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Summary
# Componenti e funzioni del sistema nervoso
Il sistema nervoso, suddiviso in centrale e periferico, gestisce sia le funzioni somatiche che viscerali attraverso vie afferenti ed efferenti, distinguendosi per la natura volontaria o involontaria delle risposte e per il tipo di sensibilità percepita [1](#page=1).
### 1.1 Divisioni del sistema nervoso
Il sistema nervoso è organizzato in due componenti principali:
* **Sistema Nervoso Centrale (SNC)**: Costituito dal nevrasse, presenta una componente centrale di sostanza grigia e una periferica di sostanza bianca [1](#page=1).
* **Sistema Nervoso Periferico (SNP)**: Comprende le vie che collegano il SNC alla periferia.
### 1.2 Vie afferenti ed efferenti
Entrambe le divisioni del sistema nervoso (SNC e SNP) utilizzano due tipi di vie per la trasmissione degli stimoli:
* **Vie afferenti**: Conducono gli stimoli dall'esterno o dall'interno del corpo verso il centro (SNC). Questi stimoli possono essere ignorati, conservati per un uso successivo o integrati per generare una risposta [1](#page=1).
* **Vie efferenti**: Conducono gli stimoli dal centro (SNC) verso la periferia (organi effettori) [1](#page=1).
### 1.3 Sistema nervoso somatico e viscerale
Le distinzioni principali tra il sistema nervoso somatico e viscerale riguardano il controllo volontario, il tipo di muscolatura innervata e la natura della sensibilità:
#### 1.3.1 Sistema nervoso somatico
* **Organi effettori**: Muscolatura striata scheletrica [1](#page=1).
* **Controllo**: La porzione efferente è sotto il controllo della volontà [2](#page=2).
* **Sensibilità**: È una sensibilità sia dolorifica che non dolorifica, percepita normalmente anche in assenza di dolore. Comprende la sensibilità esterocettiva (proveniente dall'esterno, come la temperatura o la pressione) e propriocettiva (proveniente da muscoli, capsule articolari, legamenti, ecc.) [2](#page=2).
**Arco riflesso somatico**:
È il riflesso più semplice, dove uno stimolo viene utilizzato immediatamente per generare una risposta senza passare per la corticale [1](#page=1).
* **Esempio**: Una puntura sul polpastrello genera un segnale che raggiunge il nevrasse, provocando una contrazione involontaria del muscolo dell'area per ritrarre il dito [1](#page=1).
* **Esempio clinico (Riflesso rotuleo)**: La percussione del tendine rotuleo causa uno stiramento del quadricipite femorale, che si contrae involontariamente. Questo riflesso è utilizzato per valutare l'integrità neurologica [1](#page=1).
#### 1.3.2 Sistema nervoso viscerale
* **Organi effettori**: Muscoli lisci e ghiandole [2](#page=2).
* **Controllo**: La porzione efferente non è sotto il controllo della volontà. Ad esempio, la contrazione delle pareti dello stomaco avviene solo quando necessario, non per decisione volontaria [2](#page=2).
* **Sensibilità**: È considerata esclusivamente dolorifica. Normalmente non abbiamo consapevolezza della sensibilità viscerale, a meno che non vi sia una patologia in corso che invii segnali dolorifici [2](#page=2).
**Arco riflesso viscerale**:
Sono presenti circuiti riflessi anche nel sistema viscerale [2](#page=2).
* **Esempio**: Alla vista del cibo, in un individuo affamato, viene stimolata la secrezione salivare, una risposta viscerale che predispone alla digestione [2](#page=2).
**Confronto tra sensibilità somatica e viscerale**:
* La sensibilità somatica ci permette una consapevolezza e un controllo attivo delle parti del corpo, come dimostrato dall'esperimento mentale di localizzare la propria mano destra ad occhi chiusi [2](#page=2).
* La propriocezione viscerale, invece, non ci fornisce normalmente questa consapevolezza [2](#page=2).
> **Tip**: La distinzione chiave tra sistema somatico e viscerale risiede nel controllo volontario della motricità efferente e nella natura della sensibilità (dolorifica e non-dolorifica nel somatico, prevalentemente dolorifica nel viscerale).
### 1.4 Componenti cellulari del sistema nervoso: Neuroni
Il neurone è l'unità fondamentale del tessuto nervoso, caratterizzato da un corpo cellulare (pirenoforo) e dall'arborizzazione dendritica, che costituiscono la porzione ricevente del neurone [3](#page=3).
* **Pirenoforo (Corpo cellulare)**: Contiene il nucleo e il citoplasma, ricco di sostanza di Nissl (reticolo endoplasmico rugoso abbondante) e un apparato di Golgi sviluppato. È dotato di un ricco citoscheletro (neurofilamenti, neurotubuli, microfilamenti) [3](#page=3).
* **Dendriti**: Estensioni ramificate del pirenoforo, ricevono segnali [3](#page=3).
* **Assone (Neurite)**: Prolungamento che origina dal monticolo assonico del pirenoforo e può estendersi a grande distanza, terminando con una o più sinapsi. Lungo l'assone avviene il trasporto assonico [3](#page=3).
#### 1.4.1 Trasporto assonico
È un traffico bidirezionale di molecole lungo l'assone [3](#page=3).
* **Conduzione ortodromica (anterograda)**: Traffico che origina dal pirenoforo e si dirige verso il terminale assonico [3](#page=3).
* **Conduzione antidromica (retrograda)**: Traffico che avviene in direzione inversa, dal terminale assonico verso il pirenoforo [3](#page=3).
Il trasporto può essere ulteriormente classificato in base alla velocità:
* **Trasporto lento**: È unicamente anterogrado e trasporta molecole come proteine citoscheletriche (neurofilamenti, tubulina, actina) e altre proteine (dineina, clatrina) [3](#page=3).
* **Trasporto veloce**: È bidirezionale. I mediatori chimici viaggiano per via ortodromica, mentre i prodotti da riciclare o di rifiuto viaggiano per via antidromica [3](#page=3).
> **Tip**: Il trasporto assonico è cruciale per il mantenimento strutturale e funzionale del neurone, garantendo il rifornimento di componenti essenziali e la rimozione di scarti anche su lunghe distanze.
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# Struttura e classificazione dei neuroni e delle cellule gliali
Questo capitolo esplora la struttura fondamentale dei neuroni e delle cellule gliali, analizzandone le diverse tipologie, le loro caratteristiche anatomiche e le funzioni essenziali all'interno del sistema nervoso [3](#page=3) [4](#page=4) [5](#page=5) [6](#page=6) [7](#page=7) [8](#page=8).
### 2.1 Struttura del neurone
Il neurone è la cellula fondamentale del tessuto nervoso, caratterizzato da un corpo cellulare (pirenoforo) e una rete di prolungamenti, i dendriti e l'assone [3](#page=3).
#### 2.1.1 Pirenoforo e dendriti
Il pirenoforo, o corpo cellulare, contiene il nucleo e gli organelli cellulari, tra cui una notevole quantità di reticolo endoplasmico rugoso, che costituisce la sostanza di Nissl, e un apparato di Golgi ben sviluppato. I dendriti sono prolungamenti ramificati che ricevono segnali sinaptici da altri neuroni [3](#page=3).
#### 2.1.2 Assone e trasporto assonico
Dall'emergenza del pirenoforo, tramite il monticolo assonico, si origina l'assone, un prolungamento che trasmette segnali ad altri neuroni o effettori attraverso le sinapsi. Lungo l'assone avviene un intenso traffico bidirezionale di molecole e organelli, noto come trasporto assonico [3](#page=3).
* **Trasporto anterogrado (ortodromico):** Movimento di sostanze dal pirenoforo verso il terminale assonico [3](#page=3).
* **Trasporto lento:** Unicamente anterogrado, concerne proteine citoscheletriche (neurofilamenti, tubulina, actina), dineina, clatrina e enzimi glicolitici [3](#page=3).
* **Trasporto veloce:** Trasporta mediatori chimici [3](#page=3).
* **Trasporto retrogrado (antidromico):** Movimento di sostanze dal terminale assonico verso il pirenoforo, coinvolgendo il riciclo di materiali o lo smaltimento di rifiuti [3](#page=3).
* **Trasporto veloce:** È bidirezionale, veicolando mediatori chimici in avanti e prodotti da riciclare all'indietro [3](#page=3).
I neuroni presentano un citoscheletro estremamente ricco, composto da neurofilamenti, neurotubuli e microfilamenti, sia nel pirenoforo che nei neuriti [3](#page=3).
### 2.2 Classificazione dei neuroni
I neuroni possono essere classificati in base a diversi criteri, tra cui la morfologia, la funzione e l'origine embriologica [4](#page=4) [5](#page=5) [6](#page=6).
#### 2.2.1 Classificazione morfologica
* **Neuroni pseudounipolari:** Presentano un unico prolungamento che emerge dal pirenoforo e si biforca poco dopo in una branca periferica (che raccoglie il segnale) e una centrale (che lo dirige verso il SNC), permettendo la trasmissione del segnale senza attraversare il soma. Si trovano nei gangli del SNP e, eccezionalmente, nel nucleo mesencefalico del trigemino nel SNC [5](#page=5).
* **Neuroni bipolari:** Caratterizzati da un pirenoforo da cui emergono due prolungamenti: un dendrite e un assone. Si trovano in alcune strutture ancestrali come il ganglio dell'Orecchio (ganglio vestibolare) e il ganglio del Corti [5](#page=5).
* **Neuroni multipolari:** Sono la tipologia più comune, dotati di un pirenoforo da cui si dipartono numerosi dendriti e un singolo assone. I dendriti possono disporsi in vari modi, come nel caso delle cellule di Purkinje con dendriti disposti su un unico piano [5](#page=5).
#### 2.2.2 Classificazione funzionale/morfologica combinata
* **Cellule sensoriali primarie:** Neuroni che ricevono uno stimolo sensoriale direttamente dai recettori esterni e lo trasmettono lungo l'assone. Esempi includono i fotorecettori della retina (coni e bastoncelli) e le cellule olfattive [4](#page=4).
* **Cellule sensoriali secondarie:** Non sono neuroni, ma cellule epiteliali specializzate che fungono da recettori (es. organo del Corti, calici gustativi), necessitando di un neurone per trasmettere il segnale [4](#page=4).
* **Neuroni del I tipo di Golgi:** Neuroni con un assone che si ramifica poco, esce dalla sostanza grigia e percorre la sostanza bianca [6](#page=6).
* **Neuroni del II tipo di Golgi:** Neuroni il cui assone si ramifica intensamente e rimane all'interno della sostanza grigia, vicino al pirenoforo [6](#page=6).
* **Neuroni anassonici:** Neuroni privi di assone, formati solo da dendriti, come le cellule amacrine della retina [4](#page=4).
#### 2.2.3 Rigenerazione neuronale
I neuroni, in generale, hanno una capacità rigenerativa limitata: una lesione al pirenoforo o ai dendriti comporta una perdita funzionale irreversibile. Tuttavia, i neuriti (assoni) possono andare incontro a rigenerazione, permettendo il recupero della funzionalità, sebbene con tempi variabili [6](#page=6).
### 2.3 Cellule della nevroglia (glia)
Le cellule gliali, o nevroglia, sono cellule di supporto essenziali per i neuroni, svolgendo funzioni trofiche, protettive e di isolamento. Si classificano in base a taglia, localizzazione nel sistema nervoso (centrale o periferico) e origine embriologica [6](#page=6).
#### 2.3.1 Macroglia
Comprende le cellule gliali di origine ectodermica [6](#page=6).
* **Cellule ependimali (ependimociti):** Presenti nel SNC, rivestono le cavità ventricolari e il canale centrale del midollo spinale, formando il confine con il liquido cefalorachidiano (LCR). Possiedono microvilli e ciglia sulla superficie luminale. I **taniciti** sono un tipo specializzato di ependimociti con prolungamenti che non vengono riassorbiti, presenti nel diencefalo. Gli ependimociti che formano i plessi corioidei, deputati alla produzione del LCR, perdono la loro forma prismatica e si appiattiscono [7](#page=7).
* **Astrociti:** Si distinguono in:
* **Protoplasmatici:** Presenti prevalentemente nella sostanza grigia, con abbondante citoplasma nei prolungamenti [7](#page=7).
* **Fibrosi:** Presenti prevalentemente nella sostanza bianca, con minor citoplasma nei prolungamenti [7](#page=7).
Entrambe le tipologie formano, insieme all'endotelio vascolare, la **barriera emato-encefalica (BEE)**, regolando il passaggio di sostanze tra sangue e tessuto nervoso. La BEE garantisce protezione ma può ostacolare l'ingresso di farmaci [7](#page=7) [8](#page=8).
* **Oligodendrociti:** Associati alle fibre neuronali del SNC, i loro prolungamenti avvolgono porzioni di assoni di uno o più neuroni adiacenti, formando la guaina mielinica che isola elettricamente e accelera la conduzione nervosa [8](#page=8).
* **Cellule di Schwann:** L'equivalente degli oligodendrociti nel SNP. Mielinizzano assoni del SNP, avvolgendosi attorno a un singolo assone. Possono anche formare fibre amieliniche inglobando più assoni senza il classico superavvolgimento mielinico [8](#page=8).
* **Cellule satelliti:** L'equivalente degli astrociti nel SNP, associate ai pirenofori e alle porzioni iniziali dei dendriti dei neuroni [8](#page=8).
#### 2.3.2 Microglia
Le cellule della microglia sono cellule gliali di origine mesodermica, presenti esclusivamente nel SNC. Sono simili a macrofagi e hanno morfologia variabile in base al loro stato di attività fagocitaria [6](#page=6) [8](#page=8).
### 2.4 Funzioni generali della glia
La nevroglia svolge molteplici ruoli cruciali nel tessuto nervoso:
* **Sostegno:** Forniscono supporto strutturale ai neuroni [8](#page=8).
* **Metabolica:** Mediano gli scambi metabolici tra neuroni e vasi sanguigni [8](#page=8).
* **Barriera emato-encefalica (BEE):** Proteggono il tessuto nervoso da sostanze potenzialmente dannose presenti nel sangue [8](#page=8).
* **Isolamento elettrico:** La mielina formata da oligodendrociti e cellule di Schwann aumenta significativamente la velocità di conduzione dell'impulso nervoso attraverso la conduzione saltatoria nei nodi di Ranvier [8](#page=8).
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# Sinapsi, neurotrasmettitori e conduzione nervosa
Le sinapsi sono strutture cruciali per la comunicazione neuronale, mediata da neurotrasmettitori, e la conduzione degli impulsi nervosi segue il principio del "tutto o nulla", un meccanismo dimostrato dall'esperimento sui ratti che evidenzia il ruolo delle sinapsi nell'intelligenza.
