
* Coordinamento del sistema nervoso viscerale (ortosimpatico e parasimpatico) [55](#page=55).
* Centro di termoregolazione [55](#page=55).
* Regolazione dell'equilibrio idrico (centro della sete) [55](#page=55).
* Regolazione dell'assunzione di cibo (centri della fame e della sazietà) [55](#page=55).
* **Funzioni neurosecretorie:**
* Produzione di ADH (vasopressina) e ossitocina [55](#page=55).
* Questi ormoni vengono prodotti dai neuroni magnicellulari dei nuclei paraventricolare e sopraottico e accumulati nella neuroipofisi [59](#page=59).
* **Ossitocina:** Stimola il rilascio di latte dalle ghiandole mammarie e la contrazione della muscolatura liscia dell'utero [60](#page=60).
* **Adiuretina (ADH):** Aumenta il riassorbimento di acqua nei tubuli renali e nei dotti collettori, regolando la volemia e la pressione sanguigna [60](#page=60).
* **Funzioni endocrine:**
* Produzione di RH (releasing hormones) e IH (inhibiting hormones) dai nuclei parvicellulari (nucleo dorso-mediale e ventro-mediale) [61](#page=61).
* Questi ormoni vengono rilasciati nell'eminenza mediana e trasportati tramite il sistema portale ipotalamo-ipofisario all'adenoipofisi [61](#page=61).
* **Ormoni rilascianti (RH):** Stimolano l'adenoipofisi a produrre TSH, ACTH, FSH, LH, GH, LTH (prolattina) e MSH [61](#page=61) [62](#page=62).
* **Ormoni inibenti (IH):** Inibiscono la secrezione di GH, prolattina e MSH dall'adenoipofisi [62](#page=62).
* L'ipotalamo produce un totale di 10 ormoni (7 rilascianti e 3 inibenti) attraverso i suoi nuclei parvicellulari [62](#page=62).
#### 5.3.3 Afferenze ed efferenze ipotalamiche
* **Afferenze:** Corticali (fornice dall'ippocampo ai corpi mammillari), dal fascicolo prosencefalico mediale (aree olfattive), stria terminale (amigdala), peduncolo del corpo mammillare (zone erogene) [57](#page=57).
* **Efferenze:** Fascicolo longitudinale dorsale (nuclei parasimpatici del tronco encefalico), fascio mammillo-tegmentale (nervi cranici, nuclei reticolari), fascicolo mammillo-talamico (talamo anteriore), fascio tubero-ipofisario/sopra-ottico-ipofisario (neuroipofisi) [58](#page=58).
### 5.4 Subtalamo
Il subtalamo si trova sotto il talamo e lateralmente all'ipotalamo. È una regione complessa che include prolungamenti della sostanza reticolare (zona incerta, campi di Forel), del nucleo rosso (zona prerubrale) e della sostanza nera. Il suo nucleo principale è il nucleo subtalamico di Luys. Il subtalamo è coinvolto nei circuiti extrapiramidali, in particolare nel circuito cortico-striato-pallido-talamo-corticale [49](#page=49) [63](#page=63) [64](#page=64) [65](#page=65).
### 5.5 Talamo
Il talamo è una struttura strategica per la modulazione e la trasmissione corticale degli stimoli sensoriali, coscienti e non. Svolge un ruolo chiave nella coscienza, memoria, sonno, veglia e attività motorie. È una formazione bilaterale, unita dall'adesione intertalamica attraverso il terzo ventricolo [66](#page=66) [67](#page=67).
#### 5.5.1 Struttura e localizzazione
Il talamo forma la maggior parte della parete laterale del terzo ventricolo ed è situato inferiormente al pavimento dei ventricoli laterali. È delimitato inferiormente e medialmente dal solco ipotalamico. È costituito principalmente da sostanza grigia, organizzata in nuclei, interrotta da due lamine di sostanza bianca: la lamina midollare interna e la lamina midollare esterna [67](#page=67) [68](#page=68) [69](#page=69).
* **Lamina midollare interna:** Si sdoppia anteriormente a forma di Y, suddividendo il talamo in tre porzioni: mediale, laterale e anteriore [69](#page=69).
* **Lamina midollare esterna:** Separa la massa talamica principale dal nucleo reticolare, l'unico nucleo talamico inibitorio [69](#page=69).
La parte posteriore del talamo è detta pulvinar, mentre inferiormente si trovano i corpi genicolati (laterale e mediale), collegati ai tubercoli quadrigemini superiori e inferiori rispettivamente [69](#page=69).
#### 5.5.2 Classificazione dei nuclei talamici
I nuclei talamici si classificano in:
* **Nuclei aspecifici:** Proiettano diffusamente a tutte le aree corticali senza controllo corticale. Coinvolti nel mantenimento dello stato di veglia e sonno [70](#page=70) [71](#page=71).
* **Nuclei specifici:** Proiettano ad aree corticali definite e ricevono controllo corticale [70](#page=70).
* **Nuclei specifici di associazione:** Coinvolti in funzioni cognitive e memorizzazione [70](#page=70) [71](#page=71).
* **Nuclei specifici di Relay:**
* **Sensitivi:** Ricevono input sensoriali e li proiettano alla corteccia somatosensitiva primaria [70](#page=70) [73](#page=73).
* **Motori:** Ricevono input da strutture motorie e li proiettano alla corteccia motoria [70](#page=70) [73](#page=73).
#### 5.5.3 Funzioni dei nuclei talamici
* **Nuclei aspecifici:** Contribuiscono alla coscienza e allo stato di veglia/sonno. Il nucleo reticolare ha un'azione inibitoria sugli altri nuclei talamici [71](#page=71).
* **Nuclei specifici di associazione:** Ruolo chiave nella consolidazione della memoria da breve a lungo termine [71](#page=71).
* **Nuclei del gruppo anteriore:** Ricevono afferenze dal fascio mammillo-talamico (corpi mammillari) e proiettano ad aree corticali limbiche [71](#page=71).
* **Gruppo medio e dorsale:** La porzione anteriore riceve segnali olfattivi e proietta alla corteccia prefrontale. La porzione posteriore riceve e invia segnali alla corteccia prefrontale e all'area motoria supplementare [72](#page=72).
* **Nucleo laterale-dorsale e nucleo posteriore-laterale:** Coinvolti nell'elaborazione di segnali visivi e nell'invio alla corteccia parietale, cingolata e paraippocampale [72](#page=72).
* **Nucleo ventrale anteriore (parvicellulare):** Riceve segnali dal globus pallidus e proietta ad aree frontali e parietali [72](#page=72).
* **Pulvinar:** Riceve segnali visivi (via extragenicolata), dal midollo spinale e dai tubercoli quadrigemini inferiori. Proietta ad aree associative parietali, temporali e occipitali [72](#page=72) [74](#page=74).
* **Gruppo ventrale:**
* **Nucleo ventrale medio:** Riceve segnali vestibolari e li proietta tramite fibre associative al nucleo ventrale laterale per il coordinamento dell'oculomozione e il mantenimento dell'equilibrio [72](#page=72) [73](#page=73).
* **Nucleo ventrale posteriore (VPL e VPM):** Proietta alla corteccia somestesica primaria (area 3-1-2). Il VPL riceve dal lemnisco mediale e spinale (sensibilità epicritica, propriocettiva, protopatica e dolorifica somatica). Il VPM riceve dal lemnisco trigeminale e gustativo (sensibilità gustativa e generale della testa) [73](#page=73) [74](#page=74).
* **Nucleo ventrale laterale:** Proietta alla corteccia motoria, partecipando ai circuiti di programmazione motoria [73](#page=73).
* **Corpo genicolato laterale:** Riceve stimoli visivi e proietta all'area visiva primaria (area 17, corteccia calcarina) [69](#page=69) [73](#page=73).
* **Corpo genicolato mediale:** Riceve stimoli acustici e proietta all'area acustica primaria (area 41-42) [69](#page=69) [73](#page=73).