### 3.1 La sinapsi: struttura e funzioni
La sinapsi è una struttura altamente specializzata che permette la comunicazione tra cellule nervose o tra neuroni e altre cellule. Esistono due tipi principali di sinapsi [10](#page=10):
* **Sinapsi interneuronali**: si verificano tra due neuroni [10](#page=10).
* **Sinapsi cito-neurali**: avvengono tra un neurone e una cellula non neuronale. Esempi includono la sinapsi neuromuscolare, che innerva il muscolo striato scheletrico, e la sinapsi tra neuroni sensitivi e le cellule recettoriali del calice gustativo [10](#page=10).
Indipendentemente dalla sua morfologia o dalla localizzazione, una sinapsi è caratterizzata da tre componenti fondamentali:
* La **membrana presinaptica**: responsabile del rilascio del mediatore chimico [10](#page=10).
* La **fessura sinaptica** (o intervallo intersinaptico): lo spazio tra le due membrane [10](#page=10).
* La **membrana postsinaptica**: la membrana della cellula ricevente [10](#page=10).
#### 3.1.1 Classificazione delle sinapsi
Le sinapsi possono essere classificate in base alle parti neuronali che mettono in contatto [12](#page=12):
* **Sinapsi asso-dendritiche**: l'assone di un neurone contatta il dendrite di un altro [12](#page=12).
* **Sinapsi asso-somatiche**: l'assone di un neurone contatta il pirenoforo (corpo cellulare) di un altro [12](#page=12).
* **Sinapsi asso-assoniche**: l'assone di un neurone contatta l'assone di un altro [12](#page=12).
* Sinapsi dendro-dendritiche [12](#page=12).
* Sinapsi dendro-assoniche [12](#page=12).
* Sinapsi dendro-somatiche [12](#page=12).
Le sinapsi cito-neurali includono quelle tra neuroni e fibre muscolari (striate e lisce), cellule secernenti e recettori sensoriali secondari come le cellule gustative [12](#page=12).
La morfologia delle sinapsi può variare; ad esempio, le sinapsi asso-assoniche possono essere spinose (assone ortogonale) o parallele. Le sinapsi asso-assoniche possono verificarsi vicino alla terminazione assonale, dando origine all'inibizione presinaptica [12](#page=12) [13](#page=13).
> **Tip:** Il neuropilo è un'area dove si concentrano numerose sinapsi, permettendo l'interazione tra più neuroni [13](#page=13).
### 3.2 Neurotrasmettitori
I neurotrasmettitori sono i mediatori chimici rilasciati dalle sinapsi per comunicare segnali tra neuroni o tra neuroni e altre cellule. Possono essere classificati in base al loro effetto [10](#page=10):
* **Eccitatori**: glutammato, acetilcolina e istamina [10](#page=10).
* **Inibitori**: GABA (acido gamma-amminobutirrico) e glicina [10](#page=10).
* **Mediatori con effetto dipendente dal recettore**: dopamina, noradrenalina e serotonina. Questi possono avere un effetto eccitatorio o inibitorio a seconda del recettore con cui interagiscono [10](#page=10).
A livello delle sinapsi eccitatorie, si aprono canali ionici che causano depolarizzazione, permettendo la propagazione di un potenziale d'azione nel neurone postsinaptico. Nelle sinapsi inibitorie, invece, si chiudono canali ionici, inducendo iperpolarizzazione e impedendo la propagazione di un potenziale d'azione [10](#page=10).
> **Tip:** La modulazione neuronale può avvenire anche tramite la glia, che, stimolata dall'arrivo dell'impulso, aumenta il calcio intracellulare e produce glutammato, un mediatore che aumenta la responsività dei neuroni [9](#page=9).
### 3.3 Conduzione nervosa: il principio del "tutto o nulla"
Il neurone obbedisce alla legge del "tutto o nulla". Ciò significa che esiste una soglia di stimolazione al di sotto della quale il neurone non risponde, mentre al di sopra di tale soglia, il neurone risponde sempre allo stesso modo, indipendentemente dall'intensità dello stimolo [11](#page=11).
La differenza di potenziale a riposo di un neurone è tipicamente di -70 millivolt (mV), mentre il potenziale di attivazione (soglia) è di -55 mV. Se la somma delle influenze eccitatorie non raggiunge questa soglia, non si verifica un potenziale d'azione. Tuttavia, se la somma degli stimoli presinaptici supera la soglia di -55 mV, il neurone genera e propaga un potenziale d'azione in modo uniforme [11](#page=11).
> **Esempio:** Un neurone riceve stimoli da tre neuroni (A, B, C). Se il neurone A induce +5 mV e il neurone B induce altri +5 mV, la depolarizzazione totale è di +10 mV. Partendo da -70 mV, si raggiunge -60 mV, che non supera la soglia di -55 mV. Se però si sommano gli stimoli di A, B e C, la soglia viene superata e il potenziale d'azione si propaga [11](#page=11).
### 3.4 L'esperimento sui ratti e l'importanza delle sinapsi nell'intelligenza
L'esperimento sui ratti ha messo in luce il ruolo fondamentale delle sinapsi nell'apprendimento e nell'intelligenza. In questo esperimento, una coppia di ratti veniva sottoposta a condizioni identiche, ma uno dei ratti veniva esposto a uno stimolo condizionato (una scossa elettrica preceduta da un lampo di luce). Il ratto stimolato imparò ad associare la luce alla scossa e sviluppò un comportamento appreso per evitare il disagio, spostandosi su una piattaforma isolante [11](#page=11).
Successivamente, l'analisi del sistema nervoso centrale dei due ratti rivelò differenze significative: il ratto che aveva appreso il comportamento presentava un maggiore sviluppo di sinapsi correlate all'esperienza acquisita, mentre il ratto non stimolato non mostrava tale plasticità sinaptica. Questo suggerisce che l'intelligenza non è semplicemente correlata al numero di neuroni, ma alla capacità del cervello di formare nuove sinapsi in risposta a stimoli esterni e a situazioni contingenti [12](#page=12).
### 3.5 Classificazione delle fibre nervose
Le fibre nervose sono classificate in tre tipi principali (A, B e C), con ulteriori suddivisioni basate su caratteristiche mieliniche e funzione [13](#page=13).
* **Fibre di tipo A**:
* **A-Alfa (Ia)**: Stimolano le fibre muscolari scheletriche e trasportano informazioni propriocettive dall'apparato locomotore [13](#page=13).
* **A-Beta (Ib)**: Fibre sensitive che portano stimoli esterocettivi (dall'esterno) e propriocettivi (dall'apparato locomotore) verso il centro [13](#page=13).
* **A-Gamma (II)**: Fibre motorie dirette al fuso muscolare [13](#page=13).
* **A-Delta (III)**: Fibre sensitive esterocettive dolorifiche, spesso con terminazioni libere, sollecitate in caso di dolore [13](#page=13).
* **Fibre di tipo B**: Fibre efferenti mieliniche pre-gangliari, solitamente con target viscerale, i cui corpi cellulari si trovano nel Sistema Nervoso Centrale (SNC) [13](#page=13).
* **Fibre di tipo C (IV)**: Fibre efferenti amieliniche post-gangliari, con funzione motrice viscerale. I loro corpi cellulari si trovano nel Sistema Nervoso Periferico (SNP) [13](#page=13).
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# Organogenesi ed evoluzione del sistema nervoso
La filogenesi del sistema nervoso traccia l'evoluzione da organismi unicellulari a sistemi nervosi complessi, culminando nella formazione del tubo neurale, del sistema nervoso centrale (SNC) e periferico (SNP), e nello sviluppo delle vescicole encefaliche e del midollo spinale [14](#page=14).
### 4.1 Evoluzione filogenetica del sistema nervoso
L'evoluzione del sistema nervoso inizia con organismi unicellulari come l'ameba, dove una singola cellula svolge tutte le funzioni. Negli organismi pluricellulari primitivi, cellule con funzioni simili si aggregano per formare tessuti specializzati. Negli organismi più evoluti, alcune cellule superficiali sensoriali si specializzano come neuroni. Questi neuroni primitivi possiedono estroflessioni (simili a dendriti) per captare stimoli esterni e un prolungamento (assone) per trasmettere impulsi motori a strutture più profonde. Inizialmente, si osserva un neurone sensitivo-motorio. Successivamente, si organizzano reti neuronali superficiali (precursori del sistema nervoso somatico) e reti più profonde (precursori del SNC) [14](#page=14).
Nei primi organismi acquatici, si sviluppano cellule nervose specializzate: neuroni sensitivi, il cui corpo cellulare (pirenoforo) si trova sulla superficie, e neuroni motori, che ricevono il segnale dal neurone sensitivo e lo trasmettono a un effettore. Questo porta all'instaurazione di sinapsi interneuronali e cito-neurali [14](#page=14).
Un passo evolutivo fondamentale è lo spostamento del pirenoforo del neurone sensitivo dalla superficie verso una posizione più centrale, portando alla formazione di neuroni bipolari e successivamente pseudounipolari. Le terminazioni nervose perdono la capacità di percepire direttamente gli stimoli, connettendosi invece a recettori specializzati. Questo schema forma il primo circuito neuronale primitivo, l'arco riflesso, che consiste in un recettore, un neurone sensitivo, una sinapsi interneuronale, un neurone motorio e un effettore. Il riflesso rotuleo è un esempio di arco riflesso monosinaptico [15](#page=15).
#### 4.1.1 L'introduzione dell'interneurone e la divergenza
Negli anellidi, compare l'interneurone, che permette la divergenza del segnale. Uno stimolo percepito in un segmento può essere trasmesso non solo a un motoneurone nello stesso segmento, ma anche a un interneurone che propaga lo stimolo a motoneuroni in segmenti distanti. Questo amplia la risposta a diverse parti dell'organismo [16](#page=16).
##### 4.1.1.1 L'arco riflesso evoluto
Con l'interneurone, l'arco riflesso evolve da monosinaptico ad avere almeno due sinapsi interneuronali [16](#page=16).
#### 4.1.2 Convergenza e integrazione corticale
Ulteriori evoluzioni vedono lo sviluppo di segmenti verticali (ascendenti e discendenti) nel neurone. Stimoli raccolti in superficie non sono più limitati all'attivazione di motoneuroni o interneuroni, ma vengono condotti a neuroni i cui assoni raggiungono la corteccia cerebrale. Questo permette l'apprendimento e la costruzione dell'esperienza: un individuo può imparare a evitare stimoli dolorosi dopo averli sperimentati [16](#page=16).
Contemporaneamente, sui motoneuroni avviene la convergenza: segnali provenienti dalla corteccia (volontari) possono modulare l'attività dell'arco riflesso, inibendola o aumentandola. La divergenza si ha quando un segnale da un neurone si diffonde a più neuroni, mentre la convergenza si ha quando più neuroni convergono i loro segnali su un singolo neurone. Questi fenomeni arricchiscono i circuiti neuronali [17](#page=17).
##### 4.1.2.1 Protoneurone, deutoneurone e motoneurone
Le vie sensitive vengono semplificate attraverso una "staffetta" neuronale:
* **Protoneurone**: il primo neurone sensitivo che raccoglie lo stimolo dal recettore periferico [17](#page=17).
* **Deutoneurone**: il neurone sensitivo che riceve il segnale dal protoneurone e lo trasmette ulteriormente [17](#page=17).
* **Motoneurone**: il neurone che invia l'impulso motorio all'organo effettore [17](#page=17).
Infine, neuroni motori e interneuroni si riuniscono per formare gli emisferi cerebrali. L'aumento delle circonvoluzioni sulla superficie della sostanza grigia incrementa la superficie cerebrale a parità di volume, aumentando il numero di neuroni e la capacità di fare sinapsi [17](#page=17).
### 4.2 Organogenesi del sistema nervoso
L'organogenesi del sistema nervoso inizia nelle prime settimane di sviluppo embrionale.
#### 4.2.1 Formazione del tubo neurale e origine del SNC e SNP
1. **Formazione dei foglietti embrionali**: Dopo l'annidamento della blastocisti, nella seconda settimana si formano epiblasto e ipoblasto. Nella terza settimana, durante la gastrulazione, questi daranno origine rispettivamente all'ectoderma, all'endoderma e al mesoderma [18](#page=18).
* **Ectoderma**: Origine all'epidermide e al tessuto nervoso [18](#page=18).
* **Mesoderma**: Origine a scheletro, muscolatura, tessuto connettivo, apparato circolatorio e renale [18](#page=18).
* **Endoderma**: Origine a ghiandole, epiteli di mucose, ecc. [18](#page=18).
2. **Induzione neuroectodermica**: La notocorda, formata nel mesoderma assiale, induce il differenziamento dell'ectoderma in neuroectoderma, a partire dal 17°-19° giorno di sviluppo [18](#page=18).
3. **Formazione della placca e della doccia neurale**: Il neuroectoderma forma la placca neurale, che si affossa lungo il piano sagittale mediano formando la doccia neurale. Contemporaneamente, i somiti si differenziano nel mesoderma parassiale [18](#page=18).
4. **Chiusura del tubo neurale**: Al 21° giorno, i margini della doccia neurale si avvicinano e si chiudono formando il tubo neurale. La chiusura inizia a livello della 4°-6° coppia di somiti e procede cranialmente e caudalmente. Le estremità del tubo neurale, il neuroporo anteriore e posteriore, si chiudono rispettivamente al 26° e 28° giorno di sviluppo [18](#page=18) [19](#page=19).
5. **Origine del SNC**: Il tubo neurale dà origine all'intero SNC. Cranialmente alla 4°-6° coppia di somiti, forma l'encefalo; caudalmente, forma il midollo spinale [19](#page=19).
#### 4.2.2 Sviluppo del tubo neurale: encefalo e midollo spinale
Il tubo neurale è costituito da un lume interno e una parete [20](#page=20).
* **Cranialmente** (encefalo): Il lume si dilata formando cavità (vescicole), mentre la parete genera tessuto nervoso. Il tubo neurale si allunga e si inflette, modificando il suo orientamento longitudinale [20](#page=20).
* **Caudalmente** (midollo spinale): Il lume si riduce formando il canale centrale del midollo spinale [20](#page=20).
##### 4.2.2.1 Sviluppo delle vescicole encefaliche
Nella porzione craniale del tubo neurale (cranialmente alla 6° coppia di somiti), si formano tre vescicole primitive [20](#page=20):
1. **Prosencefalo (vescicola prosencefalica)**: Si divide in due vescicole laterali (telencefalo) e una vescicola mediana (diencefalo) [21](#page=21).
* **Telencefalo**: Origine agli emisferi cerebrali [21](#page=21).
* **Diencefalo**: Situato profondamente al telencefalo [21](#page=21).
* Insieme, telencefalo e diencefalo costituiscono il **cervello** [21](#page=21).
2. **Mesencefalo (vescicola mesencefalica)**: Non subisce un'ulteriore differenziazione significativa [21](#page=21).