* **Nuclei intralaminari:** Ricevono sensibilità dolorifica viscerale e proiettano diffusamente alla corteccia [74](#page=74).
#### 5.5.4 Radiazioni talamiche
Le connessioni tra talamo e corteccia avvengono tramite le radiazioni talamiche, contenenti fibre talamo-corticali e cortico-talamiche [70](#page=70):
* **Radiazione talamica anteriore:** Connessa al lobo frontale [71](#page=71).
* **Radiazione talamica centrale (superiore):** Connessa alla corteccia parietale [71](#page=71).
* **Radiazione talamica posteriore:** Connessa alla parte posteriore del lobo parietale e a tutto il lobo occipitale [71](#page=71).
* **Radiazione talamica inferiore (laterale):** Connessa al lobo temporale [71](#page=71).
Il talamo integra le informazioni sensitive attraverso formazioni simili a glomeruli sinaptici, modificando la trasmissione prima di proiettarla alla corteccia [74](#page=74).
### 5.6 Vie sensoriali specifiche e il talamo
Tutte le vie della sensibilità speciale, eccetto la via olfattiva, passano per il talamo [7](#page=7).
* **Sensibilità acustica:** Arriva al corpo genicolato mediale [7](#page=7).
* **Sensibilità ottica:** Arriva al corpo genicolato laterale [7](#page=7).
* **Sensibilità gustativa:** Viaggia con il lemnisco trigeminale e arriva al VPM [7](#page=7).
* **Sensibilità somatica generale (epicritica, propriocettiva, protopatica, dolorifica):** Arriva al VPL attraverso il lemnisco mediale e spinale [7](#page=7).
* **Sensibilità dolorifica viscerale:** Arriva ai nuclei intralaminari (reticolari) e proietta diffusamente alla corteccia [7](#page=7).
La via olfattiva è un'eccezione, in quanto la percezione cosciente non richiede il passaggio attraverso il talamo. Tuttavia, alcuni segnali olfattivi raggiungono il nucleo medio dorsale del talamo e vengono poi proiettati alla corteccia prefrontale, contribuendo all'associazione di odori con ricordi [5](#page=5) [6](#page=6).
> **Tip:** La via olfattiva è l'unica sensibilità speciale che non passa per il talamo per raggiungere la corteccia cerebrale per la percezione cosciente ma il talamo è comunque coinvolto nell'associazione di odori con la memoria emotiva [5](#page=5) [6](#page=6).
> **Tip:** La comprensione dei nuclei talamici, delle loro afferenze, efferenze e delle aree corticali a cui proiettano è fondamentale per l'esame [7](#page=7).
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## Errori comuni da evitare
- Rivedete tutti gli argomenti accuratamente prima degli esami
- Prestate attenzione alle formule e definizioni chiave
- Praticate con gli esempi forniti in ogni sezione
- Non memorizzate senza comprendere i concetti sottostanti
Glossary
| Termine | Definizione |
|------|------------|
| Via gustativa | Percorso neuronale che trasmette le informazioni sul gusto dalla periferia alla corteccia cerebrale. Coinvolge i nervi cranici VII bis, IX e X, il nucleo del tratto solitario, il talamo (VPM) e l'area corticale 43. |
| Calici gustativi | Strutture recettoriali situate nella mucosa della lingua, contenenti cellule gustative che percepiscono il senso del gusto tramite il contatto con sostanze chimiche. |
| Ganglio genicolato | Ganglio del nervo facciale (VII bis) che ospita i corpi cellulari dei neuroni pseudounipolari responsabili della sensibilità gustativa dei due terzi anteriori della lingua. |
| Ganglio petroso | Ganglio inferiore del nervo glossofaringeo (IX) che contiene i neuroni pseudounipolari per la sensibilità gustativa del terzo posteriore della lingua. |
| Ganglio nodoso | Ganglio inferiore del nervo vago (X) che raccoglie la sensibilità gustativa dell'orofaringe. |
| Nucleo del tratto solitario | Struttura del tronco encefalico dove convergono le fibre afferenti gustative dai tre nervi cranici, rappresentando la sede del secondo neurone della via gustativa. |
| Area gustativa pontina | Nucleo para brachiale mediano nel ponte che funge da stazione intermedia tra il secondo e il terzo neurone della via gustativa, contribuendo alla sua elaborazione. |
| VPM (Nucleo ventrale posteriore, porzione mediale) | Nucleo del talamo che ospita il terzo neurone della via gustativa, ricevendo input dall'area gustativa pontina e altre fibre gustative. |
| Lemnisco trigeminale | Fascio di fibre nervose che trasmette la sensibilità generale (tattile, termica, dolorifica) dalla testa e dal volto alla corteccia cerebrale, transitando per il talamo. |
| Lemnisco gustativo | Via sensitiva specifica che trasporta esclusivamente le informazioni gustative, spesso associata topograficamente al lemnisco trigeminale. |
| Area 43 | Area corticale associata alla percezione cosciente del gusto, situata tra la circonvoluzione post-centrale e la corteccia insulare. |
| Homunculus | Rappresentazione somatotopica delle diverse parti del corpo nella corteccia cerebrale, inclusa la rappresentazione della lingua sia per la sensibilità generale (area 3,1,2) che per quella gustativa (area 43). |
| Via olfattiva | Percorso neurale responsabile della percezione degli odori, originando dai neuroni recettoriali nella mucosa olfattiva e raggiungendo il bulbo olfattivo e altre aree corticali senza necessariamente passare per il talamo. |
| Fila olfactoria | Serie di neuriti dei neuroni recettoriali olfattivi che attraversano la lamina cribrosa dell'etmoide per raggiungere il bulbo olfattivo. |
| Bulbo olfattivo | Struttura cerebrale che riceve le informazioni dalle fila olfactoria e funge da primo centro di integrazione per l'olfatto. |
| Sostanza perforata anteriore | Area corticale dove il tratto olfattivo si divide, con fibre che rimangono omolaterali o decussano, partecipando all'elaborazione olfattiva e a riflessi associati. |
| Stria olfattiva laterale | Fibra che origina dal tratto olfattivo e rimane omolaterale, dirigendosi verso aree corticali associative come l'area entorinale. |
| Stria olfattiva mediale | Fibra che origina dal tratto olfattivo e decussa controlateralmente, connettendosi a nuclei settali per attivare riflessi come la lacrimazione e la salivazione. |
| Nuclei del setto | Gruppo di neuroni nel cervello che ricevono input dalla stria olfattiva mediale e sono coinvolti nei riflessi associati all'olfatto. |
| Stria midollare del talamo | Fascia di sostanza bianca che collega i nuclei settali all'epitalamo, in particolare al nucleo dell'abenula. |
| Nucleo dell'abenula | Nucleo dell'epitalamo che riceve segnali olfattivi indiretti e li trasmette al mesencefalo, influenzando centri di integrazione e vie discendenti. |
| Tubercolo quadrigemino superiore | Struttura del mesencefalo coinvolta nell'integrazione dei segnali visivi e uditivi, e che può ricevere input dal sistema olfattivo. |
| Nuclei tegmentali | Gruppi di neuroni nel tegmento mesencefalico, parte della formazione reticolare, che ricevono input olfattivi e possono influenzare nuclei motori viscerali. |
| Nucleo medio dorsale | Nucleo del talamo che riceve alcuni segnali olfattivi e li proietta alla corteccia prefrontale, contribuendo all'associazione tra odori e ricordi. |
| Sistema limbico | Complesso di strutture cerebrali coinvolte nelle emozioni, nella memoria e nel comportamento. Include aree telencefaliche, diencefaliche e del tronco encefalico. |
| Cervelletto | Struttura cerebrale posteriore fondamentale per la coordinazione motoria, il mantenimento del tono muscolare, la postura e l'apprendimento motorio. |
| Corteccia cerebellare | Strato più esterno del cervelletto, organizzato in tre strati: molecolare, gangliare (cellule di Purkinje) e dei granuli. |