3. **Rombencefalo (vescicola rombencefalica)**: Si divide in metencefalo (cranialmente) e mielencefalo (caudalmente) [21](#page=21).
* **Metencefalo**: Origine al ponte (anteriormente) e al cervelletto (dorsalmente) [21](#page=21).
* **Mielencefalo**: Origine al bulbo o midollo allungato [21](#page=21).
* Il rombencefalo, insieme al mesencefalo, costituisce il **tronco cerebrale** [21](#page=21).
##### 4.2.2.2 Sviluppo del lume del tubo neurale (ventricoli cerebrali)
Il lume del tubo neurale, internamente, si sviluppa nelle cavità note come ventricoli cerebrali, contenenti il liquor o liquido cefalorachidiano [21](#page=21).
* **Ventricoli laterali** (destro e sinistro): Profondi agli emisferi cerebrali [21](#page=21).
* **III ventricolo**: Profondo al diencefalo, comunicante con i ventricoli laterali tramite i fori di Monro [22](#page=22).
* **IV ventricolo**: Situato tra ponte e bulbo, derivato dal rombencefalo [22](#page=22).
* **Acquedotto mesencefalico (di Silvio)**: Collega il III e il IV ventricolo, scavando il mesencefalo [22](#page=22).
* **Canale centrale del midollo spinale**: Prosegue caudalmente dal IV ventricolo, rappresentando il lume ridotto del tubo neurale nella regione del midollo spinale [22](#page=22).
La parete del tubo neurale dà origine alla sostanza bianca e grigia del SNC e del midollo spinale [22](#page=22).
### 4.3 Sviluppo del sistema nervoso periferico (SNP)
Il SNP si sviluppa contemporaneamente al SNC, originando dalle **creste neurali**. Le creste neurali sono cellule che si distaccano dalla doccia neurale prima della sua chiusura a tubo [19](#page=19) [22](#page=22) [23](#page=23).
* **Gangli spinali posteriori**: Derivano dalle creste neurali e contengono neuroni pseudounipolari che raccolgono stimoli sensitivi dalla periferia e li trasmettono al SNC [23](#page=23).
* **Radici dei nervi**: La radice posteriore (sensitiva) e la radice anteriore (motoria) si uniscono per formare il nervo spinale [23](#page=23).
* **Strutture periferiche**: Muscoli e tegumento si sviluppano da altre derivazioni embrionali (somiti). Il mesoderma parassiale si frammenta in somiti, da cui derivano sclerotomo (colonna vertebrale) e dermamiotomo (dermatomo per il derma, miotomo per i muscoli). Neuroblasti sensitivi e motori entrano in contatto con queste strutture [23](#page=23).
### 4.4 Istogenesi del sistema nervoso
L'istogenesi descrive la formazione cellulare del sistema nervoso.
* **SNC**: Neuroni e nevroglia derivano dalla parete del tubo neurale [24](#page=24).
* **SNP**: Neuroni e nevroglia derivano dalle creste neurali [24](#page=24).
All'interno della parete del tubo neurale (a livello del midollo spinale), si identificano tre zone, dalla cavità centrale verso la periferia:
* **Zona ependimale**: Adiacente alla cavità centrale, dà origine all'ependima (un tipo di nevroglia che riveste le cavità) [24](#page=24).
* **Zona mantellare**: Origine alla sostanza grigia [24](#page=24).
* **Zona marginale**: Origine alla sostanza bianca [24](#page=24).
Esternamente si formano le meningi, i rivestimenti del tessuto nervoso [24](#page=24).
**Eccezioni e migrazioni neuronali**: Nelle aree della corteccia cerebrale e cerebellare, i neuroni dalla zona mantellare migrano oltre la zona marginale. Questo porta a una diversa stratificazione: corteccia cerebellare (sostanza grigia esterna), corpo midollare (sostanza bianca) e nuclei profondi (sostanza grigia) [25](#page=25).
#### 4.4.1 Derivati delle creste neurali
Le creste neurali danno origine a una vasta gamma di strutture [25](#page=25):
* Neuroni pseudounipolari dei gangli sensitivi [25](#page=25).
* Neuroni motori viscerali post-gangliari [25](#page=25).
* Cellule cromaffini della midollare del surrene [25](#page=25).
* Cellule della pia madre (strato più interno) [25](#page=25).
* Cellule di nevroglia del SNP: cellule di Schwann (analoghe agli oligodendrociti del SNC) e cellule satelliti [25](#page=25).
* Melanociti [25](#page=25).
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# Meningi, liquor cefalorachidiano e vascolarizzazione
Questo argomento esplora le meningi, il liquido cefalorachidiano (liquor) e la complessa rete di vasi sanguigni che irrorano e drenano il sistema nervoso centrale.
### 5.1 Le meningi
Le meningi sono gli involucri protettivi del nevrasse, distinguibili in spinali (attorno al midollo spinale) e craniche (attorno all'encefalo). Sono composte da tre strati, dalla superficie esterna verso l'interno: dura madre, aracnoide e pia madre [52](#page=52).
#### 5.1.1 Meningi spinali
* **Dura madre:** È una pachimeninge, costituita da tessuto connettivo robusto, ricco di fibre. Non aderisce perfettamente all'osso spinale, lasciando uno spazio epidurale o peridurale, contenente tessuto connettivo lasso e un plesso venoso perimidollare. Esternamente alle radici nervose, la dura madre si sfiocca per confluire sull'epinevrio dei nervi spinali, fungendo da mezzo di fissità [52](#page=52).
* **Aracnoide:** Situata profondamente alla dura madre, è una leptomeninge sottile. Lo spazio tra la dura madre e l'aracnoide è detto spazio subdurale e contiene trabecole reticolari. L'aracnoide stessa può essere descritta come formata da uno strato esterno e uno profondo, con uno spazio intermedio ricco di fibre reticolari (spazio intraracnoideo o aracnoidale). Questo spazio è fondamentale poiché è riempito dal liquor [53](#page=53).
* **Pia madre:** È la leptomeninge più interna, intimamente adesa al tessuto nervoso del midollo spinale. Segue tutte le irregolarità del midollo, compresa la fessura mediana anteriore [55](#page=55).
Tra l'aracnoide e la pia madre si trova lo spazio subaracnoideo, essenziale per la circolazione del liquor [53](#page=53).
#### 5.1.2 Meningi craniche
Le meningi craniche sono strutturalmente analoghe a quelle spinali, ma con alcune differenze cruciali [56](#page=56).
* **Spazio epidurale cranico:** A differenza dello spazio epidurale spinale, nello spazio cranico non esiste uno spazio epidurale distinto perché la dura madre è fusa all'endocranio (periostio interno). La dura madre cranica è composta da due foglietti: uno periostale (endosteale) e uno meningeo [56](#page=56) [57](#page=57).
* **Seni della dura madre:** Nei punti in cui i due foglietti della dura madre si separano, si formano delle cavità rivestite da endotelio che funzionano come vene, raccogliendo sangue venoso. Questi sono i seni della dura madre [57](#page=57).
* **Irregolarità cerebrali:** La superficie dell'encefalo è molto più irregolare di quella del midollo spinale. La pia madre segue queste irregolarità, mentre l'aracnoide passa a ponte, creando ampi spazi chiamati cisterne liquorali, dove il liquor si accumula [57](#page=57).
* **Dipendenze della dura madre:** La dura madre forma delle tramezze fibrose note come falci e tentori, che suddividono la cavità cranica e ospitano i seni durali lungo i loro margini [59](#page=59).
* **Falce cerebrale:** Sul piano sagittale mediano, tra gli emisferi cerebrali [60](#page=60).
* **Falce cerebellare:** Sul piano sagittale mediano, tra gli emisferi cerebellari [60](#page=60).
* **Tentorio del cervelletto:** Sul piano trasversale, separa la fossa cranica posteriore (cervelletto) dalla porzione sopratentoriale (emisferi cerebrali) [60](#page=60).
### 5.2 Liquor cefalorachidiano (liquor)
Il liquor è un fluido derivato dal plasma che riempie sia le cavità interne del nevrasse (compartimento liquorale interno) sia lo spazio circostante (compartimento liquorale esterno) [76](#page=76).
#### 5.2.1 Formazione del liquor
Il liquor si forma principalmente nei **plessi coroidei**, strutture vascolari specializzate presenti nel tetto del terzo ventricolo e nei 4/5 inferiori del tetto del quarto ventricolo. La tela coroidea, formata dall'incontro tra ependima e pia madre, è il prerequisito per la formazione dei plessi coroidei. I capillari fenestrati della pia madre trasudano plasma, che dopo aver attraversato l'ependima, diventa liquor [77](#page=77).
#### 5.2.2 Circolazione del liquor
Il liquor si forma nel compartimento liquorale interno, riempiendo:
* Due ventricoli laterali [29](#page=29).
* Il terzo ventricolo [29](#page=29).
* L'acquedotto mesencefalico (o di Silvio) [29](#page=29).
* Il quarto ventricolo [29](#page=29).
* Il canale centrale del midollo spinale [29](#page=29).
Dal quarto ventricolo, il liquor fuoriesce attraverso il **foro di Magendie** (impari-mediano) e i **fori di Luschka** (laterali) per immettersi nello spazio aracnoidale (compartimento liquorale esterno). Da qui, circonda tutto il nevrasse e viene progressivamente riassorbito nel circolo sanguigno [78](#page=78).
#### 5.2.3 Riassorbimento del liquor
Il liquor ritorna nel sangue principalmente attraverso le **granulazioni aracnoidali** (o del Pacchioni), estroflessioni dell'aracnoide che sporgono nella dura madre e nei seni durali, in particolare nel seno sagittale superiore. La differenza di pressione osmotica e idrostatica tra liquor e sangue facilita questo passaggio [80](#page=80).
#### 5.2.4 Funzioni del liquor
Il liquor svolge diverse funzioni vitali:
* **Ammortizzamento meccanico:** Il sistema nervoso centrale "galleggia" in un ambiente liquido, riducendo l'impatto di urti e movimenti bruschi [28](#page=28) [81](#page=81).
* **Smorzamento della pressione arteriosa:** Il liquor attutisce le pulsazioni delle arterie che attraversano lo spazio subaracnoideo prima di penetrare nel tessuto nervoso [81](#page=81).
* **Funzione metabolica:** Permette la rimozione dei cataboliti dalle cellule nervose [81](#page=81).
* **Mantenimento dell'omeostasi chimico-fisica:** Il liquor ha un elevato turnover, garantendo la sua composizione costante e la rimozione di sostanze indesiderate [79](#page=79).
#### 5.2.5 Composizione del liquor
Il liquor è essenzialmente un plasma depotenziato di proteine [78](#page=78).
### 5.3 Vascolarizzazione del nevrasse
La vascolarizzazione del nevrasse è garantita da un sistema arterioso e venoso altamente efficiente, che assicura un continuo apporto di ossigeno e nutrienti.
#### 5.3.1 Vascolarizzazione arteriosa dell'encefalo
L'encefalo è irrorato principalmente dall'**arteria carotide interna** e dall'**arteria vertebrale**. Queste arterie formano un circuito anastomotico, il **poligono arterioso del Willis**, situato profondamente all'encefalo, a ridosso della sella turcica [65](#page=65).
* **Percorso dell'arteria carotide interna:** Deriva dall'arco aortico (o arteria brachiocefalica a destra), risale il collo, attraversa il canale carotico nella rocca petrosa del temporale, entra nel cranio, attraversa il seno cavernoso e, dopo una curva (sifone carotideo), si risolve nei suoi rami terminali [66](#page=66) [67](#page=67).
* **Rami terminali:** Arteria cerebrale anteriore (bilaterale), arteria cerebrale media (bilaterale) e la parte anteriore del ramo comunicante posteriore (bilaterale) [67](#page=67).
* **Ramo comunicante anteriore:** Unisce le due arterie cerebrali anteriori [67](#page=67).
* **Percorso dell'arteria vertebrale:** Ramo dell'arteria succlavia, attraversa i fori trasversali delle vertebre cervicali (C6-C1), entra nel cranio attraverso il grande forame occipitale e, a livello del solco bulbo-pontino, le due vertebrali si uniscono per formare l'**arteria basilare** [68](#page=68).
* **Rami collaterali delle vertebrali e della basilare:** Includono le arterie spinali anteriori, le arterie spinali posteriori e le arterie cerebellari inferiori posteriori (PICA) [69](#page=69).
* **Rami terminali della basilare:** Arteria cerebrale posteriore (bilaterale) e la parte posteriore del ramo comunicante posteriore (bilaterale) [69](#page=69).
Il poligono del Willis è formato da arterie cerebrali anteriori, medie e posteriori, unite da rami comunicanti, derivanti sia dalla carotide interna che dalle vertebrali. Ogni arteria cerebrale vascolarizza specifiche aree dell'encefalo (mediale per le anteriori, laterale per le medie, inferiore e posteriore per le posteriori), consentendo di correlare i sintomi neurologici ai vasi colpiti [69](#page=69).
#### 5.3.2 Vascolarizzazione arteriosa del midollo spinale
Il midollo spinale è irrorato da tre direttrici verticali principali:
* **Arteria spinale anteriore:** Impari-mediana, formata dall'unione delle arterie spinali anteriori derivanti dalle vertebrali. Decorre lungo la fessura mediana anteriore [69](#page=69).
* **Arterie spinali posteriori:** Pari-laterali, che non si uniscono, decorrono a destra e sinistra nei pressi delle radici posteriori [69](#page=69).
A questi direttrici si aggiungono anastomosi orizzontali a vari livelli, che seguono le radici e i nervi spinali, derivanti da arterie cervicali profonde, intercostali posteriori e lombari [70](#page=70).
#### 5.3.3 Vascolarizzazione venosa del nevrasse
Il drenaggio venoso è più complesso e prevede sia vene vere e proprie con le tipiche tre tonache, sia i seni della dura madre [72](#page=72).
* **Drenaggio venoso del midollo spinale:** Sono presenti sei direttrici verticali: una vena spinale anteriore, una posteriore e due coppie di vene che decorrono lateralmente. Queste si anastomizzano con vene che accompagnano radici e nervi spinali. Esiste anche un circuito superficiale nello spazio epidurale, contenente vasi venosi che drenano più superficialmente il midollo e le meningi. Il plesso venoso epidurale si connette al sistema venoso encefalico [71](#page=71).
* **Drenaggio venoso dell'encefalo:**
* **Vene superficiali:** Vene cerebrali superiori, medie e inferiori drenano nei seni durali vicini (principalmente seno sagittale superiore e seno cavernoso). Sono in anastomosi tra loro tramite la vena di Trolard e la vena di Labbé [72](#page=72).
* **Vene profonde:** La grande vena cerebrale di Galeno raccoglie il sangue dalle vene profonde e sfocia nel seno retto [73](#page=73).