| Strato molecolare | Lo strato più superficiale della corteccia cerebellare, contenente cellule dei canestri e cellule stellate esterne, oltre ai dendriti delle cellule di Purkinje. |
| Strato gangliare (delle cellule del Purkinje) | Strato intermedio della corteccia cerebellare, caratterizzato dalla presenza dei pirenofori delle cellule di Purkinje. |
| Cellule di Purkinje | Neuroni inibitori GABAergici della corteccia cerebellare, i cui dendriti si estendono nello strato molecolare e i cui assoni proiettano ai nuclei profondi del cervelletto. |
| Strato dei granuli | Lo strato più profondo della corteccia cerebellare, contenente le cellule dei granuli (neuroni eccitatori) e le cellule del Golgi. |
| Cellule dei granuli | Neuroni eccitatori della corteccia cerebellare, i cui assoni formano le fibre parallele nello strato molecolare. |
| Cellule del Golgi | Interneuroni inibitori della corteccia cerebellare che partecipano alla formazione del glomerulo sinaptico e modulano l'attività delle cellule dei granuli. |
| Glomerulo sinaptico cerebellare | Concentrazione di sinapsi nel cervelletto dove afferenti (fibre muscoidi) interagiscono con neuroni locali (cellule dei granuli e cellule del Golgi). |
| Fibre muscoidi | Afferenze eccitatorie al cervelletto che proiettano ai glomeruli sinaptici e ai nuclei profondi. |
| Fibre rampicanti | Afferenze eccitatorie al cervelletto, principalmente dal complesso olivare, che contattano direttamente le cellule di Purkinje. |
| Nuclei profondi del cervelletto | Gruppi di neuroni eccitatori situati nel centro del cervelletto, che ricevono input dalla corteccia cerebellare e inviano output motori. Esempi includono il nucleo dentato, globoso e fastigio. |
| Telencefalo | La parte più craniale e sviluppata del cervello, comprendente i due emisferi cerebrali, la corteccia cerebrale, i nuclei della base e le strutture del sistema limbico. |
| Diencefalo | La porzione del cervello situata tra il telencefalo e il tronco encefalico, comprendente il talamo, l'ipotalamo, l'epitalamo e il subtalamo. |
| Emisferi cerebrali | Le due metà simmetriche del telencefalo, separate dal corpo calloso, ognuna divisa in lobi (frontale, parietale, temporale, occipitale). |
| Corpo calloso | Grande commissura di sostanza bianca che collega i due emisferi cerebrali, permettendo la comunicazione interemisferica. |
| Lobi cerebrali | Le quattro principali divisioni di ciascun emisfero cerebrale: frontale, parietale, temporale e occipitale, definite da solchi e scissure principali. |
| Scissura centrale (di Rolando) | Solco profondo che separa il lobo frontale dal lobo parietale. |
| Scissura laterale (di Silvio) | Solco profondo che separa il lobo temporale dal lobo frontale e parietale. |
| Giro precentrale (Area 4) | Circonvoluzione del lobo frontale situata anteriormente alla scissura di Rolando, corrispondente all'area motoria primaria. |
| Giro post-centrale (Area 3,1,2) | Circonvoluzione del lobo parietale situata posteriormente alla scissura di Rolando, corrispondente all'area somestesica primaria. |
| Sostanza bianca | Tessuto nervoso del sistema nervoso centrale composto principalmente da assoni mielinizzati, responsabile della trasmissione delle informazioni tra diverse aree. |
| Sostanza grigia | Tessuto nervoso del sistema nervoso centrale composto principalmente da corpi cellulari neuronali, dendriti e assoni non mielinizzati, dove avviene l'elaborazione delle informazioni. |
| Corteccia cerebrale | Lo strato più esterno della sostanza grigia del telencefalo, responsabile delle funzioni cognitive superiori, sensoriali e motorie. |
| Aree corticali | Regioni della corteccia cerebrale distinte per struttura e funzione, spesso identificate con numeri (aree di Brodmann) o nomi specifici (es. area motoria primaria). |
| Area motoria primaria (Area 4) | Parte della corteccia frontale responsabile dell'esecuzione dei movimenti volontari. |
| Area somestesica primaria (Area 3,1,2) | Parte della corteccia parietale che riceve ed elabora le informazioni sensoriali somatosensoriali (tatto, temperatura, dolore, propriocezione). |
| Area visiva primaria (Area 17) | Parte della corteccia occipitale che riceve ed elabora le informazioni visive grezze. |
| Aree visive associative (Aree 18, 19) | Aree della corteccia occipitale che elaborano ulteriormente le informazioni visive, consentendo il riconoscimento e l'interpretazione di oggetti e scene. |
| Area uditiva primaria (Aree 41, 42) | Parti della corteccia temporale che ricevono ed elaborano le informazioni sonore. |
| Area di Wernicke (Area 22) | Area della corteccia temporale associativa fondamentale per la comprensione del linguaggio. |
| Area di Broca (Aree 44, 45) | Aree della corteccia frontale, tipicamente nell'emisfero sinistro, responsabili della programmazione motoria del linguaggio parlato e scritto. |
| Sistema limbico | Complesso di strutture cerebrali ancestrali coinvolte nelle emozioni, nella memoria, nella motivazione e nel comportamento olfattivo. Include rinencefalo, amigdala, corpi mammillari, fornice, circonvoluzione del cingolo, etc. |
| Rinencefalo | Parte del sistema limbico coinvolta nell'olfatto, comprendente il bulbo olfattivo, il tratto olfattivo e aree corticali correlate. |
| Bulbo olfattivo | Primo centro di elaborazione olfattiva, riceve segnali dalla mucosa olfattiva. |
| Tratto olfattivo | Fibra nervosa che collega il bulbo olfattivo ad altre aree cerebrali, dividendosi in strie mediali e laterali. |
| Amigdala | Struttura a forma di mandorla situata profondamente nel lobo temporale, parte del sistema limbico, fondamentale per l'elaborazione delle emozioni, in particolare la paura. |
| Corpi mammillari | Strutture dell'ipotalamo che ricevono input dall'ippocampo tramite il fornice e proiettano al talamo, importanti per la memoria e l'umore. |
| Gruppi anteriori del talamo | Nuclei talamici che ricevono segnali dai corpi mammillari e proiettano alle aree corticali del sistema limbico, coinvolti nella memoria e nelle emozioni. |
| Formazione reticolare | Rete diffusa di neuroni nel tronco encefalico coinvolta nella regolazione della coscienza, del sonno-veglia e dell'attività motoria. |
| Ippocampo | Struttura del lobo temporale, parte del sistema limbico, cruciale per la formazione della memoria a lungo termine e la memoria spaziale. |
| Circonvoluzione del cingolo | Struttura corticale a forma di arco che collega il lobo frontale e parietale, parte del sistema limbico, coinvolta nelle emozioni, nella memoria e nell'apprendimento. |
| Circonvoluzione paraippocampica | Parte del lobo temporale adiacente all'ippocampo, parte del sistema limbico, coinvolta nella memoria e nell'orientamento spaziale. |
| Fornice | Fascio di fibre nervose che collega l'ippocampo ai corpi mammillari dell'ipotalamo, essenziale per il circuito della memoria. |
| Fascio mammillo-talamico | Fibre nervose che collegano i corpi mammillari del diencefalo ai nuclei anteriori del talamo, parte del circuito della memoria. |
| Stria terminale | Fascia di fibre nervose che origina dall'amigdala e proietta a diverse aree cerebrali, inclusi l'ipotalamo e il talamo, coinvolta nelle risposte emotive. |
| Nuclei della base | Gruppi di nuclei di sostanza grigia situati profondamente nel telencefalo e nel diencefalo, coinvolti nel controllo del movimento, nell'apprendimento motorio e nella motivazione. Includono il nucleo caudato, il putamen, il globus pallidus, l'amigdala e il claustro. |