* **Seni della dura madre:** Come accennato, sono spazi venosi che decorrono lungo le dipendenze della dura madre (falci e tentori). I principali includono il seno sagittale superiore e inferiore, il seno retto, il seno trasverso, il seno sigmoideo, i seni petrosi e i seni cavernosi. La maggior parte del sangue venoso dell'encefalo confluisce nella vena giugulare interna [57](#page=57) [60](#page=60) [61](#page=61) [62](#page=62) [63](#page=63) [73](#page=73).
* **Anastomosi con il circolo superficiale:** Esistono importanti connessioni tra i seni durali e le vene superficiali della faccia e del cuoio capelluto (tramite vene emissarie e plesso pterigoideo). Questa rete di anastomosi, pur garantendo la circolazione, rappresenta anche un potenziale via di diffusione per infezioni. A differenza delle vene periferiche, i seni durali e le vene cerebrali non possiedono valvole, rendendo cruciale il corretto funzionamento della circolazione [74](#page=74) [75](#page=75).
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# Struttura del midollo spinale e vie sensitive
Il midollo spinale presenta una complessa organizzazione interna di sostanza grigia e bianca, essenziale per la trasmissione delle informazioni sensitive e motorie.
### 6.1 Struttura della sostanza grigia
La sostanza grigia del midollo spinale è caratterizzata dalla sua localizzazione profonda e dalla forma a H o farfalla in sezione trasversale, simmetrica e divisa in due metà da una commessura grigia che contiene il canale midollare. Presenta una stratificazione funzionale che, procedendo dall'avanti all'indietro, è: motrice-somatica, motrice-viscerale, sensitiva-viscerale e sensitiva-somatica [82](#page=82) [85](#page=85).
#### 6.1.1 Corni della sostanza grigia
Nella sostanza grigia si distinguono diverse formazioni:
* **Corno anteriore**: più tozzo e largo, ha significato motorio-somatico e contiene i motoneuroni che innervano la muscolatura striata volontaria. Al suo interno si trovano i **motoneuroni alfa tonici** (fibre rosse), **alfa fasici** (fibre bianche) e **gamma** (fusi neuromuscolari) [82](#page=82) [85](#page=85) [86](#page=86).
* I motoneuroni somatici sono raggruppati in **nuclei** (o colonnine):
* **Nuclei centrali**: nucleo frenico (C3-C7, innerva il diaframma) e nucleo di Onuf (S1-S3, innerva il diaframma pelvico) [88](#page=88).
* **Nuclei mediali**: ventromediale (presente lungo tutto il midollo, innerva i flessori del tronco) e dorsomediale (T1-L1/L2, innerva gli estensori del tronco) [88](#page=88).
* **Nuclei laterali**: presenti solo nelle intumescenze (cervicale e lombare) per l'innervazione degli arti, suddivisi in ventro-laterale, dorso-laterale e retro-dorso-laterale [88](#page=88).
* **Nucleo del nervo accessorio**: presente da C1 a C5/C6, innerva parte dello sternocleidomastoideo e del trapezio [89](#page=89).
* **Corno posteriore**: più lungo e slanciato, ha significato sensitivo. Contiene deutoneuroni sensitivi-viscerali (anteriormente alla base) e deutoneuroni sensitivi-somatici (posteriormente) [82](#page=82) [85](#page=85).
* Alla sua base, nella zona reticolare, entrano le fibre sensitive [83](#page=83).
* Dietro la testa del corno posteriore si trova la **sostanza gelatinosa di Rolando** (sostanza grigia) [83](#page=83).
* **Corno laterale**: presente solo a livello toracico, contiene motoneuroni che governano la muscolatura involontaria dei visceri (motoneuroni viscerali) [82](#page=82) [85](#page=85).
* I **nuclei motori viscerali** sono: nucleo intermedio laterale (T1-L1/L2, ortosimpatico) e nucleo parasimpatico sacrale (S2-S4, parasimpatico). I loro neuriti sono amielinici e raggiungono i visceri tramite stazioni intermedie [91](#page=91).
#### 6.1.2 Altre formazioni della sostanza grigia
* **Commessura grigia**: connette le due metà della sostanza grigia e contiene il canale centrale. Si distingue in anteriore e posteriore rispetto al canale midollare [82](#page=82) [83](#page=83).
* **Zona reticolare**: si estende per tutta la lunghezza del tronco e presenta un prolungamento spinale tra la base del corno posteriore e il corno laterale [83](#page=83).
* **Sostanza gelatinosa di Rolando**: posta a ridosso della testa del corno posteriore, contiene deutoneuroni [83](#page=83).
* **Fascicolo dorso-laterale di Lissauer**: tratto di sostanza bianca posteriore alla sostanza gelatinosa di Rolando [83](#page=83).
* **Zona spongiosa di Waldeyer**: area di sovrapposizione tra la sostanza gelatinosa di Rolando e il fascicolo dorso-laterale di Lissauer [83](#page=83).
#### 6.1.3 Classificazione dei neuroni
I neuroni della sostanza grigia si classificano in:
* **Neuroni del 1° tipo di Golgi**:
* Neuroni motori-somatici (alfa tonici, alfa fasici, gamma) [85](#page=85) [86](#page=86).
* Neuroni motori-viscerali [86](#page=86).
* Neuroni dell'apparato elementare o intersegmentali: con un assone che si muove nella sostanza bianca, salendo e scendendo tra i livelli midollari [92](#page=92).
* Neuroni dell'apparato di integrazione o di connessione (deutoneuroni) [86](#page=86).
* **Neuroni del 2° tipo di Golgi**: interneuroni che connettono popolazioni neuronali all'interno della sostanza grigia [85](#page=85).
#### 6.1.4 Unità motoria di Sherrington
È l'insieme di un motoneurone e di tutte le fibre muscolari che esso innerva. Il numero di unità motorie determina la sofisticazione del controllo muscolare [87](#page=87).
#### 6.1.5 Afferenze dei motoneuroni somatici
Ricevono segnali da:
* Neuroni sensitivi pseudounipolari (nell'arco riflesso) [89](#page=89).
* Neuroni di Renshaw (interneuroni inibitori) [90](#page=90).
* Vie motrici discendenti [90](#page=90).
#### 6.1.6 Afferenze dei motoneuroni viscerali
Ricevono segnali da:
* Neuroni sensitivi pseudounipolari (riflesso viscerale) [91](#page=91).
* Vie motrici discendenti (non corticali) [91](#page=91).
#### 6.1.7 Deutoneuroni
Sono neuroni dell'apparato di integrazione che portano i segnali in alto. Il loro neurite si divide a T, con un tratto ascendente e uno discendente corto [93](#page=93).
* **Deutoneuroni somatici**: raccolgono la sensibilità dal soma (apparato locomotore e tegumentario) e si trovano nel nucleo proprio del corno posteriore, nella sostanza gelatinosa di Rolando e nel nucleo toracico di Clarke (solo toracico) [93](#page=93) [94](#page=94).
* **Deutoneuroni viscerali**: raccolgono la sensibilità dai visceri e si trovano nel nucleo intermedio laterale, nucleo intermedio mediale e nucleo viscerale di Takahashi (tutti a livello toracico o sacrale). Le vie sensitive viscerali sono prevalentemente dolorifiche [94](#page=94).
### 6.2 Struttura della sostanza bianca
La sostanza bianca è disposta perifericamente e si divide in tre cordoni: anteriore, laterale e posteriore. Contiene fasci di fibre ascendenti (sensitive) e discendenti (motorie) [83](#page=83) [96](#page=96).
#### 6.2.1 Fascicoli sensitivi ascendenti
I fasci sensitivi ascendenti trasportano informazioni verso l'encefalo. Si distinguono in base alla sensibilità trasportata e al percorso.
La sensibilità entra nel midollo tramite la radice posteriore, che contiene il **contingente dorso-mediale** (fibre più spesse e mielinizzate, più veloci, che portano sensibilità esterocettiva raffinata ed propriocettiva) e il **contingente ventro-laterale** (fibre più sottili e meno mielinizzate, più lente, che portano sensibilità protopatica e dolorifica) .
##### 6.2.1.1 Vie del contingente ventro-laterale
Questo contingente conduce sensibilità protopatica e dolorifica. Dopo essere entrato nel midollo, le sue fibre si dividono a T e divergono nel fascicolo dorso-laterale di Lissauer prima di raggiungere i deutoneuroni .
* **Fascio spino-talamico laterale**: viaggia nel cordone laterale, decussa e porta la sensibilità protopatica di dolore e temperatura al talamo (sensibilità cosciente). All'interno di questo fascio si distinguono :
* **Tratto neo-spino-talamico**: porta dolore acuto direttamente al VPL del talamo (via trineuronale) .
* **Tratto paleo-spino-talamico**: porta dolore cronico alla formazione reticolare e poi al talamo (via polisinaptica) .
* **Fascio spino-talamico anteriore**: viaggia nel cordone anteriore, porta sensibilità protopatica di tatto e pressione. Le fibre salgono per alcuni mielomeri prima di decussare e raggiungere il talamo .
* **Fascio spino-tettale (o spino-mesencefalico)**: viaggia insieme al fascio spino-talamico laterale, ma raggiunge il tetto del mesencefalo a livello incosciente .
* **Fascio spino-reticolare**: porta sensibilità viscerale dolorifica alla formazione reticolare e poi, in modo indiretto, al talamo (nuclei aspecifici, scarsa localizzazione). Si forma dal nucleo di Takahashi .
##### 6.2.1.2 Fascicolo dorso-laterale di Lissauer
Contiene fibre del contingente ventro-laterale (25%) e fibre provenienti dai neuroni stellati della sostanza gelatinosa di Rolando (75%). La componente proveniente dalla sostanza gelatinosa rappresenta una via lenta per il dolore, che sale e scende lentamente (via del dolore lento) .
#### 6.2.2 Leemnischi
Nel tronco encefalico, i fasci sensitivi ascendenti si raggruppano a formare i lemnischi.
* **Lemnisco spinale**: formato dai fasci spino-talamico anteriore, spino-talamico laterale e spino-tettale .
* **Lemnisco viscerale (impropriamente chiamato così)**: le fibre del fascio spino-reticolare che portano sensibilità viscerale dolorifica .
#### 6.2.3 Vie trineuronali della sensibilità cosciente
Tutte le vie della sensibilità cosciente (eccetto l'olfattiva) sono costituite da tre neuroni:
1. **Protoneurone**: neurone sensitivo pseudounipolare che raccoglie lo stimolo dalla periferia .
2. **Deutoneurone**: situato nel midollo spinale (nuclei sensitivi somatici o viscerali) o nel tronco encefalico, porta il segnale al talamo .
3. **Neurone talamico**: situato nel talamo (VPL per la sensibilità somatica), proietta alla corteccia somestesica .
#### 6.2.4 Somatotopia
La somatotopia descrive l'organizzazione spaziale delle fibre all'interno dei fasci.
* **Somatotopia funzionale**: fibre che portano specifiche sensibilità si trovano in posizioni precise all'interno del fascio (es. dolore nelle fibre anteriori, temperatura in quelle posteriori nel fascio spino-talamico laterale) .
* **Somatotopia topografica**: la posizione della fibra nel fascio riflette il livello corporeo da cui proviene la sensibilità (fibre più profonde da territori craniali, fibre superficiali da territori caudali) .
### 6.3 Classificazione della sensibilità
La sensibilità si divide in:
* **Sensibilità speciale**: ottica, acustica, vestibolare, olfattiva, gustativa [97](#page=97).
* **Sensibilità generale**:
* **Esterocettiva**: proveniente dall'esterno (tatto, pressione, dolore, temperatura). Può essere:
* **Epicritica**: raffinata (tattile, pressoria, termica) [97](#page=97).
* **Protopatica**: grossolana (tattile, pressoria, dolorifica, termica) [97](#page=97).
* **Interocettiva**: proveniente dall'interno del corpo. Può essere:
* **Viscerale o viscerocettiva**: dai visceri [96](#page=96).
* **Propriocettiva o chinestesica**: dall'apparato locomotore (posizione e movimento) [96](#page=96) [97](#page=97).
#### 6.3.1 Propriocettori
Sono recettori dell'apparato locomotore.
* **Generici**: percepiscono pressione o tensione nelle capsule articolari/legamenti [97](#page=97).
* **Specializzati**:
* **Fusi neuromuscolari**: situati nel ventre muscolare, rilevano lo stiramento muscolare. Sono attivati sia passivamente (stiramento muscolare) che attivamente (tramite motoneuroni gamma). Sono coinvolti nel riflesso miotatico [100](#page=100) [97](#page=97) [99](#page=99).
* **Organo muscolo-tendineo del Golgi**: situato nel tendine, rileva l'eccessiva tensione tendinea. La sua attivazione causa il rilassamento muscolare, svolgendo una funzione protettiva (riflesso miotatico inverso) [97](#page=97).
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## Errori comuni da evitare
- Rivedete tutti gli argomenti accuratamente prima degli esami
- Prestate attenzione alle formule e definizioni chiave
- Praticate con gli esempi forniti in ogni sezione
- Non memorizzate senza comprendere i concetti sottostanti
Glossary
| Termine | Definizione |
|------|------------|
| Sistema Nervoso Centrale (SNC) | La porzione del sistema nervoso formata dall'encefalo e dal midollo spinale. |
| Sistema Nervoso Periferico (SNP) | La porzione del sistema nervoso che comprende i nervi e i gangli al di fuori del SNC. |
| Vie afferenti | Fibre nervose che conducono stimoli sensoriali dai recettori al SNC. |
| Vie efferenti | Fibre nervose che conducono impulsi motori dal SNC agli effettori (muscoli o ghiandole). |
| Arco riflesso | Un circuito neuronale semplice che media una risposta rapida e involontaria a uno stimolo. |
| Sostanza grigia | Tessuto nervoso composto principalmente da corpi cellulari neuronali (pirenofori), dendriti e sinapsi. |
| Sostanza bianca | Tessuto nervoso costituito prevalentemente da assoni mielinizzati. |
| Pirenoforo | Il corpo cellulare di un neurone, contenente il nucleo e la maggior parte degli organelli cellulari. |
| Assone | Un prolungamento neuronale che trasmette impulsi nervosi lontano dal corpo cellulare. |
| Trasporto assonico | Il movimento di materiali lungo l'assone, sia in direzione anterograda (dal corpo cellulare al terminale) sia retrograda (dal terminale al corpo cellulare). |
| Conduzione ortodromica (anterograda) | La propagazione di un impulso nervoso nella direzione fisiologica, dal pirenoforo verso il terminale assonico. |
| Conduzione antidromica (retrograda) | La propagazione di un impulso nervoso nella direzione opposta a quella fisiologica, dal terminale assonico verso il corpo cellulare. |
| Sostanza di Nissl | Granuli nel citoplasma del neurone, composti da reticolo endoplasmatico rugoso e ribosomi, coinvolti nella sintesi proteica. |
| Citoscheletro neuronale | Una rete di filamenti proteici (neurofilamenti, neurotubuli, microfilamenti) che fornisce supporto strutturale al neurone e partecipa al trasporto assonico. |
| Neuroni pseudounipolari | Neuroni con un unico prolungamento che si biforca poco dopo l'uscita dal corpo cellulare, uno verso la periferia e uno verso il SNC. |
| Neuroni bipolari | Neuroni con due prolungamenti che emergono dal corpo cellulare, tipicamente un assone e un dendrite. |
| Neuroni multipolari | Neuroni con molti prolungamenti, includendo un assone e numerosi dendriti. |
| Cellule satelliti | Cellule gliali del SNP che circondano i corpi cellulari dei neuroni nei gangli. |
| Cellule di Schwann | Cellule gliali del SNP che formano la guaina mielinica attorno agli assoni. |
| Oligodendrociti | Cellule gliali del SNC che formano la guaina mielinica attorno agli assoni. |
| Astrociti | Cellule gliali del SNC con diverse funzioni, tra cui il supporto strutturale, la regolazione dell'ambiente ionico e la formazione della barriera emato-encefalica. |
| Barriera emato-encefalica (BEE) | Una barriera altamente selettiva tra il sangue e il tessuto cerebrale, che regola il passaggio di sostanze nel SNC. |
| Microglia | Cellule gliali del SNC, derivate dal mesoderma, che agiscono come fagociti residenti del SNC. |
| Cellule ependimali | Cellule gliali che rivestono le cavità del SNC (ventricoli) e sono coinvolte nella produzione e circolazione del liquido cefalorachidiano. |
| Taniciti | Un tipo specializzato di cellula ependimale presente nel diencefalo, con un prolungamento che può interagire con il circolo sanguigno. |
| Plessi corioidei | Strutture presenti nei ventricoli cerebrali, composte da cellule ependimali specializzate e vasi sanguigni, responsabili della produzione del liquido cefalorachidiano. |
| Sinapsi | Una giunzione specializzata tra due neuroni o tra un neurone e una cellula effettore, che consente la trasmissione di segnali. |
| Membrana presinaptica | La membrana terminale dell'assone presinaptico che rilascia neurotrasmettitori. |
| Fessura sinaptica | Lo spazio tra la membrana presinaptica e postsinaptica. |
| Membrana postsinaptica | La membrana del neurone o cellula effettore che riceve il segnale sinaptico. |
| Neurotrasmettitori | Sostanze chimiche rilasciate dai terminali assonici che si legano ai recettori sulla cellula postsinaptica per trasmettere un segnale. |
| Potenziale d'azione | Un rapido cambiamento del potenziale di membrana di un neurone o cellula muscolare, che rappresenta l'impulso nervoso o il segnale di contrazione. |
| Legge del \"tutto o nulla\" | Principio secondo cui un neurone risponde a uno stimolo che raggiunge la soglia di eccitazione con un potenziale d'azione di ampiezza massima, indipendentemente dall'intensità dello stimolo soprasoglia. |
| Filogenesi del sistema nervoso | Lo studio dell'evoluzione del sistema nervoso attraverso diverse specie. |
| Organogenesi | Il processo di formazione degli organi durante lo sviluppo embrionale. |
| Istogenesi | Lo studio della formazione dei tessuti a partire dalle cellule. |
| Tubo neurale | La struttura embrionale da cui si sviluppano il SNC e il midollo spinale. |
| Creste neurali | Cellule che migrano dalla chiusura del tubo neurale e danno origine a diverse strutture del SNP e altre cellule. |
| Ventricoli cerebrali | Cavità all'interno del SNC contenenti liquido cefalorachidiano. |
| Liquido Cefalorachidiano (LCR) | Fluido limpido che circonda il SNC, fornendo protezione meccanica, supporto metabolico e rimuovendo i prodotti di scarto. |
| Meningi | Membrane protettive che rivestono il SNC (dura madre, aracnoide, pia madre). |
| Seno della dura madre | Canali venosi situati tra gli strati della dura madre, che drenano il sangue venoso dall'encefalo. |
| Tentorio del cervelletto | Una dipendenza della dura madre che separa il lobo occipitale degli emisferi cerebrali dal cervelletto. |
| Falce cerebrale | Una dipendenza della dura madre che separa i due emisferi cerebrali. |
| Poligono arterioso di Willis | Un circuito anastomotico di arterie alla base del cervello che fornisce un apporto sanguigno ridondante all'encefalo. |
| Lemnischi | Fasci di fibre nervose sensitive che attraversano il tronco encefalico. |
| Somatotopia | La corrispondenza tra la posizione delle fibre nervose in un fascio e la regione del corpo da cui provengono o a cui sono dirette. |
| Fuso neuromuscolare | Un recettore di stiramento situato all'interno del muscolo, che rileva i cambiamenti nella lunghezza muscolare. |
| Organo muscolo-tendineo del Golgi | Un recettore di stiramento situato nel tendine, che rileva la tensione muscolare. |
| Riflesso miotatico | Un riflesso da stiramento che porta alla contrazione del muscolo stirato. |
| Riflesso miotatico inverso | Un riflesso che porta al rilassamento del muscolo quando il tendine è sottoposto a una tensione eccessiva. |
| Fascio spino-talamico | Vie sensitive ascendenti che trasmettono informazioni sul dolore, temperatura, tatto e pressione al talamo. |
| Fascicolo dorso-laterale di Lissauer | Una piccola area di sostanza bianca nel midollo spinale che contiene fibre sensitive, comprese quelle che trasmettono il dolore. |
| Formazione reticolare | Una rete diffusa di neuroni nel tronco encefalico coinvolta in numerose funzioni, tra cui la regolazione del ciclo sonno-veglia e l'elaborazione della sensibilità. |
| Nucleo del corno posteriore | Parte della sostanza grigia del midollo spinale che riceve input sensitivi. |
| Nucleo toracico di Clarke | Un gruppo di neuroni nel midollo spinale toracico che riceve input propriocettivi dal corpo e li trasmette al cervelletto. |
| Motoneuroni somatici | Neuroni motori che innervano la muscolatura scheletrica volontaria. |
| Motoneuroni viscerali | Neuroni motori che innervano la muscolatura liscia, il muscolo cardiaco e le ghiandole (sistema nervoso autonomo). |
| Unità motoria di Sherrington | Il complesso formato da un motoneurone e tutte le fibre muscolari che esso innerva. |
| Neuroni di Renshaw | Interneuroni inibitori nel midollo spinale che regolano l'attività dei motoneuroni. |
| Via spino-cervico-talamica | Una via ascendente che trasmette informazioni sulla sensibilità propriocettiva e tattile al cervelletto e al talamo. |
| Lemnisco spinale | Un fascio di fibre sensitive che viaggia nel tronco encefalico, trasportando informazioni sul dolore, temperatura, tatto e pressione. |
| Homunculus sensorius | Una rappresentazione somatotopica della corteccia somatosensoriale, dove le aree del corpo sono rappresentate in proporzione alla loro densità di innervazione. |
| Somatotopia funzionale | La disposizione delle fibre all'interno di un fascio nervoso in base alla specifica sensibilità che trasportano. |
| Somatotopia topografica | La disposizione delle fibre all'interno di un fascio nervoso in base alla regione del corpo da cui provengono o a cui sono dirette. |
| Tratto neo-spino-talamico | Via che trasmette il dolore acuto al talamo. |
| Tratto paleo-spino-talamico | Via che trasmette il dolore cronico al tronco encefalico e poi al talamo. |
| Via spino-reticolare | Via ascendente che trasmette informazioni sul dolore viscerale alla formazione reticolare. |
| Liquor | Sinonimo di liquido cefalorachidiano. |
| Telencefalo | La porzione più anteriore e superiore del cervello, che comprende gli emisferi cerebrali. |
| Diencefalo | La porzione del cervello situata tra il telencefalo e il mesencefalo, che comprende il talamo, l'ipotalamo, il subtalamo e l'epitalamo. |
| Tronco cerebrale | La parte del cervello che collega il diencefalo al midollo spinale, composta da mesencefalo, ponte e bulbo. |
| Cervelletto | Una struttura situata posteriormente al tronco encefalico, importante per la coordinazione motoria, l'equilibrio e il tono muscolare. |
| Midollo spinale | La parte più caudale del SNC, situata all'interno del canale vertebrale, che trasmette segnali tra l'encefalo e il corpo. |
| Gangli della base | Gruppi di nuclei di sostanza grigia situati profondamente negli emisferi cerebrali, coinvolti nella regolazione del movimento. |
| Nucleo caudato | Uno dei gangli della base, a forma di C, con una testa, un corpo e una coda. |
| Nucleo lenticolare | Uno dei gangli della base, costituito dal putamen e dal globus pallidus. |
| Putamen | Una parte del nucleo lenticolare, coinvolta nel controllo motorio. |
| Globus pallidus | Una parte del nucleo lenticolare, coinvolta nella regolazione del movimento e nell'apprendimento. |
| Nucleo accumbens | Struttura del sistema limbico coinvolta nelle funzioni di ricompensa, motivazione e dipendenza. |
| Amigdala | Struttura del sistema limbico coinvolta nell'elaborazione delle emozioni, in particolare la paura. |
| Ipotalamo | Parte del diencefalo che regola funzioni corporee essenziali come la temperatura, la fame, la sete e il ciclo sonno-veglia. |
| Talamo | Stazione di ritrasmissione per la maggior parte delle informazioni sensoriali dirette alla corteccia cerebrale. |
| Epitalamo | Parte del diencefalo che include la ghiandola pineale e i nuclei abenulari, coinvolti nella regolazione del ciclo sonno-veglia e nelle risposte emotive. |
| Subtalamo | Parte del diencefalo coinvolta nel controllo motorio. |
| Corteccia cerebrale | Lo strato più esterno degli emisferi cerebrali, responsabile delle funzioni cognitive superiori. |
| Lobo frontale | La parte anteriore del cervello, coinvolta nella pianificazione, nel processo decisionale e nel movimento volontario. |
| Lobo parietale | La parte superiore del cervello, coinvolta nell'elaborazione delle informazioni sensoriali e spaziali. |
| Lobo occipitale | La parte posteriore del cervello, responsabile dell'elaborazione visiva. |
| Lobo temporale | La parte inferiore del cervello, coinvolta nell'udito, nella memoria e nel linguaggio. |
| Scissura di Rolando | Solco che separa il lobo frontale dal lobo parietale. |
| Scissura laterale di Silvio | Solco che separa il lobo temporale dal lobo frontale e parietale. |
| Scissura parieto-occipitale | Solco che separa il lobo parietale dal lobo occipitale. |
| Circonvoluzioni | Le pieghe della superficie della corteccia cerebrale, che aumentano la superficie totale. |
| Lobo limbico | Un sistema di strutture cerebrali coinvolte nelle emozioni, nella memoria e nella motivazione. |
| Corpo calloso | Un grande fascio di fibre nervose che collega i due emisferi cerebrali. |
| Ventricoli laterali | Le due cavità più grandi del SNC, situate negli emisferi cerebrali. |
| Terzo ventricolo | Cavità situata nel diencefalo, che collega i ventricoli laterali al quarto ventricolo. |
| Quarto ventricolo | Cavità situata nel tronco encefalico e nel cervelletto, che collega il terzo ventricolo al canale centrale del midollo spinale. |
| Acquedotto mesencefalico (di Silvio) | Canale che collega il terzo e il quarto ventricolo. |
| Foro di Magendie | Foro mediano nel tetto del quarto ventricolo che permette la fuoriuscita del liquor nel compartimento liquorale esterno. |
| Fori di Luschka | Fori laterali nel tetto del quarto ventricolo che permettono la fuoriuscita del liquor nel compartimento liquorale esterno. |
| Fori di Monro | Canali che collegano i ventricoli laterali al terzo ventricolo. |
| Mesencefalo | La porzione più alta del tronco encefalico, coinvolta nel controllo dei movimenti oculari, nella processazione uditiva e visiva. |
| Ponte | La porzione intermedia del tronco encefalico, coinvolta nella regolazione del respiro, del sonno e nella trasmissione di informazioni tra il cervello e il cervelletto. |
| Bulbo (midollo allungato) | La porzione più bassa del tronco encefalico, che controlla funzioni vitali come la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e la respirazione. |
| Peduncoli cerebellari | Fasci di fibre nervose che collegano il cervelletto al tronco encefalico. |
| Lamina quadrigemina | Quattro tubercoli situati sulla superficie dorsale del mesencefalo, coinvolti nell'elaborazione visiva e uditiva. |
| Vermis cerebellare | La porzione mediana del cervelletto, importante per il mantenimento dell'equilibrio e della postura. |
| Emisferi cerebellari | Le due porzioni laterali del cervelletto, coinvolte nella coordinazione dei movimenti volontari. |
| Lobo flocculonodulare | La parte più antica del cervelletto, coinvolta nel mantenimento dell'equilibrio e nel controllo dei movimenti oculari. |
| Archicerebello | La porzione più antica del cervelletto, associata al controllo dell'equilibrio. |
| Paleocerebello | La porzione intermedia del cervelletto, associata al controllo del tono muscolare e alla postura. |