| Nucleo caudato | Componente del corpo striato, a forma di C, coinvolto nel controllo motorio, nell'apprendimento e nella memoria. |
| Nucleo lenticolare | Componente del corpo striato, diviso in putamen (laterale) e globus pallidus (mediale), coinvolto nel controllo del movimento e nella motivazione. |
| Putamen | Porzione laterale del nucleo lenticolare, parte del corpo striato, coinvolto nel controllo motorio e nell'apprendimento. |
| Globus pallidus | Porzione mediale del nucleo lenticolare, parte del corpo striato, fondamentale per l'output motorio del circuito dei nuclei della base. |
| Corpo striato | Insieme del nucleo caudato e del putamen, importante per il controllo motorio e l'apprendimento. |
| Claustro | Sottile lamina di sostanza grigia situata tra il putamen e la corteccia dell'insula, la sua funzione non è completamente chiara. |
| Nucleo accumbens | Struttura del sistema limbico e dei nuclei della base, situata inferiormente alla testa del nucleo caudato, coinvolta nei circuiti di ricompensa, motivazione e dipendenza. |
| Tubercolo olfattivo | Struttura del rinencefalo, situata profondamente alla sostanza perforata anteriore, associata all'elaborazione olfattiva. |
| Substancia nigra (parte reticolata) | Porzione della sostanza nera che, insieme al globus pallidus, forma il paleostriato. |
| Substancia nigra (parte compatta) | Porzione della sostanza nera ricca di neuroni dopaminergici, proietta allo striato e gioca un ruolo cruciale nel controllo motorio. |
| Fascicolo lenticolare | Via di fibre nervose che collega il globus pallidus al talamo, parte del circuito pallido-talamico. |
| Ansa lenticolare | Via di fibre nervose che collega il globus pallidus al talamo, parte del circuito pallido-talamico. |
| Fascicolo talamico | Combinazione del fascicolo lenticolare e dell'ansa lenticolare, che collega il globus pallidus al talamo. |
| Campi di Forel | Aggregati di nuclei reticolari situati nel subtalamo, facenti parte del fascicolo talamico, coinvolti nel controllo motorio extrapiramidale. |
| Circuito cortico-strio-pallido-talamo-corticale | Principale circuito dei nuclei della base che regola il movimento volontario, l'apprendimento motorio e la programmazione delle azioni. |
| Circuito strionigrostriatale | Circuito che collega lo striato alla sostanza nera e viceversa, modulato dalla dopamina. |
| Circuito striosubtalamostriato | Circuito che collega lo striato al nucleo subtalamico e viceversa, coinvolto nella regolazione del movimento. |
| Capsula interna | Massa di sostanza bianca che contiene fibre nervose ascendenti e discendenti che collegano la corteccia cerebrale con le strutture sottocorticali (talamo, tronco encefalico, midollo spinale). |
| Radiazioni talamiche | Fibre nervose che collegano il talamo alle diverse aree della corteccia cerebrale (fibre talamo-corticali) e viceversa (fibre cortico-talamiche). |
| Fascio di Arnold | Fascio di fibre cortico-pontine che origina dalla corteccia frontale e scende attraverso il braccio anteriore della capsula interna. |
| Fascio di Turk-Meinter | Fascio di fibre cortico-pontine che origina dalle cortecce parietale, temporale e occipitale e scende attraverso il braccio posteriore e la porzione sottolenticolare della capsula interna. |
| Fibre cortico-spinali | Fibre motorie discendenti che originano dalla corteccia motoria e scendono attraverso il braccio posteriore della capsula interna per raggiungere il midollo spinale. |
| Fibre cortico-rubrali | Fibre che collegano la corteccia cerebrale al nucleo rosso del mesencefalo, coinvolte nel controllo motorio. |
| Fibre cortico-bulbari (o cortico-truncali) | Fibre che collegano la corteccia cerebrale ai nuclei motori dei nervi cranici nel tronco encefalico. |
| Corteccia telencefalica | Lo strato più esterno del telencefalo, organizzato in diverse tipologie (allocorteccia, mesocorteccia, neocorteccia) con differenti architetture e funzioni. |
| Allocorteccia | La parte più antica della corteccia cerebrale, caratterizzata da tre strati, presente nel rinencefalo e nel sistema limbico. |
| Archicorteccia | Variante dell'allocorteccia presente nell'ippocampo, fondamentale per la memoria. |
| Paleocorteccia | Variante dell'allocorteccia associata all'olfatto, presente nel rinencefalo. |
| Neocorteccia (o Isocorteccia) | La parte più recente e sviluppata della corteccia cerebrale, composta da sei strati, responsabile delle funzioni cognitive superiori. |
| Corteccia eterotipica | Tipo di neocorteccia in cui alcuni strati prevalgono sugli altri, tipica delle aree sensoriali primarie (granulare) e motorie primarie (agranulare). |
| Corteccia omotipica | Tipo di neocorteccia in cui i sei strati sono rappresentati in modo omogeneo, tipica delle aree associative. |
| Neuroni piramidali | Principali neuroni eccitatori della corteccia cerebrale, caratterizzati da un corpo cellulare a forma di piramide. |
| Neuroni non piramidali | Neuroni corticali che non sono piramidali, includono interneuroni inibitori come le cellule stellate e le cellule neurogliaformi. |
| Cellule a canestro | Interneuroni inibitori della corteccia cerebellare e cerebrale che formano un "canestro" attorno al neurite di altri neuroni, modulandone l'attività. |
| Neuroni specchio | Neuroni che si attivano sia quando un individuo esegue un'azione, sia quando osserva o imita la stessa azione compiuta da un altro. Implicati nell'apprendimento per imitazione, nella teoria della mente e nell'empatia. |
| Colonne corticali | Unità funzionali verticali della corteccia cerebrale, dove le informazioni vengono elaborate attraverso connessioni verticali. |
| Sistema olfattivo | Via sensoriale che trasmette le informazioni sugli odori dalla periferia alla corteccia cerebrale, passando per il bulbo olfattivo, il tratto olfattivo e varie aree cerebrali. |
| Odori fondamentali | I sette tipi base di odori (canfora, fiori, menta, muschio, etereo, pungente, putrido) la cui combinazione genera la vasta gamma di percezioni olfattive. |
| Circuito di Papez | Circuito di fibre nervose tra ippocampo, corpi mammillari, talamo e circonvoluzione del cingolo, fondamentale per la consolidazione della memoria. |
| Nucleo amigdaloideo | Complesso di nuclei parte del sistema limbico, fondamentale per l'elaborazione delle emozioni, in particolare la paura e il valore affettivo dei ricordi. |
| Lemnisco mediale | Fascio di fibre che trasmette sensibilità tattile epicritica e propriocettiva dalla parte inferiore del corpo al talamo. |
| Lemnisco spinale | Fascio di fibre che trasmette sensibilità protopatica (dolore e temperatura) dalla parte inferiore del corpo al talamo. |
| Lemnisco trigeminale | Fascio di fibre che trasmette sensibilità generale (tatto, temperatura, dolore) dalla testa e dal volto al talamo. |
| Lemnisco gustativo | Via sensitiva che trasporta le informazioni gustative al talamo (VPM). |
| Corpo genicolato laterale | Nucleo del talamo che riceve informazioni visive dal tratto ottico e proietta alla corteccia visiva primaria (Area 17). |
| Corpo genicolato mediale | Nucleo del talamo che riceve informazioni uditive dal lemnisco laterale e proietta alla corteccia uditiva primaria (Aree 41-42). |
| VPL (Nucleo ventrale postero-laterale) | Nucleo del talamo che riceve le afferenze dal lemnisco mediale e spinale, proiettando alla corteccia somestesica primaria. |