| Neocerebello | La porzione più recente del cervelletto, associata alla coordinazione dei movimenti volontari e all'apprendimento motorio. |
| Arbor vitae cerebelli | La disposizione ramificata della sostanza bianca all'interno del cervelletto. |
| Nuclei profondi del cervelletto | Gruppi di sostanza grigia situati all'interno della sostanza bianca del cervelletto, coinvolti nell'elaborazione delle informazioni motorie. |
| Nucleo del fastigio | Nucleo profondo del cervelletto associato all'archicerebello, coinvolto nel controllo dell'equilibrio. |
| Nucleo interposito | Nucleo profondo del cervelletto associato al paleocerebello, coinvolto nel controllo del tono muscolare e della postura. |
| Nucleo dentato | Nucleo profondo del cervelletto associato al neocerebello, coinvolto nella pianificazione ed esecuzione dei movimenti complessi. |
| Cauda equina | Fasci di radici nervose spinali che scendono caudalmente dal cono midollare. |
| Cono midollare | La porzione terminale inferiore del midollo spinale. |
| Filum terminale | Un sottile cordone fibroso che si estende dal cono midollare fino al coccige, fornendo ancoraggio al midollo spinale. |
| Intumescenze | Rigonfiamenti del midollo spinale cervicale e lombare, che danno origine alle radici dei nervi degli arti superiori e inferiori. |
| Solco mediano anteriore | Fessura profonda sulla superficie anteriore del midollo spinale. |
| Solco mediano posteriore | Solco poco profondo sulla superficie posteriore del midollo spinale. |
| Solco laterale posteriore | Solco dove entrano le radici dorsali dei nervi spinali nel midollo spinale. |
| Solco laterale anteriore | Solco da cui escono le radici ventrali dei nervi spinali dal midollo spinale. |
| Solco intermedio posteriore | Solco presente nella parte posteriore del midollo spinale toracico e cervicale. |
| Solco del nervo accessorio | Solco nel midollo spinale cervicale da cui origina il nervo accessorio. |
| Foro intervertebrale | Apertura tra due vertebre adiacenti attraverso cui passano i nervi spinali. |
| Origine apparente | Il punto in cui un nervo emerge dal SNC o da un organo. |
| Origine reale | La sede dei corpi cellulari neuronali che danno origine alle fibre di un nervo. |
| Epinevrio | Lo strato più esterno di tessuto connettivo che circonda un nervo spinale. |
| Pia madre | La meninge più interna, che aderisce strettamente alla superficie del SNC. |
| Aracnoide | La meninge intermedia, che si trova tra la dura madre e la pia madre. |
| Dura madre | La meninge più esterna, spessa e resistente, che riveste il SNC. |
| Spazio epidurale | Spazio tra la dura madre spinale e il periostio delle vertebre, contenente tessuto adiposo e vasi sanguigni. |
| Spazio subdurale | Spazio potenziale tra la dura madre e l'aracnoide. |
| Spazio aracnoidale (subaracnoideo) | Spazio tra l'aracnoide e la pia madre, riempito di liquido cefalorachidiano. |
| Legamento denticolato | Dipendenza della pia madre che attraversa l'aracnoide e si fissa alla dura madre, stabilizzando il midollo spinale. |
| Granulazioni aracnoidali (del Pacchioni) | Estroflessioni dell'aracnoide che protrudono nei seni della dura madre, facilitando il riassorbimento del liquor. |
| Seni della dura madre | Canali venosi all'interno della dura madre che drenano il sangue venoso dall'encefalo. |
| Seno sagittale superiore | Seno della dura madre situato lungo il margine aderente della falce cerebrale. |
| Seno sagittale inferiore | Seno della dura madre situato lungo il margine libero della falce cerebrale. |
| Seno retto | Seno della dura madre situato all'intersezione della falce cerebrale e del tentorio del cervelletto. |
| Seni trasversi | Seni della dura madre situati lungo il margine aderente del tentorio del cervelletto. |
| Seno sigmoideo | Continuazione del seno trasverso, che decorre lungo la base del cranio e drena nella vena giugulare interna. |
| Seno cavernoso | Seno della dura madre situato ai lati del corpo dello sfenoide, che riceve sangue da diverse vene cerebrali e superficiali. |
| Seno petroso superiore | Seno della dura madre che collega il seno cavernoso al seno trasverso. |
| Seno petroso inferiore | Seno della dura madre che collega il seno cavernoso al seno sigmoideo. |
| Seno occipitale | Seno della dura madre situato lungo il margine del tentorio del cervelletto, che drena nella confluenza dei seni. |
| Confluenza dei seni (torcolare di Erofilo) | Punto di unione di diversi seni della dura madre nella parte posteriore del cranio. |
| Tentorio della sella | Dipendenza della dura madre che circonda l'ipofisi nella sella turcica. |
| Arteria carotide interna | Arteria principale che irrora l'encefalo, derivata dall'arco aortico. |
| Arteria vertebrale | Arteria che nasce dall'arteria succlavia e contribuisce all'irrorazione dell'encefalo e del tronco encefalico. |
| Arteria basilare | Arteria formata dalla confluenza delle arterie vertebrali, che irrora il tronco encefalico e il cervelletto. |
| Arteria cerebrale anteriore | Rami terminali dell'arteria carotide interna che irrorano la superficie mediale degli emisferi cerebrali. |
| Arteria cerebrale media | Rami terminali dell'arteria carotide interna che irrorano la superficie laterale degli emisferi cerebrali. |
| Arteria cerebrale posteriore | Rami terminali dell'arteria basilare che irrorano la parte inferiore e posteriore degli emisferi cerebrali. |
| Arteria spinale anteriore | Arteria che irrora la parte anteriore del midollo spinale. |
| Arteria spinale posteriore | Arterie che irrorano la parte posteriore del midollo spinale. |
| Plesso pterigoideo | Rete di vene situata nella fossa infratemporale, che drena sangue dalla faccia e comunica con i seni della dura madre. |
| Vena oftalmica | Vena che drena il sangue dall'orbita oculare e comunica con i seni della dura madre. |
| Vena giugulare interna | Vena principale che drena il sangue venoso dall'encefalo e dalla testa. |
| Vena di Galeno (grande vena cerebrale) | Vena profonda dell'encefalo che raccoglie il sangue dalle vene cerebrali interne e drena nel seno retto. |
| Vena di Trolard | Vena anastomotica che collega le vene cerebrali superficiali superiori e medie. |
| Vena di Labbé | Vena anastomotica che collega le vene cerebrali superficiali medie e inferiori. |
| Vene emissarie | Vene che collegano i seni della dura madre con le vene superficiali del cuoio capelluto. |
| Vene diploiche | Vene situate nello spessore della volta cranica, che collegano i seni della dura madre alle vene del cuoio capelluto. |
| Liquor (liquido cefalorachidiano) | Fluido che circonda il SNC, fornendo protezione e supporto metabolico. |
| Plessi coroidei | Strutture nei ventricoli cerebrali che producono il liquor. |
| Tela coroidea | Formazione costituita da pia madre ed ependima, che fornisce il substrato per lo sviluppo dei plessi corioidei. |
| Iponatriemia | Condizione caratterizzata da bassi livelli di sodio nel sangue, che può influenzare la pressione osmotica del plasma. |
| Idrocefalo | Accumulo eccessivo di liquor nel SNC, che può causare danni cerebrali. |
| Idrocefalo interno | Accumulo di liquor nei ventricoli cerebrali. |
| Idrocefalo esterno | Accumulo di liquor nello spazio subaracnoideo. |
| Spazio di Virchow-Robin | Spazio perivascolare che accompagna le arteriole e i capillari nel SNC, contenente liquido. |
| Commiitura grigia | Porzione di sostanza grigia nel midollo spinale che collega le due metà simmetriche. |
| Corno anteriore (sostanza grigia) | Porzione della sostanza grigia del midollo spinale che contiene motoneuroni somatici. |
| Corno posteriore (sostanza grigia) | Porzione della sostanza grigia del midollo spinale che contiene neuroni sensitivi. |
| Corno laterale (sostanza grigia) | Porzione della sostanza grigia del midollo spinale che contiene motoneuroni viscerali (presente nei segmenti toracici e lombari superiori). |
| Sostanza gelatinosa di Rolando | Strato di sostanza grigia nella parte posteriore del corno posteriore, coinvolto nella trasmissione del dolore e della temperatura. |
| Fascicolo dorso-laterale di Lissauer | Fascio di fibre nervose nella sostanza bianca del midollo spinale, che contiene fibre sensitive ascendenti e discendenti. |
| Zona spongiosa di Waldeyer | Area di transizione tra la sostanza grigia e bianca nel midollo spinale, che contiene fibre e neuroni. |
| Cordone anteriore (sostanza bianca) | Porzione della sostanza bianca del midollo spinale che contiene fasci ascendenti e discendenti. |
| Cordone laterale (sostanza bianca) | Porzione della sostanza bianca del midollo spinale che contiene fasci ascendenti e discendenti. |
| Cordone posteriore (sostanza bianca) | Porzione della sostanza bianca del midollo spinale che contiene fasci ascendenti (principalmente sensitivi). |
| Fascio spinotalamico laterale | Via ascendente che trasmette informazioni su dolore e temperatura. |
| Fascio spinotalamico anteriore | Via ascendente che trasmette informazioni su tatto e pressione. |
| Fascio spinotettale | Via ascendente che trasmette informazioni su dolore e temperatura al tetto del mesencefalo. |
| Fascio spinoreticolare | Via ascendente che trasmette informazioni sul dolore viscerale alla formazione reticolare. |
| Nucleo proprio del corno posteriore | Nucleo sensitivo situato nel corno posteriore del midollo spinale, che riceve input dalla periferia. |
| Nucleo intermedio laterale | Nucleo situato nel corno laterale del midollo spinale, che contiene motoneuroni viscerali ortosimpatici. |
| Nucleo parasimpatico sacrale | Nucleo situato nei segmenti sacrali del midollo spinale, che contiene motoneuroni viscerali parasimpatici. |
| Neuroni dell'apparato elementare (intersegmentali) | Neuroni che connettono diversi segmenti del midollo spinale, amplificando o distribuendo segnali. |
| Deutoneuroni | Il secondo neurone in una via sensitiva, che riceve input dal protoneurone e trasmette il segnale verso il SNC superiore. |
| Protoneurone | Il primo neurone in una via sensitiva, che ha un prolungamento periferico che raggiunge il recettore e un prolungamento centrale che entra nel SNC. |
| Nucleo di Takahashi | Nucleo sensitivo viscerale nel midollo spinale che origina la via spinoreticolare. |
| Nucleo intermedio mediale | Nucleo sensitivo viscerale nel midollo spinale, coinvolto nella via spinoreticolare. |
| Nucleo frenico | Nucleo motorio situato nel midollo spinale cervicale, che innerva il diaframma. |
| Nucleo di Onuf | Nucleo motorio situato nei segmenti sacrali del midollo spinale, che innerva i muscoli del diaframma pelvico. |
| Nuclei mediali (ventromediale e dorsomediale) | Colonnine di motoneuroni somatici nel corno anteriore, che innervano i muscoli del tronco. |
| Nuclei laterali (ventrolaterale, dorsolaterale, retro-dorsolaterale) | Colonnine di motoneuroni somatici nelle intumescenze cervicali e lombari, che innervano gli arti. |
| Nucleo del nervo accessorio | Nucleo situato nei segmenti cervicali superiori del midollo spinale, le cui fibre innervano lo sternocleidomastoideo e il trapezio. |
| Vie motrici discendenti | Fasci di fibre nervose che originano dalla corteccia cerebrale e scendono nel midollo spinale per controllare i motoneuroni. |
| Sistema piramidale | Via motoria discendente principale che controlla i movimenti volontari del soma. |
| Sensibilità esterocettiva | Sensibilità proveniente dall'esterno del corpo (tatto, temperatura, dolore). |
| Sensibilità interocettiva (viscerale/propriocettiva) | Sensibilità proveniente dall'interno del corpo, dai visceri o dall'apparato locomotore. |
| Sensibilità propriocettiva (chinestesica) | Sensibilità relativa alla posizione e al movimento del corpo e degli arti. |
| Sensibilità epicritica | Sensibilità tattile, pressoria e termica raffinata. |
| Sensibilità protopatica | Sensibilità tattile, pressoria, dolorifica e termica grossolana. |
| Sensibilità speciale | Sensibilità associata agli organi di senso (vista, udito, olfatto, gusto, equilibrio). |
| Recettori neuroepiteliali | Cellule sensoriali modificate che percepiscono stimoli chimici o meccanici. |
| Recettori epiteliali | Cellule sensoriali non nervose che trasmettono stimoli a neuroni sensitivi. |
| Recettori neuronali | Terminazioni nervose specializzate che funzionano come recettori sensoriali. |
| Propriocezione | La percezione della posizione e del movimento del corpo e degli arti. |
| Somestesia | La sensibilità generale del corpo, che comprende tatto, temperatura, dolore e propriocezione. |
| Circonvoluzione somestesica | Area della corteccia cerebrale nel lobo parietale che riceve input somatosensoriali. |
| Homunculus sensorius | Rappresentazione corticale del corpo umano basata sulla densità di innervazione sensoriale. |
| Tratto neo-spino-talamico | Via che trasmette il dolore acuto al talamo. |
| Tratto paleo-spino-talamico | Via che trasmette il dolore cronico alla formazione reticolare e poi al talamo. |
| Lemnisco spinale | Fasci di fibre sensitive che trasportano informazioni sul dolore, temperatura, tatto e pressione al talamo. |
| Lemnisco viscerale | Fascio di fibre sensitive che trasportano informazioni sul dolore viscerale alla formazione reticolare e al talamo. |
| Somatotopia | Corrispondenza tra la posizione delle fibre nervose in un fascio e la regione del corpo da cui provengono. |
| Unità motoria | L'insieme di un motoneurone e tutte le fibre muscolari che esso innerva. |
| Muscoli posturali | Muscoli che mantengono la postura corporea contro la gravità. |
| Muscoli del bulbo oculare | Muscoli che controllano i movimenti degli occhi, noti per la loro elevata precisione e le piccole unità motorie. |
| Muscoli del dorso | Muscoli posturali che richiedono una contrazione prolungata e hanno unità motorie grandi. |
| Riflesso patellare (rotuleo) | Un riflesso monosinaptico provocato dalla percussione del tendine rotuleo, che causa la contrazione del quadricipite femorale. |
| Fibre intrafusali | Fibre muscolari specializzate all'interno dei fusi neuromuscolari, sensibili allo stiramento. |
| Fibre extrafusali | Fibre muscolari contrattili principali del muscolo scheletrico. |
| Fibre a sacca di nuclei | Fibre intrafusali con nuclei raggruppati equatorialmente. |
| Fibre a catena di nuclei | Fibre intrafusali con nuclei disposti in fila. |
| Motoneuroni alfa | Motoneuroni che innervano le fibre muscolari extrafusali. |
| Motoneuroni gamma | Motoneuroni che innervano le fibre muscolari intrafusali nei fusi neuromuscolari. |
| Organo muscolo-tendineo del Golgi | Recettore situato nel tendine che rileva la tensione muscolare eccessiva e innesca un riflesso inibitorio. |