| VPM (Nucleo ventrale postero-mediale) | Nucleo del talamo che riceve le afferenze dal lemnisco trigeminale e gustativo, proiettando alla corteccia somestesica primaria (lingua) e all'area gustativa (Area 43). |
| Pulvinar | Grande nucleo associativo del talamo posteriore che riceve input da diverse aree corticali e proietta a corteccia parietale, temporale e occipitale. |
| Nuclei intralaminari | Gruppo di nuclei del talamo situati all'interno della lamina midollare interna, coinvolti nella regolazione della coscienza e dello stato di veglia. |
| Nuclei aspecifici del talamo | Gruppo di nuclei talamici (inclusi quelli intralaminari e reticolari) che proiettano diffusa alla corteccia, contribuendo alla regolazione dello stato di coscienza e dell'attività corticale generale. |
| Nuclei specifici del talamo | Nuclei talamici che proiettano a specifiche aree corticali e ricevono un controllo cortico-talamico. Si dividono in nuclei di associazione e nuclei di relay (sensitivi e motori). |
| Nuclei di associazione del talamo | Nuclei talamici che proiettano ad aree corticali associative, coinvolti in funzioni cognitive complesse come la memoria. |
| Nuclei di Relay sensitivi del talamo | Nuclei talamici (come VPL e VPM) che ricevono afferenze sensoriali e proiettano alle cortecce sensoriali primarie. |
| Nuclei di Relay motori del talamo | Nuclei talamici (come il nucleo ventrale anteriore) che ricevono input motori e proiettano alle cortecce motorie primarie e premotorie. |
| Ipotalamo | Parte del diencefalo fondamentale per la regolazione delle funzioni vegetative, endocrine e comportamentali, inclusi termoregolazione, appetito, sete, sonno-veglia e sistema limbico. |
| Epitalamo | Parte del diencefalo che include l'epifisi (ghiandola pineale) e i nuclei dell'abenula, coinvolti nella regolazione dei ritmi circadiani e nell'integrazione olfattiva. |
| Epifisi (Ghiandola pineale) | Ghiandola endocrina che produce melatonina, influenzando i ritmi circadiani e il sonno, sotto il controllo della luce tramite una complessa via nervosa. |
| Trigono dell'abenula | Area dell'epitalamo che contiene il nucleo dell'abenula, che riceve segnali olfattivi e proietta al mesencefalo. |
| Adenoipofisi | Lobo anteriore dell'ipofisi, che produce e rilascia ormoni sotto il controllo degli ormoni di rilascio e inibizione ipotalamici. |
| Neuroipofisi | Lobo posteriore dell'ipofisi, che immagazzina e rilascia neurosecreti (ADH e ossitocina) prodotti dall'ipotalamo. |
| Ormoni di rilascio (RH) | Ormoni prodotti dall'ipotalamo che stimolano il rilascio di ormoni da parte dell'adenoipofisi. |
| Ormoni inibitori (IH) | Ormoni prodotti dall'ipotalamo che inibiscono il rilascio di ormoni da parte dell'adenoipofisi. |
| ADH (Ormone antidiuretico o Vasopressina) | Neurosecreto ipotalamico rilasciato dalla neuroipofisi, che regola il riassorbimento d'acqua nei tubuli renali. |
| Ossitocina | Neurosecreto ipotalamico rilasciato dalla neuroipofisi, che stimola le contrazioni uterine durante il parto e l'eiezione del latte durante l'allattamento. |
| Subtalamo | Parte del diencefalo situata lateralmente all'ipotalamo, contenente il nucleo subtalamico di Luys, che gioca un ruolo nel circuito motorio extrapiramidale. |
| Zona incerta | Area del subtalamo che contiene nuclei reticolari (campi di Forel), coinvolti nella regolazione motoria. |
| Nucleo subtalamico di Luys | Nucleo del subtalamo fondamentale per la via indiretta del circuito dei nuclei della base, influenzando il controllo motorio. |
| Globus pallidus | Struttura dei nuclei della base che, insieme al nucleo subtalamico, modula l'attività talamica nel controllo motorio. |
| Vie dirette e indirette | Due circuiti principali attraverso i nuclei della base che influenzano l'attività motoria modulando l'output del globus pallidus al talamo. |
| Fibre commissurali | Fibre nervose che collegano aree omologhe dei due emisferi cerebrali (es. corpo calloso). |
| Fibre associative | Fibre nervose che collegano aree diverse all'interno dello stesso emisfero cerebrale. |
| Fibre proiettive | Fibre nervose che collegano la corteccia cerebrale con strutture sottocorticali (es. fibre talamo-corticali, fibre cortico-spinali). |
| Corona radiata | Vasta rete di fibre nervose che si irradiano dalla corteccia cerebrale verso le strutture sottocorticali. |
| Capsula esterna | Sottile lamina di sostanza bianca tra il putamen e il claustro. |
| Capsula estrema | Sottile lamina di sostanza bianca tra il claustro e la corteccia dell'insula. |
| Sistema olfattivo | Via sensoriale che trasmette le informazioni sugli odori dalla periferia alla corteccia cerebrale, passando per il bulbo olfattivo, il tratto olfattivo e varie aree cerebrali. |
| Odori fondamentali | I sette tipi base di odori (canfora, fiori, menta, muschio, etereo, pungente, putrido) la cui combinazione genera la vasta gamma di percezioni olfattive. |
| Circuito temporo-ammonico | Connessione tra l'area entorinale e l'ippocampo, fondamentale per la memoria e l'orientamento spaziale. |
| Nucleo caudato | Componente del corpo striato, a forma di C, coinvolto nel controllo motorio, nell'apprendimento e nella memoria. |
| Globus pallidus | Struttura dei nuclei della base che, insieme al nucleo subtalamico, modula l'attività talamica nel controllo motorio. |
| Neuroni a specchio | Neuroni che si attivano sia quando un individuo esegue un'azione, sia quando osserva o imita la stessa azione compiuta da un altro. Implicati nell'apprendimento per imitazione, nella teoria della mente e nell'empatia. |
| Sistema Limbico | Complesso di strutture cerebrali ancestrali coinvolte nelle emozioni, nella memoria, nella motivazione e nel comportamento olfattivo. Include rinencefalo, amigdala, corpi mammillari, fornice, circonvoluzione del cingolo, etc. |
| Rinencefalo | Parte del sistema limbico coinvolta nell'olfatto, comprendente il bulbo olfattivo, il tratto olfattivo e aree corticali correlate. |
| Bulbo Olfattivo | Primo centro di elaborazione olfattiva, riceve segnali dalla mucosa olfattiva. |
| Tratto Olfattivo | Fibra nervosa che collega il bulbo olfattivo ad altre aree cerebrali, dividendosi in strie mediali e laterali. |
| Amigdala | Struttura a forma di mandorla situata profondamente nel lobo temporale, parte del sistema limbico, fondamentale per l'elaborazione delle emozioni, in particolare la paura. |
| Corpi Mammillari | Strutture dell'ipotalamo che ricevono input dall'ippocampo tramite il fornice e proiettano al talamo, importanti per la memoria e l'umore. |
| Gruppi Anteriori del Talamo | Nuclei talamici che ricevono segnali dai corpi mammillari e proiettano alle aree corticali del sistema limbico, coinvolti nella memoria e nelle emozioni. |
| Formazione Reticolare | Rete diffusa di neuroni nel tronco encefalico coinvolta nella regolazione della coscienza, del sonno-veglia e dell'attività motoria. |
| Ippocampo | Struttura del lobo temporale, parte del sistema limbico, cruciale per la formazione della memoria a lungo termine e la memoria spaziale. |
| Circonvoluzione del Cingolo | Struttura corticale a forma di arco che collega il lobo frontale e parietale, parte del sistema limbico, coinvolta nelle emozioni, nella memoria e nell'apprendimento. |
| Circonvoluzione Paraippocampica | Parte del lobo temporale adiacente all'ippocampo, parte del sistema limbico, coinvolta nella memoria e nell'orientamento spaziale. |