| Dermamyo-somite | Derivato del somite che dà origine al derma e ai muscoli. |
| Epimero | La porzione dorsale del miotomo, che forma i muscoli dorsali. |
| Ipomero | La porzione ventrale e laterale del miotomo, che forma i muscoli ventrali e ventrolaterali. |
| Sclerotomo | Derivato del somite che dà origine alle vertebre e alle costole. |
| Miotomo | Derivato del somite che dà origine ai muscoli. |
| Nervi cranici | Nervi che emergono direttamente dall'encefalo. |
| Nervi spinali | Nervi che emergono dal midollo spinale. |
| Nervo olfattivo (I) | Nervo cranico sensitivo per l'olfatto. |
| Nervo ottico (II) | Nervo cranico sensitivo per la vista. |
| Nervo oculomotore (III) | Nervo cranico motorio che innerva la maggior parte dei muscoli dell'occhio e la pupilla. |
| Nervo trocleare (IV) | Nervo cranico motorio che innerva il muscolo obliquo superiore dell'occhio. |
| Nervo trigemino (V) | Nervo cranico misto, principalmente sensitivo per il viso e motorio per i muscoli masticatori. |
| Nervo abducente (VI) | Nervo cranico motorio che innerva il muscolo retto laterale dell'occhio. |
| Nervo facciale (VII) | Nervo cranico misto, responsabile dell'espressione facciale, del gusto e della secrezione salivare. |
| Nervo vestibolococleare (VIII) | Nervo cranico sensitivo per l'udito e l'equilibrio. |
| Nervo glossofaringeo (IX) | Nervo cranico misto, coinvolto nel gusto, nella deglutizione e nella innervazione parasimpatica delle ghiandole salivari. |
| Nervo vago (X) | Nervo cranico misto, con estesa innervazione parasimpatica di organi viscerali e controllo della deglutizione. |
| Nervo accessorio (XI) | Nervo cranico motorio che innerva i muscoli sternocleidomastoideo e trapezio. |
| Nervo ipoglosso (XII) | Nervo cranico motorio che innerva i muscoli della lingua. |
| Lobo limbico | Sistema di strutture cerebrali coinvolte nelle emozioni, nella memoria e nella motivazione. |
| Sella turcica | Depressione nell'osso sfenoide che ospita l'ipofisi. |
| Ipofisi | Ghiandola endocrina fondamentale situata alla base del cervello, controllata dall'ipotalamo. |
| Peduncolo ipotalamo-ipofisario | Struttura che collega l'ipotalamo all'ipofisi. |
| Tentorio della sella | Dipendenza della dura madre che circonda l'ipofisi nella sella turcica. |
| Falce cerebrale | Dipendenza della dura madre che separa i due emisferi cerebrali. |
| Falce cerebellare | Dipendenza della dura madre che separa i due emisferi cerebellari. |
| Tentorio del cervelletto | Dipendenza della dura madre che separa il lobo occipitale degli emisferi cerebrali dal cervelletto. |
| Seno occipitale | Seno della dura madre situato lungo il margine del tentorio del cervelletto, che drena nella confluenza dei seni. |
| Seno petroso superiore | Seno della dura madre che collega il seno cavernoso al seno trasverso. |
| Seno petroso inferiore | Seno della dura madre che collega il seno cavernoso al seno sigmoideo. |
| Seno cavernoso | Seno della dura madre situato ai lati del corpo dello sfenoide, che riceve sangue da diverse vene cerebrali e superficiali. |
| Seno intercavernoso | Seno della dura madre che collega i due seni cavernosi. |
| Seni della dura madre | Canali venosi all'interno della dura madre che drenano il sangue venoso dall'encefalo. |
| Liquor (liquido cefalorachidiano) | Fluido che circonda il SNC, fornendo protezione e supporto metabolico. |
| Cisterne liquorali | Dilatazioni dello spazio subaracnoideo che contengono liquor. |
| Cisterna pontina | Cisterna liquorale situata tra il ponte e il bulbo. |
| Cisterna cerebello-midollare | Cisterna liquorale situata tra il cervelletto e il midollo allungato. |
| Cisterna interpeduncolare | Cisterna liquorale situata tra i peduncoli cerebrali. |
| Cisterna chiasmatica | Cisterna liquorale situata attorno al chiasma ottico. |
| Arteria vertebrale | Arteria che nasce dall'arteria succlavia e contribuisce all'irrorazione dell'encefalo e del tronco encefalico. |
| Arteria succlavia | Arteria che nasce dall'arco aortico e irrora l'arto superiore e parte della testa. |
| Arteria brachiocefalica (arteria anonima) | Primo ramo dell'arco aortico a destra, che si divide in arteria carotide comune e arteria succlavia. |
| Arteria carotide comune | Arteria che sale lungo il collo e si divide in carotide interna ed esterna. |
| Arteria carotide esterna | Arteria che irrora la testa, la faccia e il collo. |
| Arteria carotide interna | Arteria che penetra nel cranio e irrora l'encefalo. |
| Canale carotico | Canale nell'osso temporale attraverso cui passa l'arteria carotide interna. |
| Sifone carotideo | Curva caratteristica dell'arteria carotide interna all'interno del cranio. |
| Arteria oftalmica | Ramo dell'arteria carotide interna che irrora l'orbita oculare. |
| Rami terminali | Rami in cui un'arteria si divide alla fine del suo percorso. |
| Ramo collaterale | Ramo che si stacca da un'arteria principale senza che questa si risolva in esso. |
| Arteria cerebrale anteriore | Arteria che irrora la superficie mediale degli emisferi cerebrali. |
| Arteria cerebrale media (silviana) | Arteria che irrora la superficie laterale degli emisferi cerebrali. |
| Ramo comunicante posteriore | Arteria che collega l'arteria cerebrale posteriore con l'arteria carotide interna. |
| Ramo comunicante anteriore | Arteria che collega le due arterie cerebrali anteriori. |
| Arteria spinale anteriore | Arteria che irrora la parte anteriore del midollo spinale. |
| Arteria spinale posteriore | Arterie che irrorano la parte posteriore del midollo spinale. |
| PICA (arteria cerebellare posteriore inferiore) | Ramo dell'arteria basilare che irrora la parte inferiore del cervelletto e il bulbo. |
| Vene spinali anteriori e posteriori | Vene che drenano il midollo spinale. |
| Plesso coronale | Insieme delle sei vene spinali che drenano il midollo spinale. |
| Vene emissarie | Vene che collegano i seni della dura madre con le vene superficiali del cuoio capelluto. |
| Vene diploiche | Vene situate nello spessore della volta cranica, che collegano i seni della dura madre alle vene del cuoio capelluto. |
| Vena facciale | Vena superficiale del volto che drena nel plesso pterigoideo e nella vena oftalmica. |
| Vena oftalmica | Vena che drena il sangue dall'orbita oculare e comunica con i seni della dura madre. |
| Seno cavernoso | Seno della dura madre situato ai lati del corpo dello sfenoide, che riceve sangue da diverse vene cerebrali e superficiali. |
| Seno intercavernoso | Seno della dura madre che collega i due seni cavernosi. |
| Seno petroso superiore | Seno della dura madre che collega il seno cavernoso al seno trasverso. |
| Seno petroso inferiore | Seno della dura madre che collega il seno cavernoso al seno sigmoideo. |
| Vena giugulare interna | Vena principale che drena il sangue venoso dall'encefalo e dalla testa. |
| Anastomosi | Connessione tra vasi sanguigni, nervi o altre strutture. |
| Sistema nervoso somatico | Parte del sistema nervoso che controlla i movimenti volontari e la sensibilità della pelle, dei muscoli e delle articolazioni. |
| Sistema nervoso viscerale (autonomo) | Parte del sistema nervoso che controlla le funzioni involontarie degli organi interni, come la muscolatura liscia e le ghiandole. |
| Sistema simpatico | Divisione del sistema nervoso autonomo che prepara il corpo alla risposta di lotta o fuga. |
| Sistema parasimpatico | Divisione del sistema nervoso autonomo che promuove il rilassamento e la conservazione dell'energia. |
| Neuroni gangliari | Neuroni situati nei gangli del sistema nervoso autonomo che trasmettono segnali tra il SNC e gli effettori viscerali. |
| Fibre pre-gangliari | Assoni di neuroni motori viscerali che originano nel SNC e fanno sinapsi con i neuroni gangliari. |
| Fibre post-gangliari | Assoni di neuroni gangliari che innervano gli organi effettori viscerali. |
| Muscolatura liscia | Tipo di muscolo involontario che si trova nelle pareti degli organi interni. |
| Ghiandole | Organi che producono e secernono sostanze, come ormoni o enzimi. |
| Meccanismi automatici | Processi corporei che avvengono involontariamente e senza controllo cosciente. |
| Sistema dell'apparato elementare | Fascio di fibre nervose nel midollo spinale che connettono diversi segmenti, facilitando la diffusione dei segnali. |
| Via spino-cervico-talamica | Via sensitiva che trasmette informazioni propriocettive e tattili al cervelletto e al talamo. |
| Nucleo di Takahashi | Nucleo sensitivo viscerale nel midollo spinale che origina la via spinoreticolare. |
| Nucleo intermedio mediale | Nucleo sensitivo viscerale nel midollo spinale, coinvolto nella via spinoreticolare. |
| Lamina I di Rexed | Strato superficiale della sostanza grigia del midollo spinale, coinvolto nella trasmissione del dolore e della temperatura. |
| Lamina II di Rexed (sostanza gelatinosa di Rolando) | Strato di sostanza grigia nel corno posteriore, coinvolto nella trasmissione del dolore e della temperatura. |
| Lamine III-VI di Rexed | Strati di sostanza grigia nel corno posteriore, che contengono neuroni sensitivi e interneuroni. |
| Lamine VII di Rexed | Strati di sostanza grigia nel corno laterale, che contengono motoneuroni viscerali. |
| Lamine VIII-IX di Rexed | Strati di sostanza grigia nel corno anteriore, che contengono motoneuroni somatici. |
| Lamina X di Rexed | Strato di sostanza grigia che circonda il canale centrale del midollo spinale, coinvolto nella trasmissione del dolore viscerale. |
| Fasci sensitivi ascendenti | Vie nervose che portano informazioni sensoriali dal midollo spinale al cervello. |
| Sensibilità cosciente | Sensibilità che raggiunge la corteccia cerebrale e può essere percepita consapevolmente. |
| Sensibilità incosciente | Sensibilità che non raggiunge la corteccia cerebrale e viene elaborata a livelli inferiori del SNC. |
| Contingente dorso-mediale | Gruppo di fibre sensitive nella radice posteriore del nervo spinale che porta sensibilità esterocettiva raffinata e propriocettiva. |
| Contingente ventro-laterale | Gruppo di fibre sensitive nella radice anteriore del nervo spinale che porta sensibilità protopatica e dolorifica. |
| Fascio spinotettale | Via ascendente che porta informazioni sul dolore e la temperatura al tetto del mesencefalo. |
| Fascio spinoreticolare | Via ascendente che porta informazioni sul dolore viscerale alla formazione reticolare. |
| Via trineuronale | Via sensitiva che coinvolge tre neuroni: protoneurone, deutoneurone e neurone talamico. |
| Talamo (nucleo VPL) | Stazione di ritrasmissione per la sensibilità cosciente, proietta alla corteccia somatosensoriale. |
| Corteccia somestesica | Area della corteccia cerebrale responsabile dell'elaborazione delle informazioni sensoriali tattili, termiche, dolorifiche e propriocettive. |
| Homunculus sensorius | Rappresentazione corticale del corpo umano basata sulla densità di innervazione sensoriale. |
| Somatotopia | Corrispondenza tra la posizione delle fibre nervose in un fascio e la regione del corpo da cui provengono. |
| Tratto neo-spino-talamico | Via che trasmette il dolore acuto al talamo. |
| Tratto paleo-spino-talamico | Via che trasmette il dolore cronico alla formazione reticolare e poi al talamo. |
| Via del dolore lento | Via sensitiva che trasmette informazioni sul dolore cronico attraverso il fascicolo dorso-laterale di Lissauer. |
| Nucleo di Takahashi | Nucleo sensitivo viscerale nel midollo spinale che origina la via spinoreticolare. |
| Nucleo intermedio mediale | Nucleo sensitivo viscerale nel midollo spinale, coinvolto nella via spinoreticolare. |
| Lemnisco spinale | Fasci di fibre sensitive che trasportano informazioni sul dolore, temperatura, tatto e pressione al talamo. |
| Lemnisco viscerale | Fascio di fibre sensitive che trasportano informazioni sul dolore viscerale alla formazione reticolare e al talamo. |
| Organo muscolo-tendineo del Golgi | Recettore situato nel tendine che rileva la tensione muscolare eccessiva e innesca un riflesso inibitorio. |
| Riflesso miotatico | Un riflesso da stiramento che porta alla contrazione del muscolo stirato. |
| Riflesso miotatico inverso | Un riflesso che porta al rilassamento del muscolo quando il tendine è sottoposto a una tensione eccessiva. |
| Motoneuroni alfa-tonici | Motoneuroni che innervano fibre muscolari rosse, coinvolte nel mantenimento del tono muscolare. |
| Motoneuroni alfa-fasici | Motoneuroni che innervano fibre muscolari bianche, coinvolte nei movimenti rapidi e potenti. |
| Motoneuroni gamma | Motoneuroni che innervano le fibre muscolari intrafusali nei fusi neuromuscolari. |
| Unità motoria | L'insieme di un motoneurone e tutte le fibre muscolari che esso innerva. |
| Plasticià sinaptica | La capacità delle sinapsi di modificarsi in risposta all'attività neuronale, fondamentale per l'apprendimento e la memoria. |
| Neuroni di Renshaw | Interneuroni inibitori nel midollo spinale che regolano l'attività dei motoneuroni attraverso un feedback negativo. |
| Vie motrici discendenti | Fasci di fibre nervose che originano dalla corteccia cerebrale e scendono nel midollo spinale per controllare i motoneuroni. |
| Sistema nervoso viscerale | Parte del sistema nervoso che controlla le funzioni involontarie degli organi interni, come la muscolatura liscia e le ghiandole. |
| Innervazione ortosimpatica | Innervazione del sistema nervoso simpatico, che prepara il corpo all'azione. |
| Innervazione parasimpatica | Innervazione del sistema nervoso parasimpatico, che promuove il rilassamento e la conservazione dell'energia. |
| Varicosità | Rigonfiamenti sui terminali degli assoni autonomici che contengono vescicole sinaptiche rilasciando neurotrasmettitori. |
| Neuroblasti | Cellule progenitrici dei neuroni durante lo sviluppo embrionale. |
| Neuroni intersegmentali | Neuroni che connettono diversi segmenti del midollo spinale, facilitando la comunicazione tra di essi. |
| Deutoneuroni | Il secondo neurone in una via sensitiva, che riceve input dal protoneurone e trasmette il segnale verso il SNC superiore. |
| Nucleo proprio del corno posteriore | Nucleo sensitivo situato nel corno posteriore del midollo spinale, che riceve input dalla periferia. |
| Nucleo toracico di Clarke | Un gruppo di neuroni nel midollo spinale toracico che riceve input propriocettivi dal corpo e li trasmette al cervelletto. |
| Nucleo intermedio laterale | Nucleo situato nel corno laterale del midollo spinale, che contiene motoneuroni viscerali ortosimpatici. |
| Nucleo intermedio mediale | Nucleo sensitivo viscerale nel midollo spinale, coinvolto nella via spinoreticolare. |
| Nucleo di Takahashi | Nucleo sensitivo viscerale nel midollo spinale che origina la via spinoreticolare. |
| Nucleo cervicale laterale | Nucleo situato nella parte laterale del corno posteriore nel tratto cervicale, coinvolto nella via spino-cervico-talamica. |
| Laminatura di Rexed | Sistema di stratificazione della sostanza grigia del midollo spinale in dieci lamine, basato sulla citoarchitettura e sulle funzioni neuronali. |
| Fasci ascendenti | Fasci di fibre nervose che trasportano informazioni sensoriali verso il cervello. |
| Fasci discendenti | Fasci di fibre nervose che trasportano comandi motori dal cervello al midollo spinale. |
| Contingente dorso-mediale | Gruppo di fibre sensitive nella radice posteriore del nervo spinale che porta sensibilità esterocettiva raffinata e propriocettiva. |
| Contingente ventro-laterale | Gruppo di fibre sensitive nella radice anteriore del nervo spinale che porta sensibilità protopatica e dolorifica. |
| Fascio spinotalamico laterale | Via ascendente che trasmette informazioni su dolore e temperatura. |
| Fascio spinotettale | Via ascendente che trasmette informazioni su dolore e temperatura al tetto del mesencefalo. |
| Fascio spinoreticolare | Via ascendente che trasmette informazioni sul dolore viscerale alla formazione reticolare. |
| Lemnisco spinale | Fasci di fibre sensitive che trasportano informazioni sul dolore, temperatura, tatto e pressione al talamo. |
| Lemnisco viscerale | Fascio di fibre sensitive che trasportano informazioni sul dolore viscerale alla formazione reticolare e al talamo. |
| Somatotopia funzionale | La disposizione delle fibre all'interno di un fascio nervoso in base alla specifica sensibilità che trasportano. |
| Somatotopia topografica | La disposizione delle fibre all'interno di un fascio nervoso in base alla regione del corpo da cui provengono o a cui sono dirette. |
| Tratto neo-spino-talamico | Via che trasmette il dolore acuto al talamo. |
| Tratto paleo-spino-talamico | Via che trasmette il dolore cronico alla formazione reticolare e poi al talamo. |
| Via del dolore lento | Via sensitiva che trasmette informazioni sul dolore cronico attraverso il fascicolo dorso-laterale di Lissauer. |
| Organo muscolo-tendineo del Golgi | Recettore situato nel tendine che rileva la tensione muscolare eccessiva e innesca un riflesso inibitorio. |
| Fuso neuromuscolare | Recettore di stiramento situato all'interno del muscolo, che rileva i cambiamenti nella lunghezza muscolare. |
| Motoneurone | Neurone motorio che innerva le fibre muscolari. |
| Motoneurone alfa | Motoneurone che innerva le fibre muscolari extrafusali. |
| Motoneurone gamma | Motoneurone che innerva le fibre muscolari intrafusali nei fusi neuromuscolari. |
| Riflesso miotatico | Un riflesso da stiramento che porta alla contrazione del muscolo stirato. |
| Riflesso miotatico inverso | Un riflesso che porta al rilassamento del muscolo quando il tendine è sottoposto a una tensione eccessiva. |
| Protoneurone | Il primo neurone in una via sensitiva, che ha un prolungamento periferico che raggiunge il recettore e un prolungamento centrale che entra nel SNC. |
| Deutoneurone | Il secondo neurone in una via sensitiva, che riceve input dal protoneurone e trasmette il segnale verso il SNC superiore. |
| Neurone talamico | Il terzo neurone in una via sensitiva cosciente, che proietta alla corteccia cerebrale. |
| Homunculus sensorius | Rappresentazione corticale del corpo umano basata sulla densità di innervazione sensoriale. |
| Somatotopia | Corrispondenza tra la posizione delle fibre nervose in un fascio e la regione del corpo da cui provengono. |
| Liquor (liquido cefalorachidiano) | Fluido che circonda il SNC, fornendo protezione e supporto metabolico. |
| Plessi coroidei | Strutture nei ventricoli cerebrali che producono il liquor. |
| Tela coroidea | Formazione costituita da pia madre ed ependima, che fornisce il substrato per lo sviluppo dei plessi corioidei. |
| Iponatriemia | Condizione caratterizzata da bassi livelli di sodio nel sangue, che può influenzare la pressione osmotica del plasma. |
| Idrocefalo | Accumulo eccessivo di liquor nel SNC, che può causare danni cerebrali. |
| Idrocefalo interno | Accumulo di liquor nei ventricoli cerebrali. |
| Idrocefalo esterno | Accumulo di liquor nello spazio subaracnoideo. |
| Spazio di Virchow-Robin | Spazio perivascolare che accompagna le arteriole e i capillari nel SNC, contenente liquido. |
| Commiitura grigia | Porzione di sostanza grigia nel midollo spinale che collega le due metà simmetriche. |
| Corno anteriore (sostanza grigia) | Porzione della sostanza grigia del midollo spinale che contiene motoneuroni somatici. |
| Corno posteriore (sostanza grigia) | Porzione della sostanza grigia del midollo spinale che contiene neuroni sensitivi. |
| Corno laterale (sostanza grigia) | Porzione della sostanza grigia del midollo spinale che contiene motoneuroni viscerali (presente nei segmenti toracici e lombari superiori). |
| Sostanza gelatinosa di Rolando | Strato di sostanza grigia nella parte posteriore del corno posteriore, coinvolto nella trasmissione del dolore e della temperatura. |
| Fascicolo dorso-laterale di Lissauer | Fascio di fibre nervose nella sostanza bianca del midollo spinale, che contiene fibre sensitive ascendenti e discendenti. |
| Zona spongiosa di Waldeyer | Area di transizione tra la sostanza grigia e bianca nel midollo spinale, che contiene fibre e neuroni. |
| Cordone anteriore (sostanza bianca) | Porzione della sostanza bianca del midollo spinale che contiene fasci ascendenti e discendenti. |
| Cordone laterale (sostanza bianca) | Porzione della sostanza bianca del midollo spinale che contiene fasci ascendenti e discendenti. |
| Cordone posteriore (sostanza bianca) | Porzione della sostanza bianca del midollo spinale che contiene fasci ascendenti (principalmente sensitivi). |
| Fascio spinotalamico laterale | Via ascendente che trasmette informazioni su dolore e temperatura. |
| Fascio spinotalamico anteriore | Via ascendente che trasmette informazioni su tatto e pressione. |
| Fascio spinotettale | Via ascendente che trasmette informazioni su dolore e temperatura al tetto del mesencefalo. |
| Fascio spinoreticolare | Via ascendente che trasmette informazioni sul dolore viscerale alla formazione reticolare. |
| Lemnisco spinale | Fasci di fibre sensitive che trasportano informazioni sul dolore, temperatura, tatto e pressione al talamo. |
| Lemnisco viscerale | Fascio di fibre sensitive che trasportano informazioni sul dolore viscerale alla formazione reticolare e al talamo. |
| Sensibilità esterocettiva | Sensibilità proveniente dall'esterno del corpo (tatto, temperatura, dolore). |
| Sensibilità interocettiva (viscerale/propriocettiva) | Sensibilità proveniente dall'interno del corpo, dai visceri o dall'apparato locomotore. |
| Sensibilità propriocettiva (chinestesica) | Sensibilità relativa alla posizione e al movimento del corpo e degli arti. |
| Sensibilità epicritica | Sensibilità tattile, pressoria e termica raffinata. |
| Sensibilità protopatica | Sensibilità tattile, pressoria, dolorifica e termica grossolana. |
| Sensibilità speciale | Sensibilità associata agli organi di senso (vista, udito, olfatto, gusto, equilibrio). |
| Recettori neuroepiteliali | Cellule sensoriali modificate che percepiscono stimoli chimici o meccanici. |
| Recettori epiteliali | Cellule sensoriali non nervose che trasmettono stimoli a neuroni sensitivi. |
| Recettori neuronali | Terminazioni nervose specializzate che funzionano come recettori sensoriali. |
| Propriocezione | La percezione della posizione e del movimento del corpo e degli arti. |
| Somestesia | La sensibilità generale del corpo, che comprende tatto, temperatura, dolore e propriocezione. |
| Circonvoluzione somestesica | Area della corteccia cerebrale nel lobo parietale che riceve input somatosensoriali. |
| Homunculus sensorius | Rappresentazione corticale del corpo umano basata sulla densità di innervazione sensoriale. |
| Tratto neo-spino-talamico | Via che trasmette il dolore acuto al talamo. |
| Tratto paleo-spino-talamico | Via che trasmette il dolore cronico alla formazione reticolare e poi al talamo. |
| Via del dolore lento | Via sensitiva che trasmette informazioni sul dolore cronico attraverso il fascicolo dorso-laterale di Lissauer. |
| Nucleo di Takahashi | Nucleo sensitivo viscerale nel midollo spinale che origina la via spinoreticolare. |
| Nucleo intermedio mediale | Nucleo sensitivo viscerale nel midollo spinale, coinvolto nella via spinoreticolare. |
| Unità motoria | L'insieme di un motoneurone e tutte le fibre muscolari che esso innerva. |
| Plasticià sinaptica | La capacità delle sinapsi di modificarsi in risposta all'attività neuronale, fondamentale per l'apprendimento e la memoria. |
| Neuroni di Renshaw | Interneuroni inibitori nel midollo spinale che regolano l'attività dei motoneuroni attraverso un feedback negativo. |
| Vie motrici discendenti | Fasci di fibre nervose che originano dalla corteccia cerebrale e scendono nel midollo spinale per controllare i motoneuroni. |
| Sistema nervoso viscerale | Parte del sistema nervoso che controlla le funzioni involontarie degli organi interni, come la muscolatura liscia e le ghiandole. |
| Innervazione ortosimpatica | Innervazione del sistema nervoso simpatico, che prepara il corpo all'azione. |
| Innervazione parasimpatica | Innervazione del sistema nervoso parasimpatico, che promuove il rilassamento e la conservazione dell'energia. |
| Neuroni gangliari | Neuroni situati nei gangli del sistema nervoso autonomo che trasmettono segnali tra il SNC e gli effettori viscerali. |
| Fibre pre-gangliari | Assoni di neuroni motori viscerali che originano nel SNC e fanno sinapsi con i neuroni gangliari. |
| Fibre post-gangliari | Assoni di neuroni gangliari che innervano gli organi effettori viscerali. |
| Muscolatura liscia | Tipo di muscolo involontario che si trova nelle pareti degli organi interni. |
| Ghiandole | Organi che producono e secernono sostanze, come ormoni o enzimi. |
| Neuroni intersegmentali | Neuroni che connettono diversi segmenti del midollo spinale, facilitando la comunicazione tra di essi. |
| Deutoneuroni | Il secondo neurone in una via sensitiva, che riceve input dal protoneurone e trasmette il segnale verso il SNC superiore. |
| Protoneurone | Il primo neurone in una via sensitiva, che ha un prolungamento periferico che raggiunge il recettore e un prolungamento centrale che entra nel SNC. |
| Neurone talamico | Il terzo neurone in una via sensitiva cosciente, che proietta alla corteccia cerebrale. |
| Lamina I di Rexed | Strato superficiale della sostanza grigia del midollo spinale, coinvolto nella trasmissione del dolore e della temperatura. |
| Lamina II di Rexed (sostanza gelatinosa di Rolando) | Strato di sostanza grigia nel corno posteriore, coinvolto nella trasmissione del dolore e della temperatura. |
| Lamine III-VI di Rexed | Strati di sostanza grigia nel corno posteriore, che contengono neuroni sensitivi e interneuroni. |
| Lamine VII di Rexed | Strati di sostanza grigia nel corno laterale, che contengono motoneuroni viscerali. |
| Lamine VIII-IX di Rexed | Strati di sostanza grigia nel corno anteriore, che contengono motoneuroni somatici. |
| Lamina X di Rexed | Strato di sostanza grigia che circonda il canale centrale del midollo spinale, coinvolto nella trasmissione del dolore viscerale. |
| Fasci ascendenti | Fasci di fibre nervose che trasportano informazioni sensoriali verso il cervello. |
| Fasci discendenti | Fasci di fibre nervose che trasportano comandi motori dal cervello al midollo spinale. |
| Contingente dorso-mediale | Gruppo di fibre sensitive nella radice posteriore del nervo spinale che porta sensibilità esterocettiva raffinata e propriocettiva. |
| Contingente ventro-laterale | Gruppo di fibre sensitive nella radice anteriore del nervo spinale che porta sensibilità protopatica e dolorifica. |
| Fascio spinotalamico laterale | Via ascendente che trasmette informazioni su dolore e temperatura. |
| Fascio spinotettale | Via ascendente che trasmette informazioni su dolore e temperatura al tetto del mesencefalo. |
| Fascio spinoreticolare | Via ascendente che trasmette informazioni sul dolore viscerale alla formazione reticolare. |
| Lemnisco spinale | Fasci di fibre sensitive che trasportano informazioni sul dolore, temperatura, tatto e pressione al talamo. |
| Lemnisco viscerale | Fascio di fibre sensitive che trasportano informazioni sul dolore viscerale alla formazione reticolare e al talamo. |
| Somatotopia funzionale | La disposizione delle fibre all'interno di un fascio nervoso in base alla specifica sensibilità che trasportano. |
| Somatotopia topografica | La disposizione delle fibre all'interno di un fascio nervoso in base alla regione del corpo da cui provengono o a cui sono dirette. |
| Tratto neo-spino-talamico | Via che trasmette il dolore acuto al talamo. |
| Tratto paleo-spino-talamico | Via che trasmette il dolore cronico alla formazione reticolare e poi al talamo. |
| Via del dolore lento | Via sensitiva che trasmette informazioni sul dolore cronico attraverso il fascicolo dorso-laterale di Lissauer. |
| Organo muscolo-tendineo del Golgi | Recettore situato nel tendine che rileva la tensione muscolare eccessiva e innesca un riflesso inibitorio. |
| Fuso neuromuscolare | Recettore di stiramento situato all'interno del muscolo, che rileva i cambiamenti nella lunghezza muscolare. |
| Motoneurone | Neurone motorio che innerva le fibre muscolari. |
| Motoneurone alfa | Motoneurone che innerva le fibre muscolari extrafusali. |
| Motoneurone gamma | Motoneurone che innerva le fibre muscolari intrafusali nei fusi neuromuscolari. |
| Riflesso miotatico | Un riflesso da stiramento che porta alla contrazione del muscolo stirato. |
| Riflesso miotatico inverso | Un riflesso che porta al rilassamento del muscolo quando il tendine è sottoposto a una tensione eccessiva. |
| Protoneurone | Il primo neurone in una via sensitiva, che ha un prolungamento periferico che raggiunge il recettore e un prolungamento centrale che entra nel SNC. |
| Deutoneurone | Il secondo neurone in una via sensitiva, che riceve input dal protoneurone e trasmette il segnale verso il SNC superiore. |
| Neurone talamico | Il terzo neurone in una via sensitiva cosciente, che proietta alla corteccia cerebrale. |
| Homunculus sensorius | Rappresentazione corticale del corpo umano basata sulla densità di innervazione sensoriale. |
| Somatotopia | Corrispondenza tra la posizione delle fibre nervose in un fascio e la regione del corpo da cui provengono. |