| Fornice | Fascio di fibre nervose che collega l'ippocampo ai corpi mammillari dell'ipotalamo, essenziale per il circuito della memoria. |
| Fascio Mammillo-Talamico | Fibre nervose che collegano i corpi mammillari del diencefalo ai nuclei anteriori del talamo, parte del circuito della memoria. |
| Stria Terminale | Fascia di fibre nervose che origina dall'amigdala e proietta a diverse aree cerebrali, inclusi l'ipotalamo e il talamo, coinvolta nelle risposte emotive. |
| Nucleo Amigdaloideo | Complesso di nuclei parte del sistema limbico, fondamentale per l'elaborazione delle emozioni, in particolare la paura e il valore affettivo dei ricordi. |
| Corteccia Insulare | Parte della corteccia cerebrale nascosta nel profondo della scissura laterale di Silvio, coinvolta nell'elaborazione delle emozioni, del gusto e dell'interocezione. |
| Orbito-frontale | Regione della corteccia frontale situata sopra le orbite oculari, coinvolta nel processo decisionale, nella gratificazione e nel comportamento sociale. |
| Lobo Temporale | Uno dei quattro lobi della corteccia cerebrale, coinvolto nell'udito, nella memoria, nel linguaggio e nell'elaborazione delle emozioni. |
| Lobo Occipitale | Uno dei quattro lobi della corteccia cerebrale, principalmente dedicato all'elaborazione delle informazioni visive. |
| Lobo Parietale | Uno dei quattro lobi della corteccia cerebrale, coinvolto nell'elaborazione delle informazioni sensoriali somatosensoriali, nella navigazione spaziale e nell'attenzione. |
| Lobo Frontale | Uno dei quattro lobi della corteccia cerebrale, coinvolto nelle funzioni esecutive, nel movimento volontario, nel linguaggio e nella personalità. |
| Area di Ideazione del Linguaggio (Aree 39, 40) | Aree corticali associative nel lobo parietale, coinvolte nell'elaborazione del contenuto semantico e nella generazione della risposta verbale. |
| Area Motoria Supplementare (Area 6) | Area della corteccia frontale coinvolta nella pianificazione e sequenza dei movimenti complessi. |
| Area Premotoria | Regione della corteccia frontale situata anteriormente all'area motoria primaria, coinvolta nella programmazione e nell'organizzazione dei movimenti. |
| Area Motoria Primaria (Area 4) | Parte della corteccia frontale responsabile dell'esecuzione dei movimenti volontari. |
| Area Visiva Primaria (Area 17) | Parte della corteccia occipitale che riceve ed elabora le informazioni visive grezze. |
| Aree Visive Associative (Aree 18, 19) | Aree della corteccia occipitale che elaborano ulteriormente le informazioni visive, consentendo il riconoscimento e l'interpretazione di oggetti e scene. |
| Area 43 | Area corticale associata alla percezione cosciente del gusto, situata tra la circonvoluzione post-centrale e la corteccia insulare. |
| Lobo Limbico | Porzione della corteccia cerebrale che fa parte del sistema limbico, comprendente la circonvoluzione del cingolo, l'istmo e la circonvoluzione paraippocampica. |
| Formazione Ammonica | Insieme dell'ippocampo e del giro dentato, cruciale per la memoria. |
| Giro Dentato | Struttura corticale adiacente all'ippocampo, parte del sistema limbico, coinvolta nella memoria. |
| Corno d'Ammon | Struttura ripiegata su sé stessa all'interno dell'ippocampo, da cui prende il nome. |
| Nuclei della Base | Gruppi di nuclei di sostanza grigia situati profondamente nel telencefalo e nel diencefalo, coinvolti nel controllo del movimento, nell'apprendimento motorio e nella motivazione. Includono il nucleo caudato, il putamen, il globus pallidus, l'amigdala e il claustro. |
| Striato Dorsale (Neostriato) | Insieme del nucleo caudato e del putamen, riceve afferenze dalle aree corticali motorie e associative. |
| Striato Ventrale | Insieme del tubercolo olfattivo e del nucleo accumbens, riceve afferenze dalla corteccia limbica, orbito-frontale e temporale. |
| Paleostriato | Insieme del globus pallidus e della porzione reticolata della sostanza nera. |
| Tubercolo Olfattivo | Struttura del rinencefalo, situata profondamente alla sostanza perforata anteriore, associata all'elaborazione olfattiva. |
| Amigdala | Struttura a forma di mandorla situata profondamente nel lobo temporale, parte del sistema limbico, fondamentale per l'elaborazione delle emozioni, in particolare la paura. |
| Claustro | Sottile lamina di sostanza grigia situata tra il putamen e la corteccia dell'insula, la sua funzione non è completamente chiara. |
| Vie Dopaminergiche | Vie neuronali che utilizzano la dopamina come neurotrasmettitore, importanti per il controllo motorio, la motivazione e la ricompensa. |
| Vie Serotoninergiche | Vie neuronali che utilizzano la serotonina come neurotrasmettitore, coinvolte nella regolazione dell'umore, del sonno e dell'appetito. |
| Globus Pallidus Interno | Porzione mediale del globus pallidus, rappresenta l'output principale del corpo striato verso il talamo. |
| Globus Pallidus Esterno | Porzione laterale del globus pallidus, intermedia tra lo striato e il nucleo subtalamico nella via indiretta. |
| Stria Midollare Interna | Lamina di sostanza bianca che divide il globus pallidus in porzione interna ed esterna. |
| Fascicolo Ventricolare (Superiore) | Gruppo di fibre nervose che passano sopra il nucleo subtalamico di Luys, parte del circuito pallido-talamico. |
| Ansa Reticolare (Inferiore) | Gruppo di fibre nervose che passano sotto il nucleo subtalamico di Luys, parte del circuito pallido-talamico. |
| Capsula Interna | Massa di sostanza bianca che contiene fibre nervose ascendenti e discendenti che collegano la corteccia cerebrale con le strutture sottocorticali (talamo, tronco encefalico, midollo spinale). |
| Braccio Anteriore della Capsula Interna | Porzione della capsula interna tra la testa del nucleo caudato e il nucleo lenticolare, contiene fibre cortico-pontine e radiazioni talamiche anteriori. |
| Ginocchio della Capsula Interna | Porzione della capsula interna tra il braccio anteriore e posteriore, contiene fibre cortico-bulbari (piramidali). |
| Braccio Posteriore della Capsula Interna | Porzione della capsula interna tra il talamo e il nucleo lenticolare, contiene fibre cortico-spinali, cortico-rubrali e radiazioni talamiche centrali e posteriori. |
| Porzione Sottolenticolare della Capsula Interna | Porzione della capsula interna sotto il nucleo lenticolare, contiene fibre temporo-pontine e radiazioni talamiche inferiori. |
| Porzione Retrolenticolare della Capsula Interna | Porzione della capsula interna dietro il nucleo lenticolare, contiene fibre occipito-pontine e radiazioni talamiche posteriori. |
| Radiazione Talamica Anteriore | Fibre che connettono il talamo con il lobo frontale. |
| Radiazione Talamica Superiore (Centrale) | Fibre che connettono il talamo con il lobo parietale. |
| Radiazione Talamica Posteriore | Fibre che connettono il talamo con il lobo occipitale. |
| Radiazione Talamica Inferiore | Fibre che connettono il talamo con il lobo temporale. |
| Fibre Cortico-Spinali | Fibre motorie discendenti che originano dalla corteccia motoria e scendono attraverso il braccio posteriore della capsula interna per raggiungere il midollo spinale. |
| Fibre Cortico-Pontine | Fibre che originano dalla corteccia cerebrale e proiettano ai nuclei pontini, coinvolte nella programmazione motoria. |
| Fibre Cortico-Rubrali | Fibre che collegano la corteccia cerebrale al nucleo rosso del mesencefalo, coinvolte nel controllo motorio. |
| Fibre Cortico-Bulbari (o Cortico-Truncali) | Fibre che collegano la corteccia cerebrale ai nuclei motori dei nervi cranici nel tronco encefalico. |
| Corteccia Telencefalica | Lo strato più esterno del telencefalo, organizzato in diverse tipologie (allocorteccia, mesocorteccia, neocorteccia) con differenti architetture e funzioni. |
| Strato Molecolare (Plessiforme) | Lo strato più esterno della neocorteccia, contenente assoni e dendriti apolari. |
| Strato dei Granuli Esterni | Secondo strato della neocorteccia, contenente piccole cellule granulari. |
| Strato delle Cellule Piramidali Superficiali | Terzo strato della neocorteccia, contenente cellule piramidali di dimensioni variabili. |
| Strato dei Granuli Interni | Quarto strato della neocorteccia, riceve afferenze talamo-corticali, particolarmente sviluppato nelle aree sensoriali primarie. |
| Strato delle Cellule Piramidali Profonde | Quinto strato della neocorteccia, contenente le cellule piramidali più grandi (come le cellule di Betz nell'area motoria primaria), da cui originano le fibre proiettive. |
| Strato delle Cellule Polimorfe (Muliformi) | Sesto e più profondo strato della neocorteccia, contenente neuroni di varie forme. |
| Stria di Baillarger Esterna | Banda di fibre nervose nello strato dei granuli interni della neocorteccia, che conduce afferenze talamiche. |
| Stria di Baillarger Interna | Banda di fibre nervose nello strato delle cellule piramidali profonde della neocorteccia, che conduce afferenze cortico-corticali associative. |
| Stria di Kaes | Banda di fibre corticali più superficiale, visibile nella neocorteccia. |
| Neuroni a Specchio | Neuroni che si attivano sia durante l'esecuzione di un'azione, sia durante l'osservazione o l'imitazione della stessa azione compiuta da un altro individuo. |
| Colonna Corticale | Unità funzionale verticale della corteccia cerebrale, attraverso cui le informazioni vengono elaborate sia verticalmente che orizzontalmente attraverso interneuroni inibitori. |
| Sistema Limbico | Complesso di strutture cerebrali ancestrali coinvolte nelle emozioni, nella memoria, nella motivazione e nel comportamento olfattivo. Include rinencefalo, amigdala, corpi mammillari, fornice, circonvoluzione del cingolo, etc. |
| Rinencefalo | Parte del sistema limbico coinvolta nell'olfatto, comprendente il bulbo olfattivo, il tratto olfattivo e aree corticali correlate. |
| Bulbo Olfattivo | Primo centro di elaborazione olfattiva, riceve segnali dalla mucosa olfattiva. |
| Tratto Olfattivo | Fibra nervosa che collega il bulbo olfattivo ad altre aree cerebrali, dividendosi in strie mediali e laterali. |
| Circonvoluzione del Cingolo | Struttura corticale a forma di arco che collega il lobo frontale e parietale, parte del sistema limbico, coinvolta nelle emozioni, nella memoria e nell'apprendimento. |
| Circonvoluzione Paraippocampica | Parte del lobo temporale adiacente all'ippocampo, parte del sistema limbico, coinvolta nella memoria e nell'orientamento spaziale. |
| Ippocampo | Struttura del lobo temporale, parte del sistema limbico, cruciale per la formazione della memoria a lungo termine e la memoria spaziale. |
| Amigdala | Struttura a forma di mandorla situata profondamente nel lobo temporale, parte del sistema limbico, fondamentale per l'elaborazione delle emozioni, in particolare la paura. |
| Corpi Mammillari | Strutture dell'ipotalamo che ricevono input dall'ippocampo tramite il fornice e proiettano al talamo, importanti per la memoria e l'umore. |
| Gruppi Anteriori del Talamo | Nuclei talamici che ricevono segnali dai corpi mammillari e proiettano alle aree corticali del sistema limbico, coinvolti nella memoria e nelle emozioni. |
| Formazione Reticolare | Rete diffusa di neuroni nel tronco encefalico coinvolta nella regolazione della coscienza, del sonno-veglia e dell'attività motoria. |
| Lobo Limbico | Porzione della corteccia cerebrale che fa parte del sistema limbico, comprendente la circonvoluzione del cingolo, l'istmo e la circonvoluzione paraippocampica. |
| Formazione Ammonica | Insieme dell'ippocampo e del giro dentato, cruciale per la memoria. |
| Giro Dentato | Struttura corticale adiacente all'ippocampo, parte del sistema limbico, coinvolta nella memoria. |
| Corno d'Ammon | Struttura ripiegata su sé stessa all'interno dell'ippocampo, da cui prende il nome. |
| Nucleo Amigdaloideo | Complesso di nuclei parte del sistema limbico, fondamentale per l'elaborazione delle emozioni, in particolare la paura e il valore affettivo dei ricordi. |
| Circuito di Papez | Circuito di fibre nervose tra ippocampo, corpi mammillari, talamo e circonvoluzione del cingolo, fondamentale per la consolidazione della memoria. |
| Talamo | Stazione di ritrasmissione fondamentale per quasi tutte le vie sensoriali dirette alla corteccia cerebrale, coinvolto anche nella regolazione della coscienza, del sonno e delle funzioni motorie. |
| Adesione Intertalamica (Massa Intertalamica) | Ponte di sostanza grigia che unisce le due masse talamiche attraverso il terzo ventricolo. |
| Lamina Midollare Interna | Lamina di sostanza bianca che suddivide il talamo in porzioni mediale, laterale e anteriore. |
| Lamina Midollare Esterna | Lamina di sostanza bianca che separa il talamo dal nucleo reticolare. |
| Nucleo Reticolare del Talamo | Unico nucleo talamico inibitorio, riceve input da varie aree corticali e proietta a altri nuclei talamici, modulandone l'attività. |
| Pulvinar | Nucleo associativo del talamo posteriore, coinvolto nell'elaborazione visiva associativa e nelle funzioni cognitive. |
| Corpi Genicolati (Laterale e Mediale) | Nuclei talamici specifici di relay sensitivo: il laterale per la via visiva, il mediale per la via uditiva. |
| Nuclei Talamici Aspecifici | Gruppi di nuclei talamici (inclusi quelli intralaminari e reticolari) che proiettano diffusa alla corteccia, contribuendo alla regolazione dello stato di coscienza e dell'attività corticale generale. |
| Nuclei Talamici Specifici | Nuclei talamici che proiettano a specifiche aree corticali e ricevono un controllo cortico-talamico. Si dividono in nuclei di associazione e nuclei di relay (sensitivi e motori). |
| Nuclei Specifici di Associazione | Nuclei talamici che proiettano ad aree corticali associative, coinvolti in funzioni cognitive complesse come la memoria. |
| Nuclei Specifici di Relay Sensitivi | Nuclei talamici (come VPL e VPM) che ricevono afferenze sensoriali e proiettano alle cortecce sensoriali primarie. |
| Nuclei Specifici di Relay Motori | Nuclei talamici (come il nucleo ventrale anteriore) che ricevono input motori e proiettano alle cortecce motorie primarie e premotorie. |
| Nucleo Ventrale Anteriore (VA) | Nucleo talamico motorio specifico che riceve input dai nuclei della base e proietta alle aree motorie corticali. |
| Nucleo Ventrale Laterale (VL) | Nucleo talamico motorio specifico che riceve input dal cervelletto e dai nuclei della base, proietta alle aree motorie corticali. |
| Nucleo Ventrale Postero-Laterale (VPL) | Nucleo talamico sensitivo specifico che riceve afferenze dal lemnisco mediale e spinale, proietta alla corteccia somestesica primaria. |
| Nucleo Ventrale Postero-Mediale (VPM) | Nucleo talamico sensitivo specifico che riceve afferenze dal lemnisco trigeminale e gustativo, proietta alla corteccia somestesica primaria (lingua) e all'area gustativa (Area 43). |
| Nucleo Ventrale Intermedio | Nucleo talamico che riceve segnali vestibolari e proietta alla corteccia per il coordinamento oculomotorio. |
| Radiazioni Talamiche | Fibre nervose che collegano il talamo alle diverse aree della corteccia cerebrale (fibre talamo-corticali) e viceversa (fibre cortico-talamiche). |
| Zona Inerta | Parte del subtalamo contenente nuclei reticolari (campi di Forel), coinvolti nella regolazione motoria. |
| Nucleo Subtalamico di Luys | Nucleo del subtalamo fondamentale per la via indiretta del circuito dei nuclei della base, influenzando il controllo motorio. |
| Globus Pallidus | Struttura dei nuclei della base che, insieme al nucleo subtalamico, modula l'attività talamica nel controllo motorio. |
| Circuito Cortico-Strio-Pallido-Talamo-Corticale | Principale circuito dei nuclei della base che regola il movimento volontario, l'apprendimento motorio e la programmazione delle azioni. |
| Nuclei della Base | Gruppi di nuclei di sostanza grigia situati profondamente nel telencefalo e nel diencefalo, coinvolti nel controllo del movimento, nell'apprendimento motorio e nella motivazione. Includono il nucleo caudato, il putamen, il globus pallidus, l'amigdala e il claustro. |
| Nucleo Caudato | Componente del corpo striato, a forma di C, coinvolto nel controllo motorio, nell'apprendimento e nella memoria. |
| Putamen | Porzione laterale del nucleo lenticolare, parte del corpo striato, coinvolto nel controllo motorio e nell'apprendimento. |
| Globus Pallidus | Struttura dei nuclei della base che, insieme al nucleo subtalamico, modula l'attività talamica nel controllo motorio. |
| Corpus Striatum | Insieme del nucleo caudato e del putamen, riceve afferenze corticali e proietta al globus pallidus e alla sostanza nera. |
| Striato Dorsale (Neostriato) | Insieme del nucleo caudato e del putamen, riceve afferenze dalle aree corticali motorie e associative. |
| Striato Ventrale | Insieme del tubercolo olfattivo e del nucleo accumbens, riceve afferenze dalla corteccia limbica, orbito-frontale e temporale. |
| Paleostriato | Insieme del globus pallidus e della porzione reticolata della sostanza nera. |
| Tubercolo Olfattivo | Struttura del rinencefalo, situata profondamente alla sostanza perforata anteriore, associata all'elaborazione olfattiva. |
| Amigdala | Struttura a forma di mandorla situata profondamente nel lobo temporale, parte del sistema limbico, fondamentale per l'elaborazione delle emozioni, in particolare la paura. |
| Claustro | Sottile lamina di sostanza grigia situata tra il putamen e la corteccia dell'insula, la sua funzione non è completamente chiara. |
| Vie Dopaminergiche | Vie neuronali che utilizzano la dopamina come neurotrasmettitore, importanti per il controllo motorio, la motivazione e la ricompensa. |
| Vie Serotoninergiche | Vie neuronali che utilizzano la serotonina come neurotrasmettitore, coinvolte nella regolazione dell'umore, del sonno e dell'appetito. |
| Globus Pallidus Interno | Porzione mediale del globus pallidus, rappresenta l'output principale del corpo striato verso il talamo. |
| Globus Pallidus Esterno | Porzione laterale del globus pallidus, intermedia tra lo striato e il nucleo subtalamico nella via indiretta. |
| Stria Midollare Interna | Lamina di sostanza bianca che divide il globus pallidus in porzione interna ed esterna. |
| Fascicolo Ventricolare (Superiore) | Gruppo di fibre nervose che passano sopra il nucleo subtalamico di Luys, parte del circuito pallido-talamico. |
| Ansa Reticolare (Inferiore) | Gruppo di fibre nervose che passano sotto il nucleo subtalamico di Luys, parte del circuito pallido-talamico. |
| Fascicolo Talamico | Combinazione del fascicolo lenticolare e dell'ansa reticolare, che collega il globus pallidus al talamo. |
| Campi di Forel | Aggregati di nuclei reticolari situati nel subtalamo, facenti parte del fascicolo talamico, coinvolti nel controllo motorio extrapiramidale. |
| Capsula Esterna | Sottile lamina di sostanza bianca tra il putamen e il claustro. |
| Capsula Estrema | Sottile lamina di sostanza bianca tra il claustro e la corteccia dell'insula. |
| Radiazioni Talamiche | Fibre nervose che collegano il talamo alle diverse aree della corteccia cerebrale (fibre talamo-corticali) e viceversa (fibre cortico-talamiche). |
| Fascio di Arnold | Fascio di fibre cortico-pontine che origina dalla corteccia frontale e scende attraverso il braccio anteriore della capsula interna. |
| Fascio di Turk-Meinter | Fascio di fibre cortico-pontine che origina dalle cortecce parietale, temporale e occipitale e scende attraverso il braccio posteriore e la porzione sottolenticolare della capsula interna. |
| Fibre Cortico-Spinali | Fibre motorie discendenti che originano dalla corteccia motoria e scendono attraverso il braccio posteriore della capsula interna per raggiungere il midollo spinale. |
| Fibre Cortico-Pontine | Fibre che originano dalla corteccia cerebrale e proiettano ai nuclei pontini, coinvolte nella programmazione motoria. |
| Fibre Cortico-Rubrali | Fibre che collegano la corteccia cerebrale al nucleo rosso del mesencefalo, coinvolte nel controllo motorio. |
| Fibre Cortico-Bulbari (o Cortico-Truncali) | Fibre che collegano la corteccia cerebrale ai nuclei motori dei nervi cranici nel tronco encefalico. |
| Corteccia Telencefalica | Lo strato più esterno del telencefalo, organizzato in diverse tipologie (allocorteccia, mesocorteccia, neocorteccia) con differenti architetture e funzioni. |
| Allocorteccia | La parte più antica della corteccia cerebrale, caratterizzata da tre strati, presente nel rinencefalo e nel sistema limbico. |
| Archicorteccia | Variante dell'allocorteccia presente nell'ippocampo, fondamentale per la memoria. |
| Paleocorteccia | Variante dell'allocorteccia associata all'olfatto, presente nel rinencefalo. |
| Neocorteccia (o Isocorteccia) | La parte più recente e sviluppata della corteccia cerebrale, composta da sei strati, responsabile delle funzioni cognitive superiori. |
| Corteccia Eterotipica | Tipo di neocorteccia in cui alcuni strati prevalgono sugli altri, tipica delle aree sensoriali primarie (granulare) e motorie primarie (agranulare). |
| Corteccia Omotipica | Tipo di neocorteccia in cui i sei strati sono rappresentati in modo omogeneo, tipica delle aree associative. |
| Neuroni Piramidali | Principali neuroni eccitatori della corteccia cerebrale, caratterizzati da un corpo cellulare a forma di piramide. |
| Neuroni Non Piramidali | Neuroni corticali che non sono piramidali, includono interneuroni inibitori come le cellule stellate e le cellule neurogliaformi. |
| Cellule a Canestro | Interneuroni inibitori della corteccia cerebellare e cerebrale che formano un "canestro" attorno al neurite di altri neuroni, modulandone l'attività. |
| Neuroni Specchio | Neuroni che si attivano sia durante l'esecuzione di un'azione, sia durante l'osservazione o l'imitazione della stessa azione compiuta da un altro individuo. Implicati nell'apprendimento per imitazione, nella teoria della mente e nell'empatia. |
| Colonna Corticale | Unità funzionale verticale della corteccia cerebrale, attraverso cui le informazioni vengono elaborate sia verticalmente che orizzontalmente attraverso interneuroni inibitori. |
| Stria di Baillarger Esterna | Banda di fibre nervose nello strato dei granuli interni della neocorteccia, che conduce afferenze talamiche. |
| Stria di Baillarger Interna | Banda di fibre nervose nello strato delle cellule piramidali profonde della neocorteccia, che conduce afferenze cortico-corticali associative. |
| Stria di Kaes | Banda di fibre corticali più superficiale, visibile nella neocorteccia. |